New York: la rabbia dei poliziotti non si placa
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New York: la rabbia dei poliziotti non si placa

Hanno girato le spalle ancora una volta al sindaco de Blasio. Ma il malumore tra gli agenti pervade tutto il paese

Questa volta sono stati di meno, ma comunque sia, sono stati tanti, proprio tanti.  Ancora una volta, centinaia di agenti hanno voltato le spalle a Bill de Blasio. Nonostante gli appelli di Bill Bratton, il capo della polizia, che aveva esortato i suoi uomini a non macchiare la cerimonia in memoria del loro collega ucciso "mancando di rispetto" al sindaco, molti poliziotti di New York hanno voluto manifestare la loro rabbia contro de Blasio.

Lo accusano di essersi schierato contro di loro nella tragica vicenda di Eric Garner, il venditore ambulante morto durante un controllo; ricordano la rivelazione fatta: "Ho sempre consigliato mio figlio di diffidare delle polizia"; non dimenticano che queste parole sono state pronunciate solo 48 ore prima che Rafael Ramos e Wenjan Liu venissero uccisi da Ismaaiyl Brinsley, in una sorta di folle rappresaglia per i fatti di Ferguson.

Ai funerali di Ramos, anche il picchetto d'onore contestò silenziosamente de Blasio. Questa volta, le schiene si sono voltate solo tra le fila delle migliaia di uniformi blu che hanno partecipato alle esequie di Liu. La rabbia contro le istituzioni è molto forte tra i poliziotti. Non solo a New York, ma in tutto il paese. E, se nelle Grande Mela, l'obiettivo è il sindaco, Bill il Rosso, nel resto degli Stati Uniti, l'indice degli agenti è puntato contro Barack Obama e per (l'ex) Attorney General Eric Holder.

Dopo le prese di posizioni del presidente sui fatti di Ferguson sentono il governo federale come ostile. Pensano che abbia deciso di schierarsi con coloro che hanno contestato la polizia. Si sentono esposti alle tensioni della piazza, messi in un angolo della istituzioni che invece dovrebbero essere dalla loro parte.

Questa frustrazione è resa ancora più grande dall'alto numero di agenti uccisi in servizio. Durante i funerali di Wenjan Liu, il direttore dell'Fbi ha ricordato quanti sono stati i caduti nel 2014. Centoquindici, di cui almeno il 50% in una sparatoria: un numero molto superiore rispetto all'anno precedente, quando i poliziotti uccisi furono una settantina.

Durante una recente intervista televisiva, Bill Bratton,  il capo della polizia di New York ha detto apertamente che i poliziotti si sentono traditi da Obama e da Holder e ritengono che le loro dichiarazioni dopo lo scoppio della rivolta per la morte di Michael Brown e le loro uscite dopo l'assoluzione degli agenti che hanno ucciso Eric Garner, abbiano contribuito a creare il clima - insieme alle parole di Bill de Blasio e alle prese di posizione delle associazioni per i diritti umani - che ha armato la mano di Ismaaiyl Brinsley, il folle che si è fatto 'giustizia' da solo, che ha assassinato Ramos e Liu, prima di suicidarsi.

Secondo Bratton, Obama dovrebbe incontrare i rappresentanti della polizia per rendersi conto a quale livello sia arrivata la rabbia degli agenti. Quando il presidente ha annunciato nei giorni scorsi la decisione di stanziare dei fondi speciali per dotare di telecamere le uniformi dei poliziotti, il suo tono è apparso quasi di sospetto e critica, antagonista rispetto all'operato degli agenti. Invece che presentare la novità come uno strumento per rendere più sicuro il loro lavoro, le sue parole sono sembrate un monito e un avvertimento: terremo sotto controllo quello che fa la polizia. 

Per protestare contro questo clima, anche i poliziotti scendoni in piazza. In diverse città ci saranno marcia intitolate "Sea of Blue" e parafrasando lo slogan coniato dopo Ferguson,  "Blue Lives Matter". Nelle scorse settimane, ne è stata organizzata una a Cleveland. Aspettavano qualche decina di persone, ne sono arrivate 4.000.

In realtà anche all'interno dei vari corpi di polizia, i sentimenti sono diversi rispetto all'attuale momento. Un funzionario intervistato dal Washington Post ha offerto un'efficace immagine: "Tra di noi ci sono due tipi di agenti. Ci sono quelli che dopo le recenti proteste per i fatti di Ferguson e New York, pensano che la maggioranza dell'opinione pubblica abbia voltato le spalle alla polizia e così si sente più in pericolo quando è fuori per servizio e deve fare il proprio lavoro. E poi ci sono quelli che vanno a casa e dicono ai loro figli quello che il sindaco de Blasio ha detto al suo: se sei giovane e nero, stati attento alla polizia."



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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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