Joanne Chesimard, la donna più ricercata d'America
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Joanne Chesimard, la donna più ricercata d'America

È stata inserita nella lista dei 10 "Most Wanted" dell'Fbi, è un'ex attivista nera. Accusata dell'omicidio di un agente di polizia nel 1973, si è rifugiata nella Cuba di Fidel

Per la prima volta nella storia dell'Fbi, una donna viene inserita nella lista dei dieci terroristi ricercati più pericolosi. La fotografia di Joanne Chesimard è al secondo posto in questa speciale classifica, preceduta da quella di Daniel San Diego, un attivista per i diritti degli animali, accusato di un paio di attentati in California e seguita da una in cui è ritratto Abd Al Aziz Awda, un terrorista islamico.

Il suo volto e la sua storia riportano gli Stati Uniti agli anni '70, ai gruppi armati che si muovevano ai fianchi dei movimenti giovanili post sessantotto. Lei faceva parte del Black Liberation Army, una formazione orientata verso il nazionalismo nero e il marxismo, creata da alcuni membri fuoriusciti dal Black Panther Party che, attraverso la lotta armata, voleva una rivoluzione afroamericana negli Usa.

Quaranta anni fa esatti, nel 1973, Assata Shakur (questo il nome di battaglia scelto da Joanne Chesimard, nata nei Queens nel 1947), era a bordo di una macchina con altri due appartenenti al BLA, quando venne fermata per un banale controllo su di un'autostrada del New Jersey da un pattuglia della polizia. Secondo la versione degli agenti, i tre aprirono subito il fuoco contro i due poliziotti. Nella sparatoria, uno dei terroristi, Zayd Shakur, e un poliziotto, Werner Foerster, rimasero uccisi. Assata e il suo compagno scapparono e vennero catturati nei boschi della zona solo il giorno dopo, in seguito a un'imponente caccia all'uomo.

Nel 1977, Joanne Chesimard venne condanna all'ergastolo per diversi reati, tra cui l'omicidio di del poliziotto. I suoi legali sostennero che era impossibile che la responsabile fosse lei, perché, durante la sparatoria era stata ferita al braccio prima che l'agente fosse ucciso, motivo per cui non avrebbe potuto sparare. Rimase in carcere altri due anni. Nel 1979, con una clamorosa azione, Assata Shakur venne fatta evadere dalla prigione femminile di Clinton, nel New Jersey. Per l'operazione furono accusati e condannati il fratello, Mutulu Shakur, e Silvia Baraldini, che rimase in carcere negli Stati Uniti per diversi anni prima di essere estradata in Italia.

Joanne Chesimard visse da fuggiasca per alcuni anni all'interno degli Stati Uniti e nel 1984 riuscì a sbarcare a Cuba. Il governo dell'Avana le diede asilo politico. Assata Shakur vive tuttora sull'isola e continua a dichiararsi innocente per la morte di Werner Foerster. Attorno a lei si è creata una vasta rete di sostegno di cui fanno parte intellettuali, avvocati, artisti. Nel 1998, il Congresso degli Usa ha chiesto con un voto unanime l'estradizione, ma le autorità cubane l'hanno sempre rifiutata. l'Fbi offre un milione di dollari per la sua cattura e ha deciso di inserire il suo nome quattro decenni esatti dai fatti per cui la donna è stata condannata.

La sua vicenda riporta agli anni'70, alle tensioni sociali, ai movimenti giovanili, ai gruppi armati. Solo un anno fa, usciva nelle sale americane The Company You Keep, il film diretto e interpretato da Robert Redford, in cui l'attore recita la parte di un ex attivista pacifista radicale che sotto le mentite spoglie di un rispettato avvocato di provincia si nasconde e scappa da anni dall'accusa di aver compiuto un omicidioquando faceva parte di un gruppo estremista. Era, quel film, un modo per fare un bilancio di quell'epoca, tra i chiari e gli scuri di un impegno politico protestatario e anti sistema, sfociato in molte occasioni nella nascita di formazioni che aveva scelto la lotta armata.

Forse, la fotografia di Joanne Chesimard tra quelle dei 10 terroristi più ricercati dall'Fbi è un altro modo per ripensare a quegli anni lontani.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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