Nato: via libera alla forza di intervento rapida
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Nato: via libera alla forza di intervento rapida

I leader del mondo trovano una linea comune contro l'orrore della jihad. E sull'Ucraina più troppe di stanza nei paesi dell'est europeo - Tutto su Isis

Uniti contro il terrorismo 
islamico, più incerti di fronte alla Russia. È la foto di
 gruppo dei leader della Nato al termine della due giorni di vertice
 dell'Alleanza tenutosi in Galles. Dopo le incertezze di ieri con le nazioni unite nella lotta agli Jihadisti dell'Isis ma divisi sulla questione Ucraina-Russia, oggi è stata trovata una soluzione comune.

Il segretario generale, Rasmussen ha presentato infatti il "Readiness Action Plan" (Rap) che consiste nell'istituzione in 5 diverse basi dell'est europeo di alcune basi dove dislocare una forza di intervento rapido che sarà molto reattiva e costituirà una presenza continua in quell'area. Un chiaro messaggio quindi per Mosca per frenare le mire di Putin di poter guadagnare terreno sul campo. "Tutti devono sapere - ha spiegato con tono quasi minaccioso Rasmussen - che chi colpisce uno dei nostri alleati colpisce tutti noi e dovrà affrontare tutti i paesi dell'alleanza.

Anche il cancelliere tedesco Angela Merkel non è stata tenera con Mosca: "La Russia non ha rispettato gli accordi presi. Saremo molto duri ma restiamo aperti al dialogo nella speranza che si arrivi in fretta ad un cessate il fuoco. 

Ed in effetti poche ore dopo ecco arrivare la notizia della firma di un protocollo per il cessate il fuoco tra l'Ucraina ed i ribelli filo-russi.

Tra i 5 paesi che ospiteranno gli uomini di questa forza di intervento rapido ci sono Polonia e Romania; non si conosce ancora il numero complessivo del numero degli uomini che verranno impiegati.

"Per molti anni la Nato è stata vista come un'organizzazione con un principio chiaro, quello della sicurezza - ha detto Renzi in conferenza stampa - oggi i partecipanti hanno riaffermato ancora oggi questo bisogno. La risorsa più grande di cui la NAto ha bisogno è e sarà la politica".

Per quanto riguarda l'inasprimento delle sanzioni verso la Russia, ed auspicate da Obama i paesi hanno preparato un pacchetto dandosi però 72 ore di tempo per deciderle se renderle operative; un modo insomma per capire se la tregua di fatto regge e, a quel punto, potrebbero anche essere sospese. In poche parole se la tregua dovesse tenere Mosca non subirà alcun inasprimento, in caso contrario invece le sanzioni saranno più pesanti.

"Le azioni russe avranno delle conseguenze - ha spiegato il presidente Usa Barack Obama - alle dichiarazioni del cessate il fuoco devono seguire dei fatti, ma siamo scettici sull'efficacia di questo cessate il fuoco". Obama ha poi annunciato un viaggio del segretario di Stato, John Kerry in medio oriente alla ricerca di partner anche in quell'area nell'attività degli Stati Uniti e di altri paesi della Nato contro gli jihadisti dell'Isis.

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Redazione