Chi è l'uomo che ha rivelato il complotto contro l'Italia
Timothy Geithner (Getty Imagines / Win McNamee)
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Chi è l'uomo che ha rivelato il complotto contro l'Italia

Con il suo libro, Timothy Geither fa diverse rivelazioni e si assolve da alcuni peccati. Ritratto dell'uomo che ha parlato dell'intrigo contro Berlusconi

Arrivava dalle banche e alle banche è ritornato. Ma, anche quando ha ricoperto l'incarico di Segretario del Tesoro nel momento più drammatico della crisi economica degli Stati Uniti dopo la grande depressione del '29, Timothy Geithner ha avuto un occhio particolare per Wall Street.

Gli Usa sull'orlo del baratro e il salvataggio di Wall Street

Barack Obama l'aveva nominato per questo in quel lontano 2008, subito dopo aver vinto le elezioni. C'era da evitare il baratro: l'economia americana stava affondando sotto il peso dello scandalo dei Subprime, migliaia e migliaia di persone avevano perso il loro posto di lavoro da un giorno con l'altro; era necessario intervenire con una massicia dose di miliardi di dollari provenienti dalle casse dello stato per tamponare la falla. ma, c'era anche da salvare il sistema finanziario, le banche e Wall Street, non punirle per lo scoppio della bolla speculativa che aveva mandato sul lastrico milioni di famiglie del ceto medio. Tim Geithner era la persona giusta. E assolse il suo compito.

Una carriera fulminea

"Non sono ebreo e non ho mai abitato a Brooklyn" - disse a un galà a Barbra Streisand che era invece sicura del contrario. Su una cosa non aveva sbagliato: New York è sempre stata la sua città. La sua famiglia paterna è di origine tedesca, quella della madre discende dai pellegrini della Mayflower E Timothy è apparso subito un predestinato. Il padre era il direttore della sezione Asia della Ford Foundation, il nonno fu uno dei consiglieri di Dwight Eisenhower, per poi diventare un importante dirigente della Ford. Business e politica. Timothy sapeva bene quale sarebbe stata la sua strada.

Un enfant prodige. Dopo gli studi, approda alla Kissinger Associates. Nel 1988 è già al Dipartimento del Tesoro. E'un "semplice" funzionario. fa carriera in fretta. Dieci anni dopo è vice segretario al Tesoro con la delega al commercio internazionale: ha 37 anni ed è sul trampolino di lancio. Nel 2001 va al Fondo Monetario Internazionale, nel 2003 diventa presidente della Federal Reserve di New York. Torna a casa.

L'attenzione per le banche

Nel frattempo è diventato uno dei pupilli di Robert Rubin, già co-presidente della Goldman Sachs prima di entrare a far parte della squadra di Bill Clinton quando l'ex govenatore dell'Arkansas diventa presidente degli Usa. Rubin, con il suo appoggio all'abolizione del Glass-Stegall Act, è uno dei maggiori fautori delle deregolamentazioni finanziarie varate negli anni '90, uno dei fattori che ha portato poi, negli anni successivi le grandi banche ad agire sostanzialmente senza alcun tipo di controllo. Lo scandalo dei Subprime scoppia proprio quando Geithner è il numero uno della Fed a New York.

Obama lo chiama a Washington. Insieme a Larry Summers, ex consigliere economico di Clinton e anche lui molto vicino a Rubin. Il messaggio a Wall Street è chiaro: ci saranno interventi, ma il sistema non verrà spazzato via. Geithner si mette al lavoro. E' tra i protagonisti di quella riforma legislativa che conterrà alcuni elementi di regolamentazione, non andrà troppo ad incidere sull'operato dei grandi manager, tornati dopo un paio di anni di turbolenze a fare gli affari e ad avere i bonus di sempre, anche con la benedizione di Geithner.

Non obbedisce a Obama

La sua missione verrà compiuta anche a dispetto delle indicazioni di Obama. Famoso è un episodio raccontato in un libro del Premio Pulitzer Ron Suskind sulla gestione della crisi economica da parte dell'amministrazione. Siamo nel 2009 e Obama ordina a Geithner di studiare il possibile fallimento della banca Citigruop, una delle maggiori del paese, rimasta coinvolta nella voragine dei Suprime. Il Segretario al Tesoro risponde di si, ma poi - semplicemente - ignora l'indicazione del suo capo. Cosa è successo quando Obama ha scoperto la disobbedienza? Pare che Obama si sia "agitato", mentre Geithner ha smentito di avere dato del matto a Obama rispetto al suo ordine.

Pur negato dai due diretti interessati, l'incidente della Citigroup viene confermato da altre fonti. E lascia un segno. Da allora,  i rapporti tra i due non sono al massimo e al di là di una stima di facciata, tra Obama e Geithner sembra sempre regnare una sottile freddezza.

La decisione di lasciare

Distacco che sarà confermato con la decisione presa da Geithner di lasciare l'amministrazione alla fine del primo mandato. Anche Obama è d'accordo. In fondo la sua missione è stata portata a termine: con i miliardi di dollari federali è stato evitato il baratro e il sistema finanziario è tornato a funzionare (come sempre). Siamo nel 2012, in piena campagna per la rielezione e c'è un problema: la disoccupazione è ancora troppo alta. L'annuncio da parte di Geithner di voler lasciare il governo è la rassicurazione per gli elettori che Obama dice il vero quando promette di volersi concentrare sul ceto medio.

Timothy Geithner lascia il governo nel gennaio del 2013. Scrive il suo libro di memorie con cui rivela molti retroscena, ma si assolve da alcuni peccati e poi diventa il numero uno della Warburg Pincus, uno dei più importanti fondi d'investimento del mondo. Geithner, il banchiere di Obama, mai vissuto a Brooklyn, ma sempre stato a New York

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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