Barack Obama e il pasticcio delle armi ai narcos
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Barack Obama e il pasticcio delle armi ai narcos

Il Ministro della Giustizia Eric Holder è stato messo in stato d'accusa per non aver adeguatamente collaborato con il Congresso sullo scandalo "Fast and Furious", la vicenda che vede al centro un partita di armi statunitensi finite in mano ai narcos messicani

Barack Obama come Richard Nixon. Per la prima volta da quando è entrato alla Casa Bianca, il presidente ha usato l'executive privilege, il suo potere speciale, o del governo, di non dare spiegazioni agli altri poteri dello stato, giudiziario o legislativo. La mossa di Obama è arrivata in risposta alla richiesta del Congresso di poter accedere ai documenti dell'amministrazione sulla vicenda delle armi statunitensi finite in mano ai narcos messicani.

Lo scandalo Fast and Furious ha reso incandescente il clima politico a Washington in un scambio di reciproche accuse tra la Camera a maggioranza repubblicana, la Casa Bianca e il Dipartimento della Giustizia. E quello che si profila all'orizzonte è un inasprimento di questo scontro, che non è solo istituzionale, ma soprattutto politico visto che siamo a pochi mesi dalle elezioni di novembre.

A farne le spese, per ora, è stato l'Attorney General Eric Holder. Una commissione parlamentare ha votato a maggioranza (23 voti contro 17) la sua messa in stato d'accusa per oltraggio al Congresso, per non avere collaborato in modo adeguato con il parlamento, rifiutandosi di consegnare le carte relative alla vicenda messicana. Lo Speaker, John Boehner ha annunciato che l'aula della Camera voterà una mozione simile se entro sette giorni, il ministro non consegnerà i documenti richiesti.

Con tutta probabilità, l'amministrazione non farà retromarcia. Barack Obama ha appoggiato la decisione di Eric Holder di non rendere pubbliche le carte.

Che riguardano una vicenda decisamente imbarazzante , risalente al 2009. Secondo le accuse, gli uomini del 'Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives', l'agenzia che fa capo al ministero della Giustizia e che si occupa delle inchieste sui reati federali relativi anche al traffico di armi, gestirono fino al 2011 un'operazione maldestra, che aveva come obiettivo incastrare alcuni boss del narcotraffico, al termine della quale, però i cartelli della droga messicani avrebbero ricevuto armi americane di contrabbando. Pistole e fucili che poi, è stato provato, sarebbero state utilizzate per compiere diversi crimini sia in Messico, sia negli Usa e in particolare uno, l'uccisione di Brian Terry, una Guardia di Frontiera assassinata nel dicembre del 2010.

Se la Camera dovesse votare la messa in stato di accusa per Eric Holder, per l'amministrazione sarebbe motivo di grave imbarazzo. Così come lo sarebbe per Barack Obama. i repubblicani già lo accusano di voler insabbiare le responsabilità del suo ministro nella scandalo "Fast and Furious".

La macchina elettorale del presidente è già passata al contrattacco, dicendo che il GOP si è buttato su questa vicenda solo per non parlare degli altri temi della campagna elettorale. Per ora, Mitt Romney vuole stare lontano dalla questione. Preferisce che siano i repubblicani al Congresso a occuparsene.

Comunque sia, per Barack Obama questa vicenda sembra essere un altro ostacolo lungo il sentiero della rielezione.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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