Stati Uniti: guerra sull'immigrazione
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Stati Uniti: guerra sull'immigrazione

Dopo la sanatoria voluta da Obama: è braccio di ferro tra la Casa Bianca e il Congresso in mano ai repubblicani

La guerra sull'immigrazione tra la Casa Bianca e il Congresso è scoppiata quando nello scorso novembre Barack Obama ha firmato un ordine esecutivo con il quale ha bloccato le espulsioni di cinque milioni di immigrati irregolari che da tempo vivono negli Stati Uniti o che hanno figli nati sul territorio americano. Una vera e propria sanatoria.

Ritorsione repubblicana

I repubblicani l'hanno presa come una dichiarazione di ostilità. E si sono preparati al conflitto. In loro aiuto è giunto un giudice del Texas che ha bloccato il provvedimento della Casa Bianca.

In quello stato riguardava 270.000 immigrati che erano entrati minorenni negli Usa. Obama ha replicato dicendo che lui sarebbe comunque andato avanti con il programma stabilito dall'ordine esecutivo. 

Di fronte alla determinazione del presidente, i repubblicani hanno allora deciso una contromossa al Congresso. Una piccola bomba atomica. Hanno minacciato di bloccare la legge di finanziamento del Dipartimento per la Sicurezza Interna.

Se il budget non verrà approvato entro venerdì, tutte le attività dell'Homeland Security si fermeranno. Una vera e propria serrata.

Secondo il New York Times, la mossa dei repubblicani sarebbe in realtà un boomerang. Il paese sarebbe esposto a possibili rischi nell'affrontare catastrofi naturali o attacchi terroristici, ma il blocco non avrebbe alcun effetto sull'immigrazione.

L'unica agenzia che lavorerà sarà la United States Citizenship and Immigration Services, quella che che si occupa dell'immigrazione, concede i visti e le green card e accetta i ricorsi presentati contro le espulsioni.  Siccome non è finanziata dai soldi dei contribuenti, ma da altri fondi, non rimarrà coinvolta nella serrata.

Il veto di Obama

Comunque sia, i repubblicani hanno detto che voteranno i finanziamenti solo se la legge conterrà uno stop ai programmi di sanatoria di Obama. In caso contrario, rimarrà il blocco.

Il presidente ha risposto dalla Florida, dove si trovava in visita ufficiale, stato e dove la presenza della comunità latina è molto forte: metterò il veto a ogni legge che cerca di legarmi le mani sull'immigrazione, è stato il messaggio di Obama.

I repubblicani dovrebbe pensare a varare una nuova, organica riforma sulla questione invece che ricattare il governo, ha proseguito.

La riforma dell'immigrazione

La riforma sull'immigrazione giace al Congresso da tempo. Approvata con un voto bipartisan al Senato, non è mai stata presa in esame alla Camera dei Rappresentanti, a maggioranza repubblicana.

Il partito è diviso sul da farsi. C'è una corrente che vorrebbe regolarizzare una buona quota di immigrati clandestini (per lo più latinos) perché punta ai loro voti e a quelli dei loro parenti e un'altra, invece, che intende seguire la linea dura: nessuna apertura perché l'America deve rimanere il più possibile Wasp.

Durante il suo mandato, Obama cercato per tanto tempo un'intesa con il Gop, ma quando ha capito che non sarebbe arrivata ha deciso di firmare l'ordine esecutivo, la sanatoria  per milioni di persone.

Ed è stata guerra.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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