Win Myint
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Myanmar: chi è Win Myint, il nuovo presidente fedele di Aung San Suu Kyi

Militante della Lega nazionale per la democrazia, come la sua leader è stato più volte arrestato dai militari. È ritenuto un incorruttibile

Win Myint è il nuovo presidente del Myanmar, l'ex Birmania. Ex presidente della Camera bassa e militante nella Lega nazionale per la democrazia (Nld) guidata dal premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, è un fedelissimo della Signora: sul comune cammino della lotta per la democrazia, ha combattuto molte battaglie, sperimentando anche lui gli arresti per mano del regime militare.

Rispetto al suo predecessore Htin Kyaw, dimessosi per problemi di salute ed eletto esclusivamente perché amico di Suu Kyi e di fatto suo prestanome, ha un profilo più politico ed esperienza in affari legali. Ciononostante, la sua condotta non si discosterà mai granché da quanto vorrà il consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, l'"orchidea d'acciaio" della Birmania.

La professione di avvocato e la militanza politica

Nato a Danubyu, nel delta dell'Irrawaddy, nel 1951, 66 anni, Win Myint ha studiato geologia all'Università di Yangon prima di dedicarsi agli studi giuridici negli anni '80. Stava lavorando come avvocato nel 1988, quando scoppiarono le proteste nazionali in nome della democrazia, che portarono alla fondazione della Nld, a cui aderì sin dalla sua nascita

È stato eletto parlamentare con Suu Kyi alle elezioni generali del 1990, nelle elezioni suppletive del 2012 e nelle ultime elezioni generali del 2015. Come molti altri attivisti politici è stato arrestato più volte dal regime militare birmano.

Win Myint è diventato un membro del comitato esecutivo centrale della Nld nel 2010. uando nel 2015 la Lega nazionale per la democrazia ha stravinto le elezioni, Myint è diventato portavoce della Camera bassa del Parlamento. 

Uomo vicino ad Aung San Suu Kyi, il 28 marzo 2018 è stato votato nuovo presidente del Myanmar da entrambe le Camere del Parlamento, ottenendo 403 voti contro i 211 di Myint Swe - uno dei due vicepresidenti, che ha l'appoggio dei militari - e i 18 di Henry Van Tio, il vicepresidente proposto dalla Camera alta. 

La figura del presidente è però in sostanza secondaria rispetto a quella di Aung San Suu Kyi, per cui è stata creata ad hoc la carica di consigliere di Stato per poter aggirare la clausola costituzionale che preclude la presidenza a chi ha figli stranieri o è sposato con stranieri: Suu Kyi è stata sposata allo studioso britannico Michael Aris, morto nel 1999. 

Le doti che gli vengono riconosciute

Win Myint è ritenuto una figura incorruttibile, una persona onesta, laboriosa ma a volte severa. Figura di primo piano della legislatura, è noto per la forza delle proprie convinzioni politiche, diversamente dal suo predecessore Htin Kyaw.

Quando suo figlio si ammalò gravemente, Win Myint era agli arresti: l'intelligence militare gli offrì la possibilità di fargli visita, in punto di morte in ospedale, a patto di rinunciare alla politica. Lui rifiutò e perse anche il suo funerale.

È stato lodato anche per non aver chiesto regali di nozze per il matrimonio di sua figlia, l'anno scorso. Andando contro la tradizione locale, negli inviti alle nozze si leggeva: "No regali di nozze, per favore".

Che presidente sarà

Da Win Myint ci si aspetta che lavori con fermezza ed efficacia a corruzione, stato di diritto e conflitti territoriali, questioni verso quali ha mostrato un grande interesse mentre era portavoce. Già allora aveva detto che avrebbe continuato a perseguire il cammino di riconciliazione nazionale previsto dal leader del suo partito, Aung San Suu Kyi.

Si troverà ad affrontare faccende spinose come quella della minoranza musulmana Rohingya, protagonista di un esodo che negli ultimi sette mesi ha portato oltre 700mila persone a scappare in Bangladesh per sfuggire all'offensiva dei militari birmani. La vicinanza di Suu Kyi alle posizioni dell'esercito è stata ampiamente criticata dalle organizzazioni per i diritti umani.

Vista la lunga esperienza di Win Myint in affari legali e politici, ci si aspetta che sarà un leader più attivo del suo predecessore, anche se non farà nulla contro la volontà della Signora.

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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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