Abu Bakr Al Baghdadi
ANSA Youtube
News

La moglie tedesca di Abu Bakr Al Baghdadi

Sadica, torturatrice, interamente ricoperta dal niqab: il califfo dell'Isis si sarebbe sposato in gran segreto in Siria con una straniera

Per Lookout news

Se il Califfo dello Stato Islamico trova anche il tempo per sposarsi mentre sulle sue milizie si scatena la furia delle armate irachene e della coalizione internazionale, qualcosa sta accadendo in Iraq.

 È una fonte locale della provincia di Ninive ad annunciare che mercoledì 1 aprile 2015 il leader dell'organizzazione jihadista sunnita Abu Bakr al-Baghdadi avrebbe sposato una ragazza tedesca in gran segreto, registrando il matrimonio presso il tribunale del governatorato di Ninive, che corrisponde alla provincia di Mosul.


La fonte, intervistata da IraqiNews, organo stampa vicino al governo di Baghdad, riferisce che “il leader di ISIS Abu Bakr al-Baghdadi ha sposato una ragazza tedesca al Diwan (registro) della magistratura di Ninive” aggiungendo che “la ragazza tedesca era arrivata dalla Siria prima di trasferirsi nel governatorato di Ninive”. Dunque, si tratterebbe di una “foreign fighter”.

E, sempre secondo la medesima fonte, che ha voluto restare anonima, “Al Baghdadi ha cercato di mantenere il suo matrimonio segreto”. Ma la notizia sarebbe circolata per l’importanza che riveste il Califfo presso la comunità locale e non è dato sapere se questo presunto matrimonio abbia anche un valore simbolico.

Al Baghdadi come Hitler
La presenza di Al Baghdadi a Mosul, secondo alcuni, dimostrerebbe la facilità degli spostamenti del ricercato numero uno al mondo e il suo senso di sfrontata sicurezza nel camminare libero per la capitale dello Stato Islamico, che nelle prossime settimane e mesi promette di essere teatro dell’assedio finale da parte della coalizione anti-ISIS in Iraq. Una compagine militare formata da forze armate e milizie volontarie irachene, gruppi scelti iraniani, e la flotta aerea della coalizione internazionale che già in questi giorni sorvola Mosul con aerei-spia per studiare i possibili obiettivi.

 

Ma, in verità, il matrimonio di Al Baghdadi ricorda molto da vicino quello di Adolf Hitler con Eva Braun, consumato il 30 aprile 1945 nel Führerbunker, ilbunker sotto la cancelleria del Reich dove il capo della Germania, assediato a Berlino, si era rifugiato nell’estremo tentativo di volgere in positivo la guerra. Poche ore prima di morire, infatti, Adolf Hitler volle unirsi in matrimonio con la giovane Eva in segno di riconoscenza per la sua fedeltà, ma il suo regalo di nozze sarà il cianuro e il loro viaggio di nozze li condurrà alla morte.

 Il fatto che il matrimonio sia stato consumato in segretezza e non in pubblico, farebbe propendere più per questa seconda ipotesi. Non che il Califfo pensi al suicidio - questo non è dato sapere - ma in ogni caso questo gesto avrebbe del disperato e lascia pensare che egli tema sinceramente per la propria vita.

 Così, mentre a Mosul si scavano trincee e si costruisce il grande “Muro del Califfato” per respingere l’imminente assalto del nemico, il Califfo ha trovato il tempo di sposarsi e ora cercherà un rifugio per i suoi giorni della resistenza. La fonte che ha riportato la notizia afferma anche che “non è noto se al-Baghdadi e sua moglie siano ancora nella provincia di Ninive o se si sono spostati in Siria”.

Le donne del Califfato
In ogni caso, per chi si chiede chi sia questa moglie europea, la risposta è “la stessa persona che sovraintende alla gestione delle donne nell'organizzazione”. Secondo i precetti del Califfo, diffusi attraverso un Manifesto semi-ufficiale delle cosiddette “Donne dello Stato Islamico”, riferibili alla Brigata Al Khansaa di Raqqa, capitale siriana del Califfato, le ragazze del Califfato possono sposarsi dall’età di 9 anni, devono idealmente avere mariti a partire dai 16 o 17 anni e non oltre i 20, non devono essere “corrotte” andando al lavoro, ma restare sempre nascoste e velate.

 La “funzione fondamentale” di una donna è, infatti, all’interno della casa con marito e figli, e possono uscire all’esterno solo per servire la comunità, e in casi eccezionali: la jihad, lo studio della religione, operando come medici per sole donne e come insegnanti.

 A far rispettare questi dettami è la brigata Al Khansaa, tutta rigorosamente al femminile, costituita agli inizi del 2014 inizialmente per controllare le donne ai checkpoint e scovare possibili maschi travestiti per sfuggire ai controlli. Il loro numero non supera la cinquantina di persone (in Siria) e il loro ruolo è poi cresciuto fino a influenzare le regole stabilite per la comunità femminile. Oggi svolgono funzioni di “polizia morale” con poteri di arresto e punizione, ricevendo in stipendio circa 230 dollari al mese. Tendenzialmente non combattono, ma svolgono funzioni di controspionaggio. Per essere reclutate devono essere single e avere tra i 18 e i 25 anni. In molte, anzi la maggior parte, sono straniere, parlano poco l’arabo e rispondono agli ordini di Umm Hanza, leader descritta come severa fustigatrice.

 Una giovane appartenente allo Stato Islamico, il cui nome Khadija è di fantasia per proteggere la sua incolumità, è riuscita a fuggire dalle milizie ISIS e ha fatto questo ritratto di Umm Hamza: “Ero terrorizzata” ha raccontato alla CNN. “Lei non è una donna normale. È enorme, ha un AK-47, una pistola, una frusta, un pugnale e indossa il niqab”. Khadija ha raccontato che la donna le diceva “Noi siamo duri con gli infedeli, ma misericordiosi tra di noi” aggiungendo poi una frase inquietante pronunciata dalla leader: “Noi camminiamo, ma non sappiamo dove stiamo andando”.

 Umm Hamza è nota per la cattiveria e le torture e si dice che sia giunta in Siria verso la fine del 2013 indossando un Niqab tipico del Pakistan. Questo allontanerebbe l’ipotesi che sia la stessa donna descritta come la moglie di Al Baghdadi. In ogni caso, lo sposalizio potrebbe presto essere salutato non con fiori d’arancio ma con bombe “bunker busters”, che penetrano nel terreno proprio per far saltare i bunker. Al Baghdadi ha i giorni contati?

Isis, gli orrori della milizia del califfo

ANSA/ NETWORK ISIS
I pick up dell'Isis che sfilano a Nawfaliyah, Libia, a ovest di Sirte, 15 febbraio 2015.

I più letti

avatar-icon

Luciano Tirinnanzi