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Omicidio antisemita di Mireille Knoll, cosa sappiamo finora

Aveva 85 anni ed era sopravvissuta all'Olocausto. Arrestati due uomini con l'accusa di averla accoltellata e bruciata

Parigi è sotto shock per il terribile omicidio di Mireille Knoll, 85enne uccisa nella sua casa dell'XI arrondissement, sulla rive droite. Secondo la polizia si tratta di antisemitismo e sono già finiti in manette due accusati: un musulmano di 28 anni e un presunto complice di 21 anni.

L'assassinio preoccupa soprattutto alla luce della nuova ondata di antisemitismo che minaccia la Francia: quasi un anno fa, a pochi chilometri dalla casa di Mireille, anche la 65enne ebrea Sarah Halimi fu assassinata da un vicino di casa musulmano.

Chi era Mireille

Mireille Knoll era nata nel 1932. Il 16 luglio del 1942 riuscì a scappare insieme alla madre dal rastrellamento del Vél d’Hiv, una delle pagine più oscure della storia di Francia. In quei due giorni oltre 13 mila ebrei furono arrestati e deportati nei campi di concentramento grazie anche all'aiuto di migliaia di francesi collaborazionisti. Mireille riuscì però a scappare, nascondendosi in Portogallo grazie al passaporto brasiliano della madre. Ci rimase fino alla fine della guerra quando tornò a Parigi con il marito, sopravvissuto di Auschwitz e morto nel 2000. Rimasta da sola nella sua abitazione parigina, Mireille si era ammalata di Parkinson e da tempo era accudita da una badante.

L'omicidio

Secondo le prime ricostruzioni l'omicidio sarebbe avvenuto intorno alle 19 di venerdì 23 marzo, poche ore dopo gli attentati di Trèbes e Carcassonne. Gli assalitori hanno ucciso la donna con 11 coltellate, poi hanno appiccato il fuoco nell'appartamento. Il corpo dell'anziana è stato trovato per metà carbonizzato ma la donna era già morta quando la casa ha iniziato a bruciare. I vicini di casa di Mireille, che viveva da 60 anni nell'appartamento, sono scesi in strada sconvolti. "Non c'era niente da rubare, era una signora malata che non possedeva né denaro, né gioielli" hanno dichiarato alla polizia.

Gli indagati

Nel mirino delle indagini è subito finito un esposto presentato tempo prima dalla signora contro un vicino di casa che aveva minacciato di bruciarle la casa. Un pregiudicato musulmano di 28 anni che la Knoll conosceva fin da quando era bambino. La polizia lo ha fermato con l'accusa di omicidio e il figlio della vittima, Daniel Knoll, ha confermato di conoscerlo: "Mia madre lo considerava come un figlio". In manette è finito anche il presunto complice, 21 anni, a sua volta pregiudicato per rapina. Gli inquirenti hanno ricostruito movente e dinamica dell'omicidio: l'accusato era da poco uscito dal carcere dopo la testimonianza fondamentale della Knoll sulle molestie alla figlia della sua badante. Nel pomeriggio di venerdì 23 marzo sarebbe andato una prima volta a casa della donna, tornando poche ore dopo insieme ad un complice con l'obiettivo di vendicarsi.

Il precedente

Una dinamica simile all'omicidio di Sarah Halimi, 65enne ebrea che circa un anno fa è stata aggredita nel sonno e torturata dal vicino musulmano Kobili Traoré. L'uomo aveva poi gettato il cadavere della donna dal balcone gridando: «Ho ucciso il demonio, Allah Akhbar». Ci volle un anno per aggiungere l'aggravante dell'antisemitismo alle accuse.

Le reazioni

L'omicidio di Mireille ha sconvolto la Francia intera e imposto l'attenzione sulla nuova ondata di antisemitismo. La polizia non esclude neanche che l'omicidio sia stato pianificato dopo gli attentati di Trèbes e Carcassonne. "Deve essere fatta luce in modo completo su questo crimine odioso", ha detto il portavoce del governo, Benjamin Griveaux. Laurent Wauquiez, presidente dei repubblicani, ha invece invitato tutti ad "aprire gli occhi sul nuovo antisemitismo che cresce nel paese". Da Israele è anche arrivato il commento di Jessica Knoll, nipote della vittima: «Quando mi chiedono perché non sto a Parigi ecco la risposta: credo di essermi salvata, dall’Europa e dalla Francia in particolare. Il vicino musulmano ha preso la vita di mia nonna e ha bruciato tutti i nostri ricordi».

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Matteo Politanò