Milano: cosa ha ottenuto Vladimir Putin
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Milano: cosa ha ottenuto Vladimir Putin

Il presidente russo fa l'agnello e non il lupo. Passi in avanti per la crisi in Ucraina. È l'unico modo per far finire le sanzioni

Sotto il cielo di Milano Vladimir Putin sorride sornione. Tra ieri e oggi il presidente russo, in Italia per il meeting dell'ASEM (Asia -Europa) che vede presenti 50 capi di Stato e di governo, ha già incassato un primo, importante obiettivo: scrollarsi di dosso l'immagine del cattivo e indossare gli abiti del moderato, aperto a trovare una soluzione alla crisi Ucraina prima che il Generale Inverno arrivi. 

Attorno a un tavolo questa mattina si sono ritrovati tutti insieme in "formato Normandia" la Cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente ucraino Petro Poroshenko, Vladimir Putin, Matteo Renzi, François Hollande, il premier britannico David Cameron e il presidente uscente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Secondo fonti diplomatiche italiane, il presidente russo si è "impegnato ad andare avanti con gli accordi di Minsk e a fare di tutto per evitare che diventi una situazione di conflitto congelato". E, per parte sua, Putin ha dichiarato che l'esito di questo primo round di incontri è stato "buono, positivo". L'uomo è di poche parole, si sa, ma a giudicare dalla sua andatura mentre entrava nel palazzo della Prefettura a Milano c'è da immaginare che per la Russia la due giorni italiana sia una manna dal cielo.

Insomma, le divergenze continuano ad esserci, ma l'aggressività degli ultimi mesi ha ceduto il passo alla volontà di aprire un serio tavolo di confronto, che dovrà discutere punto per punto i termini di un accordo duraturo. Il che fa piacere alla Russia e anche all'Europa, che patisce sulla sua pelle le sanzioni imposte al Cremlino. 

Dal punto di vista militare il vertice Russia-Europa di Milano ha raggiunto l'obiettivo di concordare su tre punti essenziali: una verifica del cessate il fuoco, la necessità di avere elezioni locali nella parte orientale dell'Ucraina e in pieno rispetto delle leggi di Kiev e il controllo e la verifica della situaizone lungo i confini. E' stato poi deciso che ci saranno altri incontri per definire i dettagli e blindare l'accordo affinché nessuna delle due parti possa svicolare dagli impegni presi.

L'idea è che sulla crisi in Ucraina il cielo finalmente si sia aperto, anche se la strada è ancora lunga. Certo è che Vladimir Putin ha segnato un punto in suo favore: ora la Russia viene vista come una controparte affidabile e l'Europa ha compreso la necessità di coinvolgere il Cremlino sui diversi tavoli delle crisi internazionali. Nessuno ha parlato di sanzioni (almeno ufficialmente), ma è chiaro che la "buona volontà" dmostrata da Putin potrebbe rappresentare il preludio della loro fine, con buona pace di Mosca ma anche di Bruxelles.

E che i russi siano galvanizzati dalla due giorni milanese lo si evince dai titoli dei loro giornali. Come scrive Evgeny Utkin per Russia Beyond the Headlines, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov ha mostrato i muscoli e ha sottolineato che dall'ASEM "Dipende il futuro dell'umanità", e che nel gruppo dei Paesi asiatici che guardano all'Europa la Russia ricopre un ruolo di leader.  Insomma, una retorica stile L'Impero colpisce ancora, quella del tandem Putin-Lavrov, e un messaggio chiaro agli Stati Uniti per far capire che a est dell'Europa inizia il giardino del Cremlino. 

E il gas?. Tema cruciale che fa da sottofondo al meeting ASEM di Milano e che è stato sin da subito messo in campo con l'apertura di un tavolo tecnico Russia-Ucraina-Ue sull'energia e i rifornimenti. A tirare le fila del tema gas sarà l'incontro bilaterale tra Matteo Renzi e Vladimir Putin, fissato per oggi. Intanto, però, il presidente russo si è impegnato nel "disegno".

Nella sua lunga notte di incontri ha spiegato la questione delle forniture di gas all'Ucraina alla Cancelliera Merkel disegnandole uno schemino. I due hanno parlato per circa due ore e mezza, ma non hanno reso dichiarazioni ufficiali. Sembra che l'Ucraina si sia impegnata a ripagare il debito con Gazprom una volta riprese le forniture di gas. Si parla di un piano per superare l'inverno che arrivi fino a marzo 2015. Ma per conoscere i dettagli bisognerà attendere la fine del summit di Milano, che finora sta andando molto bene per Putin, ma anche per l'Ucraina e per l'Europa.

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Anna Mazzone