Migranti, un nuovo passo avanti nella missione Eu Navfor Med
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Migranti, un nuovo passo avanti nella missione Eu Navfor Med

Ricognizioni e sequestro dei barconi al centro dell'iniziativa. E si torna anche a parlare delle quote di ripartizione

Un nuovo passo verso Eu Navfor Med, la missione navale che dovrà fermare il traffico di esseri umani nel Mediterraneo è stato fatto oggi dai ministri degli Esteri e della Difesa dell'Ue. Al centro, il dispiego di mezzi navali e aerei da ricognizione ed elicotteri al largo della Libia per ricercare e trarre in salvo i migranti, ma prevede anche operazioni per la cattura e il sequestro dei barconi utilizzati dagli scafisti. Il tutto, subordinato al via libera, da parte dell'Onu, alla risoluzione che rappresenterà il "quadro legale" delle operazioni. Quando questo arriverà, sarà la volta della ratifica dei capi di Stato dell'Ue e la designazione del quartier generale della missione, molto probabilmente Roma, sotto la guida dell'ammiraglio italiano Enrico Credendino.

Escluse, invece, per bocca dell'alto rappresentante della politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, le operazioni militari in territorio libico, impossibili da mettere in atto senza che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu approvi una risoluzione in base al capitolo 7, che fa riferimento all'uso della forza.

Più in generale, il capo della diplomazia europea si è augurata che i Ventotto consentano all'Ue di essere "efficace": è stata una risposta alla Francia, ultimo Paese dopo Gran Bretagna, Ungheria e Polonia, a mettere in discussione la questione delle quote di ripartizione dei migranti. "E' chiaro - ha aggiunto - che la condivisione della responsabilitè e cosa facciamo delle persone che salviamo è parte integrante della strategia complessiva".

Anche il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha tenuto a sottolineare che sul principio di condivisione delle responsabilità per l'accoglienza non si devono fare "passi indietro": "Sarebbe francamente molto amaro constatare che quell'iniziativa e quella disponibilità a rendere quel problema un problema europeo, e non solo italiano, facesse passi indietro". Per il titolare della Farnesina agli impegni "presi e dichiarati dobbiamo ora far corrispondere i fatti" senza "tornare indietro, perché l'Europa non farebbe una figura all'altezza dell'Europa".

Intanto, anche se finora non c'è stata alcuna richiesta da parte dell'Ue, la Nato ha fatto sapere che è "pronta ad aiutare" la missione contro gli scafisti.

Il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, ha anche spronato i Ventotto ad agire anche perché - ha detto rilanciando quello che è il timore di molti - sui barconi potrebbero imbarcarsi anche terroristi, confondendosi con i migranti


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