L'uomo dei Droni nella Cia di Obama
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L'uomo dei Droni nella Cia di Obama

John Brennan è il nuovo capo dell'Agenzia. Architetto della  strategia di omicidi mirati, è da anni uno dei più stretti collaboratori del presidente

È il veterano di Langley che è riuscito a trasformare un insieme di tattiche e strategie, di metodi e di strumenti vecchi e nuovi in una moderna guerra high - tech condotta su scala globale dagli Stati Uniti contro il terrorismo. Barack Obama aveva già pensato a lui tempo fa, ma la nomina era stata bloccata a causa di alcune sue dichiarazioni - poi puntualizzate - a favore del  waterboarding, il metodo d'interrogatorio adottato con i membri di Al Qaeda. Le dimissioni di David Petraeus, travolto dallo scandalo relativo alla sua relazione extraconiugale, lo hanno ora portato laddove il presidente voleva già vederlo da tempo: a capo della Central Intelligence Agency.

Per John Brennan, si tratta di un ritorno, ma, di fatto, non si era mai allontanato. Per anni ha ricoperto il ruolo di "Zar dell'Antiterrorismo": è stato il consigliere scelto da Barack Obama per coordinare la lotta alla più grave minaccia per gli Usa. Ogni giorno, quest'uomo dall'imponente statura, capace di macinare ore di lavoro su ore di lavoro, si è incontrato con il presidente per relazionarlo sull'andamento della lotta al terrore. I due si sono capiti fin dal primo momento, fin da quando Brennan venne chiamato a fare parte della squadra di transizione dopo l'elezione del 2008. In un ruolo che non ha avuto bisogno di conferma da parte del Congresso, libero così di muoversi senza troppi controlli, con accesso diretto e giornaliero allo Studio Ovale, John Brennan ha avuto modo di determinare con Obama la nuova strategia contro gli Jihadisti.

Basata sull'uso massiccio dei droni (gli aerei teleguidati) per colpire i capi della rete del terrore. Quella che prima era una insieme di tattiche (l'utilizzo dei missili telecomandanti, i blitz di piccoli commando di forze speciali, la capillare sorveglianza via satellite e la distribuzione condizionata di aiuti economici e militari a governi "amici" in cambio di un loro serio impegno contro Al Qaeda), con John Brennan è diventata la strategia anti terroristica degli Stati Uniti.

Prima adottato solo in Afghanistan, questo metodo di conduzione del conflitto è stato "esportato" in Pakistan (dove gli attacchi dei droni si sono moltiplicati - dai 22 del 2008 sotto George W. Bush ai 122 del 2010) e poi in Yemen e nel Corno d'Africa. L'obiettivo di questi omicidi mirati è quello di risparmiare le vite dei soldati americani, ma molte sono state le polemiche dei Liberal rispetto al numero di vittime civili causate dai blitz. Come molti sono stati i quesiti sulla legittimità da parte del presidente di ordinare l'uccisione di cittadini americani, come nel caso dell'Iman del Terrore, Anwar al - Awlaki, ucciso nel 2011 in un raid in Yemen.

John Brennan conosce bene quella regione. Nei suoi precedenti 25 anni di esperienza alla Cia (alla quale era approdato rispondendo a una inserzione sul giornale), questo figlio di immigranti irlandesi nato nei pressi di New York, aveva avuto modo di diventare l'analista Numero Uno dell'Agenzia per l'Arabia Saudita, anche grazie a un periodo di due anni trascorsi a Riyad. I suoi studi universitari erano stati costellati da approfondimenti sul mondo musulmano, con un'estate trascorsa in Indonesia (paese ben conosciuto da Barack Obama, nel quale aveva passato parte dell'infanzia) e un anno all'Università Americana del Cairo.

Nel 1999, questa esperienza in Arabia Saudita gli aveva permesso di raggiungere il posto di capo dello staff dell'allora capo della Cia,  George J. Tenet. Nel 2001, qualche mese prima dell'attentato alle Torri Gemelle, John Brennan fu nominato vice capo esecutivo dell'Agenzia. Due anni dopo, nel 2003, Tenet lo mise alla testa di una struttura interna per rimettere in piedi la Cia dopo il fallimento delll'11 settembre, ma dopo alcune sue dichiarazioni contrarie alla guerra in Iraq, venne emarginato dall'amministrazione.

John Brennan lasciò quindi la Cia e si mise a lavorare nel settore privato, per essere poi ripescato da Barack Obama.

La sua nomina, accanto a quella dell'ex repubblicano Chuck Hagel al Pentagono al posto di Leon Panetta, va a riempire il vuoto lasciato dalla dimissioni di David Petraeus dalla Cia e concorre a formare la nuova squadra dell'amministrazione Obama che si occuperà della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti.

La prossima nomina, fondamentale, sarà quella che riguarda il successore di Timothy Geithner come Segretario al Tesoro. Il nome più quotato ora è quello di Jacob Lew, attuale capo dello staff della Casa Bianca. Ex capo dell'importantissimo ufficio per il Budget della Casa Bianca sotto Bill Cliton e poi anche con Barack Obama, è l'uomo che potrebbe portare avanti la delicata trattativa con i repubblicani sul deficit.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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