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Papa Francesco in Egitto: il programma della visita e il messaggio di pace

Bergoglio il 28 e il 29 aprile in un viaggio pastorale tra i più difficili e delicati. Ecco i significati reconditi e le attese

La due giorni di visita di papa Francesco in Egitto, il 28 e il 29 aprile, è un viaggio pastorale tra i più difficili e delicati, sotto i riflettori di tutto il mondo, seguendo le orme del suo santo protettore per antonomasia, San Francesco di Assisi, che già nel 1200 si era recato in Terra Santa per cercare di mettere fine alle guerre tra crociati e musulmani.

Papa Francesco  dopo la domenica delle Palme di sangue che ha stravolto l'Egitto con la strage di copti a Tanta e ad Alessandria, aveva subito confermato la sua intenzione di andare in Egitto. Il Papa ha voluto andare lo stesso a portare il suo messaggio di pace. 

Il programma
A circa 800 anni dal quel viaggio che il Poverello compì pieno di speranze e di fiducia nell'aiuto della Divina Provvidenza, il Pontefice farà, grosso modo, un analogo pellegrinaggio alla ricerca della pace e dell'incontro con l'"altro" - i fedeli musulmani e i loro leader – mentre il mondo è insanguinato da decine e decine di guerre locali ("la terza guerra mondiale a pezzi", secondo quanto più volte ha detto lo stesso papa Francesco), attentati terroristici di matrice islamica, oppressioni, milioni di persone innocenti (donne, bambini, anziani, ammalati...) in fuga da conflitti.

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In Egitto dopo lo strappo di Ratisbona
Un viaggio in Egitto, tra i paesi musulmani per eccellenza, con cui il Pontefice in cuor suo intende incontrare un po' tutto il mondo islamico per ridare slancio, fermezza e continuità al dialogo con i Paesi musulmani messo a dura prova in particolare dal famoso discorso che l'allora pontefice Benedetto XVI fece il 12 settembre 2006 all'Università di Ratisbona, in Germania, quando avvertì, tra l'altro, che il dialogo interreligioso, "se si vuole evitare gli errori della storia", non va fatto con la spada, ma solo e semplicemente con la parola e il rispetto reciproco.

Espressioni di buon senso, ma che – a causa di approssimazioni e pregiudizi da parte di componenti islamiche più radicali – furono giudicate offensive, dando vita a pericolosi tam tam di proteste che portarono alla crisi dei rapporti tra i vertici della Chiesa cattolica e i leader islamici del complesso scacchiere mediorientale.

Dopo oltre dieci anni dal discorso di Ratisbona, la diplomazia vaticana, in sintonia con le componenti più ragionevoli islamiche, ha finalmente centrato l'obiettivo del primo viaggio di papa Francesco in Egitto con l'obiettivo – ufficialmente non dichiarato – di ricucire il doloroso strappo del 2006, con una visita di due giorni durante la quale il Papa di Roma sarà accolto dalle più alte autorità musulmane e civili. Attesissima la visita all'università di Al-Azhar, la storica sede di studi islamici tra le più autorevoli del mondo musulmano. 

Il programma del viaggio in Egitto
Stando al programma reso noto dalla sala stampa della Santa Sede, papa Francesco con il suo seguito parte alle 10.45 di venerdì 28 aprile, dall'aeroporto di Roma Fiumicino, alla volta del Cairo dove giungerà verso le 14 e dove si svolgerà una breve cerimonia di accoglienza ufficiale.

La cerimonia di benvenuto si terrà, invece, nel Palazzo presidenziale a Heliopolis con le visite di cortesia al presidente della Repubblica egiziano Abd al-Fatta al-Sisi e al Grande Imam di Al-Azhar, Amhad Muhammad Amhad al-Tayyib. Qui il papa pronuncerà un atteso discorso ai partecipanti alla Conferenza internazionale sulla pace.

Il caso Regeni
Alle 16.40 è previsto un incontro con le autorità locali con il discorso del Presidente e dello stesso papa, al quale i genitori del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni, assassinato lo scorso anno in Egitto, hanno chiesto di sollecitare ai governanti egiziani i necessari passi per chiarire tutta la vicenda e arrivare alla verità. Non si sa se papa Francesco accoglierà l'appello della famiglia Regeni. Ma con Bergoglio tutto è possibile.

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Dopo l'incontro con le autorità civili, seguirà la visita a Tawadros, il papa della Chiesa ortodossa copta e patriarca di Alessandria. Anche qui sono previsti due discorsi ufficiali che, stando alle previsioni, dovrebbero toccare importanti aspetti ecumenici. Sabato 29 aprile, alle 10, è prevista una messa e, alle 12.15, il pranzo con i Vescovi egiziani e il Seguito Papale. La giornata proseguirà alle 15.15 con un incontro di preghiera con il clero, i religiosi e le religiose e i seminaristi al quale il papa si rivolgerà con un discorso. Francesco lascerà l'Egitto alle 17 dall'aeroporto del Cairo per atterrare a Fiumicino alle 20.30.


Il messaggio di pace di papa Bergoglio
"La visita del Santo Padre e l'accoglienza dell'Al-Azhar confermano che le religioni sono fatte per la pace. È un cammino continuo per vivere e mettere a frutto la pace in tutta la sua interezza", ha commentato il vescovo di Luxor (città a Sud del Cairo) e presidente del Comitato organizzatore della visita di Francesco in Egitto, monsignor Emmanuel Bishay, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, la televisione della Conferenza episcopale italiana.

In particolare, l'incontro tra il Papa e il Grande imam di Al-Azhar, per monsignor Bishay, "da una parte conferma che le religioni sono in cammino per la pace e per creare ponti tra una religione e l’altra. Dall’altra parte condanna tutti quelli che cercano di far scivolare le religioni nel conflitto”. “Il significato della visita del Papa – ha aggiunto il vescovo di Luxor - è pienamente compreso nel logo che è stato presentato: il Papa che porta un messaggio di pace in una terra, storicamente già accogliente, che sta cercando sempre di vivere per la pace anche tra le diverse religioni. Tutto il popolo egiziano vive e attende con grande gioia la visita del Papa”.

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Orazio La Rocca