Obama e Putin, guerra fredda alla tv
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Obama e Putin, guerra fredda alla tv

Il presidente Usa ha attaccato la Russia su Snowden e le leggi anti gay ed ha annullato il summit di Mosca. Perché i due paesi sono ai ferri corti?

Davanti alle telecamere di uno degli spettacoli televisivi serali più seguito, il Tonight Show di Jay Leno, Barack Obama ha spiegato ai suoi concittadini, tra un sorriso e un battuta, che il problema con la Russia è uno solo: Vladimir Putin crede di essere ancora nel mezzo della Guerra Fredda; pensa e agisce come se ci fosse ancora la Cortina di Ferro a dividere l'Oriente dall'Occidente, il campo sovietico da quello americano.

Questa è la spiegazione che il presidente americano fornisce sul perché il livello dei rapporti tra Washington e Mosca segni ora un livello così basso. Anche se non appare, per ora, prossimo a toccare il fondo, ad arrivare a uno strappo vero e proprio. Già, perché nonostante la rabbia (statunitense) - Obama ha parlato più prudentemente di delusione - per l'asilo politico temporaneo concesso a Edward Snowden - l'ex tecnico della National Security Agency che ha fatto scoppiare il Datagate - i rappresentanti dei due paesi si parlano ancora. In attesa di capire se è meglio che non lo facciano più. Almeno fino a quando non tornerà il sereno.

Salta il faccia a faccia con Putin

Barack Obama ha dichiarato al Tonight Show che parteciperà al meeting del G20 a San Pietroburgo all'inizio di settembre, ma le fonti della Casa Bianca fanno sapere che il possibile, successivo faccia a faccia a Mosca con Vladimir Putin salterà. Per ritorsione contro l'ospitalità a Snowden, come forte segnale che l'amministrazione statunitense vuole lanciare al presidente russo.

Il New York Times lo invita a non incontrarlo, tanto - dice in un editoriale - non cambierà nulla finché non ci sarà la volontà del Cremlino di cooperare. Del vertice con Putin (e della sua cancellazione) discuteranno al più alto livello le diplomazie dei due paesi a Washington. Sul tavolo, oltre alle sorti del protagonista della più clamorosa fuga di notizie dell'apparato di intelligence americano, ci saranno altre questioni, come le leggi russe sull'omosessualità. 

La scarsa pazienza di Obama con la Russia 

Questo è un altro tema che divide. Obama è stato piuttosto duro contro il governo di Mosca per il varo delle legge draconiane contro gli omosessuali. Molti media americani, una buona parte dell'opinione pubblica invitano al boicottaggio dei prodotti russi e addirittura delle prossime olimpiadi invernali. E, (Neo) Paladino dei diritti dei gay, Obama ha raccolto l'input. Durante l'intervista televisiva si è detto preoccupato per la svolta repressiva russa. "Ho poca pazienza con i paesi che trattano in modo così discriminatorio omosessuali e lesbiche" - ha detto. 

Oltre questo non è andato. Non ha parlato di boicottaggio o di altri passi formali. Difficile pensare che si arrivi a tanto. Obama rimane prudente e anche in questo caso segue quella che appare la sua massima: wait and see. Il clima da Guerra Fredda che si respira tra le due capitale rimarrà, con una temperatura costante. e con la colonnina di mercurio che scivola verso il basso. Obama sa che i motivi di attrito con Mosca sono molti, ma per lo più imputa ai russi, alla difesa dei loro interessi questa situazione. E'un'analisi che fanno molti esperti dei think tanks americani. Che hanno dato alcune risposte sul perché (come dice Obama) Vladimir Putin appare ancora un guerriero degli anni'50.

Putin visto dagli americani

Appare un leader interessato a resuscitare la Grandezza di Mosca.

- "Putin vuole riportare la Russia a livello di potenza mondiale e per riuscirci deve fare da contrappeso nei confronti degli Usa" (Julia Loffe del Council on                 Foreign Relations)      

- "La Russia vuole beneficiare dell'instabilità di rapporti con gli Usa per mantenere i prezzi del petrolio alti, prevenire il dominio americano e ridare a Mosca un ruolo      centrale." (Andrei Shleifer, professore di economia ad Harvard)

- "Mosca vuole mandare due messaggi: Il primo, ai paesi confinanti nella zona asiatica e del pacifico: siamo pronti a difendere la nostra influenza. Il secondo agli        Usa: non pensate di fare la vostra politica in Asia ignorando il nostro ruolo" (Roger McDermott, della Jamestown Foundation, dopo le più grandi manovre militari    russe nella zona orientale del paese)

- "Mosca vuole tornare a contare nel Medioriente come ai tempi dell'Unione Sovietica. Per questo assisteremo a un sua politica sempre più aggressiva in questa      area, a un rinnovato appoggio al regime di Assad in Siria e a un'opposizione a un intervento militare esterno nel conflitto." (Stephen Blank, professore presso il        U.S  Army College dopo la richiesta russa di poter usare una base aerea e una navale a Cipro)

- "L'asse Mosca - Pechino (anche in funzione anti americana) serve inoltre a Putin a trovare un nuovo mercato per il suo petrolio e il suo gas in un momento in cui    le difficoltà economiche della Russia non gli daranno alternative se non quella di guardare a oriente, il che può significare - da un punto di vista politico interno      - un ulteriore giro di vite nella repressione degli oppositori." (Andrei Shleifer, professore di economia di Harvard)

- "Vladimir Putin è un ex agente del Kgb, vede cospirazioni ovunque, non si fiderà mai del vecchio nemico, gli Stati Uniti. Secondo me, nel terzo mandato, scivolerà    verso un regime simile a quello di Gheddafi" (Julia Loffe, Council on Foreign Relations)

Questa la visione di alcuni esperti di politica internazionale statunitensi. Dalle parole di Obama, il suo vero giudizio su Vladimir Putin non sembra essere molto diverso. 

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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