In Libano c'è un clima da resa dei conti
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In Libano c'è un clima da resa dei conti

Intervista a Matteo Bressan, esperto di relazioni internazionali strategico-militari e autore di "Hezbollah - Tra integrazione politica e lotta armata"

Un'autobomba è esplosa a Beirut , nel quartiere di Beir el-Abed, roccaforte di Hezbollah. 53 feriti gravi e tanta paura. La popolazione sotto shock teme l'inizio di una nuova guerra civile e il potere del partito di Dio è messo a dura prova in casa. Cosa sta succedendo in Libano e perché la polveriera del paese dei Cedri oggi più che mai sembra sul punto di esplodere? Panorama.it lo ha chiesto a Matteo Bressan, esperto di relazioni internazionali strategico-militari e autore di "Hezbollah - Tra integrazione politica e lotta armata "

Perché quest'autobomba nel quartier generale di Hezbollah a Beirut e chi sono i mandanti?

Come la storia del Libano insegna, attentati e autobombe difficilmente hanno trovato una paternità certa. E' molto difficile, se non impossibile, provare a identificare i colpevoli dell'esplosione di Beirut, ma è anche vero che si può disegnare un loro identikit, partendo dal contesto in cui si trova a vivere il Libano in questi ultimi mesi.

Qual è il contesto che aziona il detonatore di una bomba nella Beirut di oggi?

Quello che è sotto gli occhi di tutti è che la crisi siriana ha investito il Libano, esasperando le divisioni politiche al suo interno.

Divisioni politiche ma anche confessionali...la figura dell'imam sunnita Ahmed al Assir regna sovrana e recentemente ha dato non pochi problemi all'esercito libanese

Indubbiamente al Assir rappresenta un enorme problema per Hezbollah, ma sarebbe preferibile non ricondurre tutto solo e unicamente a divisioni confessionali tra sciiti e sunniti. Quello a cui assistiamo in Libano oggi è qualcosa di diverso e di molto più complesso di uno scontro meramente interreligioso. Dovremmo invece ragionare secondo uno schema Libano/Hezbollah da una parte e Siria/Iran dall'altra per entrare nelle viscere della realtà del paese dei Cedri. In questo modo emerge chiaramente che le sorti del partito di Dio sono legate alla sorte di Bashar Al Assad a Damasco. Ultimamente Hezbollah ha apertamente sostenuto le truppe di Assad, riuscendo a essere determinante per sconfiggere i ribelli. Ecco perché esiste la possibilità che il Libano, che in questo momento rispetto alla crisi siriana è sovraesposto, diventi bersaglio di rappresaglie da parte degli estremisti siriani.

Allora l'autobomba a Beirut porta la firma dei ribelli anti-Assad?

E' molto possibile anche se non è certo. Hezbollah al riguardo attacca Israele, ritenendolo colpevole dell'attentato. ma sappiamo che Nasrallah è un abile comunicatore ed è molto probabile che stia lanciando un messaggio sotteso alle ali più moderate dei ribelli siriani, per portarli a sedersi attorno al tavolo delle negoziazioni. Il punto, però, è un altro: in Libano al momento assistiamo a una vera e propria resa dei conti.

Che significa?

Il partito di Dio, esponendosi in prima persona nella crisi siriana, è diventato bersaglio di alcune frangi di ribelli, ma se la minaccia degli estremisti dovesse estendersi oltre il territorio di Hezbollah, coinvolgendo il resto della popolazione libanese, allora le 18 diverse etnie che vivono nel paese dei Cedri farebbero fronte comune contro il partito di Nasrallah. In poche parole, potremmo assistere a una nuova, sanguinaria guerra civile. Un conto è la guerra contro il nemico comune di sempre, Israele, altra è la guerra al fianco di Assad, se questa dovesse portare morti "altri" dagli uomini di Hezbollah. Insomma, il pericolo grosso che sta correndo Nasrallah è che qualcuno in Libano cerchi di far saltare il banco, attraverso le spinte dall'interno (vedasi imam al Assir) o dall'esterno. Il clima è da resa dei conti e in questo contesto al momento Hezbollah è molto indebolito.

Crede che si arriverà a una nuova guerra civile?

Il Libano ha dei forti anticorpi per non scivolare nuovamente nelle tenebre di una guerra civile, ma è pur vero che le variabile sono tante e da un momento all'altro qualche scintilla potrebbe appiccare un incendio. 

E se in Siria Assad dovesse cadere?

In quel caso, appena caduto Assad assisteremmo a un attacco durissimo nei confronti del partito di Dio libanese. E' certo che da una parte l'imam sunnita Ahmed al Assir e dall'altra la crisi siriana stanno duramente erodendo il territorio di Hezbollah, e rendono il Libano sempre più una polveriera.

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Anna Mazzone