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Obama, duro attacco a Trump: "Perché il Gop lo critica ma continua a sostenerlo"?

"Dice delle cose che non sarebbero nemmeno tollerate per lavorare in un 7-Eleven, figuriamoci alla Casa Bianca" . Donald contro il suo partito

Il presidente Barack Obama affonda i colpi contro Donald Trump.
In un incontro elettorale a sostegno di Hillary Clinton a Greensboro in North Carolina, Obama ha sottolineato con forza l'inadeguatezza del candidato repubblicano, in particolare insistendo sulle orribili rivelazioni sulla sua concezione delle donne.

Ma il presidente ha sferrato un attacco anche contro quei repubblicani che pur trovando orribile Trump continuano ad appoggiarlo: "Il fatto che ci siano persone che dicono 'Disapproviamo fortemente questi commenti, li troviamo disgustosi, ma ancora lo sosteniamo', per me non ha senso".

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Per esprimere con un'immagine l'inadeguatezza di Trump a guidare il più potente paese del mondo, Obama ha detto che il candidato repubblicano dice delle cose che non verrebbero tollerate nemmeno se si presentasse per avere un lavoro a un 7-Eleven (la catena di piccoli negozi dove si trova un po' di tutto - convenience store - che è diventata una specie di icona del panorama americano. Forse l'affermazione di Obama non farà tanto piacere ai lavoratori dei convenience store, in effetti), figuriamoci per avere la presidenza degli Stati Uniti.

Obama, principale sostenitore di Clinton, è anche l'esemplificazione migliore della compattezza del partito democratico a sostegno della sua candidata.

"Conta ogni voto"
Vicino a Hillary Clinton, che tutti i sondaggi danno in netto vantaggio, si mostra molto attivo Al Gore, ex vice del marito Bill.
Sedici anni fa, Gore perse le elezioni presidenziali in Florida per 537 voti, e il fattore determinante alla sua sconfitta venne considerata la presenza di Ralph Nader, candidato dei Verdi, che aveva tolto oltre 90mila voti a Gore che sarebbero bastati quindi per vincere.
"Ogni voto conta", ha detto Al Gore accanto alla candidata democratica a Miami, riferendosi soprattutto agli elettori che pensano di votare la candidata dei Verdi, Jill Stein, la quale, più del libertario, Gary Johnson, pesca voti nel bacino di Clinton.

Repubblicani allo sbando
Il Partito Repubblicano appare invece spaccato. Una crisi senza precedenti che rischia di far restare a bocca asciutta il Grand Old Party: se la Casa Bianca è ormai data per persa, il rischio è che il Gop perda anche la maggioranza alla Camera e al Senato.
Da parte sua Trump si scaglia a muso duro contro i repubblicani che gli hanno voltato le spalle: in un tweet, li definisce "sleali": peggiori della "disonesta Hillary".

EPA/BRIAN BLANCO
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama in un incontro della camagna elettorlare di Hillary Clinton a Greensboro, North Carolina, USA, 11 ottobre 2016.

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Redazione