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RICHARD BOUHET/AFP/Getty Images - 20 settembre 2018
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Perché Macron vorrebbe creare un "Islam di Francia"

Il tentativo del presidente francese, già fallito con i predecessori, è quello di "imbrigliare" il mondo islamico in regole statali per contrastare il fondamentalismo e il terrorismo

Emmanuel Macron ha un piano per l'Islam in Francia ed è scritto nero su bianco, in un apposito report di 617 pagine, dal titolo eloquente: The Fabric of Islam. L'obiettivo è quello di riformare le istituzioni islamiche presenti Oltralpe nel tentativo di portarle sotto l'egida (e soprattutto il controllo) dello Stato. Un progetto ambizioso, anche se non nuovo: i suoi predecessori che hanno tentato prima di lui hanno registrato un fallimento. Riuscirà Macron a creare un Islam "statale"?

Il piano di Macron

Il progetto ha preso forma fin dal luglio scorso, quando Macron ha dato mandato ai legislatori riuniti a Versailles di mettere a punto una "cornice di regole" da poter discutere e possibilmente applicare a partire dall'autunno. Ora che il cambio di stagione è prossimo si inizia a tirare le fila del discorso.

Gli obiettivi del capo dell'Eliseo sono chiari: scoraggiare la chiusura delle comunità musulmane, favorendone invece una vera integrazione, e combattere le frange estremiste.  

Il timore dell'estremismo islamico

"I musulmani, soprattutto i giovani, si informano anche sulla loro religione sempre più attraverso i social media" avverte l'autore del report, Hakim El Karoui, intervistato dalla BFM Tv e citato da Politico.eu. Il problema è che online a farla da padrone sono coloro che seguono la fede salafita, che rivestono un ruolo di primo piano nella galassia musulmana. Si tratta però anche di una scuola di pensiero sunnita anti-occidentale e tradizionalista, che ha progressivamente virato verso l'estremismo islamico e la jihad nei confronti del mondo globalizzato e in particolare occidentale.

Cos'è l'Islam di Francia

Il documento voluto da Macron e reso pubblico dall'Institut Montaigne, un think tank di connotazione liberale, parla dello sviluppo di un "Islam francese", un movimento anonimo, con baricentro in Francia e non all'estero e soprattutto che segua le leggi del Paese. A mettere a punto le linee base è stato tra gli altri proprio El Karoui, con un passato da ex banchiere Rothschild e nipote dell'ex primo Ministro tunisino, Hamed Kapoui.

L'idea di incanalare l'islam francese si è resa sempre più necessaria dopo gli attentati che hanno colpito la Francia a partire dal 2015. Attacchi che hanno fatto emergere l'esistenza di una sorta di "società parallela" di musulmani che risiedono e vivono in Francia. Una sorta di enclave (o più enclavi) che alimenta ideologie radicali quando non addirittura il terrorismo.

Perché l'intervento dello Stato?

Il possibile legame tra le comunità islamiche in Francia e il terrorismo è un tema già al centro del dibattito politico e destinato ad assumere sempre più importanza, specie di fronte ai duri attacchi al Governo e all'Eliseo da parte di Marine Le Pen. La leader del Front National durante la campagna presidenziale del 2017 ha invocato più volte una politica più severa nei confronti delle moschee ed espulsioni per i sospetti terroristi con doppia nazionalità.

qualcuno ha fatto però notare che l'iniziativa di Macron coincide con l'avvio della campagna elettorale in vista delle elezioni per il Parlamento europeo della prossima primavera. Una vera sfida per il Presidente francese di fronte alla crescita dei nazionalismi e delle ultradestre in Europa. Non a caso proprio i conservatori più intransigenti gli rinfacciano il fatto di non aver fatto abbastanza per contenere e governare il fondamentalismo islamico, una critica alla quale la riforma del capo dell'Eliseo vorrebbe ora rispondere.

I precedenti

Gli scettici hanno fatto notare che Macron non è il primo a tentare un'iniziativa del genere. Prima di lui altri presidenti aveva seguito la stessa strada, fallendo. Seguendo l'esempio del "concordato" di Napoleone Bonaparte con la comunità ebraica nel 1808, (che prevedeva una autorità religiosa riconosciuta dallo Stato) l'ex presidente francese Sarkozy aveva tentato, da primo Ministro, di istituire un comitato rappresentativo della comunità musulmana francese.

Ma quel gruppo ha fallito e i suoi successori non sono riusciti a ottenere il consenso della maggioranza dei fedeli, a causa delle profonde divisioni all'interno della galassia musulmana presente non solo in Francia, ma anche in altri Paesi.

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Eleonora Lorusso