Isis, un nuovo messaggio dell'ostaggio giapponese
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Isis, un nuovo messaggio dell'ostaggio giapponese

Kenji Goto Jogo avverte: verrò ucciso insieme al pilota giordano se non viene liberata la terrorista nelle mani del governo di Amman

Kenji Goto Jogo, il giornalista giapponese ostaggio dell'Isis è di nuovo protagonista di un messaggio video. È un fermo immagine nel quale è ritratto con nelle mani una fotografia del pilota giordano Mu’adh al-Kasasibah, ancora prigioniero dell'Isis.

La voce - attribuita a Jogo - sostiene in inglese che questo è l'ultimo messaggio e se il governo giordano non libera Sajida al-Rishawi entro 24 ore egli e il pilota giordano Mu’adh al-Kasasibah verranno uccisi.

Sajida al-Rishawi è l'aspirante kamikaze detenuta in Giordania, moglie di uno dei tre terroristi che riuscirono a farsi saltare in aria ad Amman, nel 2005, causando 57 morti. "Mi è stato detto che questo è il mio ultimo messaggio" e "la mia libertà è nelle mani della Giordania", dice l'ostaggio.
"Il governo giapponese faccia tutte le pressioni politiche possibili sulla Giordania", per il rilascio di Rishawi "lei per me, uno scambio".

Kenji Goto Jogo dice ancora:
"Ogni ulteriore ritardo da parte del governo giordano lo renderà responsabile per la morte del loro pilota (il primo pilota giordano, prigioniero dell'Isis è morto nei giorni scorsi, ndr) cui seguirà la mia. Mi restano solo 24 ore da vivere, e il pilota ne ha ancora meno. Per favore non lasciateci morire. Qualsiasi tattica di rinvio porterà semplicemente alla nostra morte. La palla ora è nel campo della Giordania".

Il governo di Tokyo ha immediatamente chiesto la collaborazione della Giordania, "in questa situazione estremamente difficile per arrivare al rilascio di Kenjii Goto", ha spiegato il segretario di gabinetto Yoshihide Suga.

Su Twitter, Rita Katz, direttrice di Site, il sito web specializzato in analisi sullo stato islamico, sostiene che la pressione dell'Isis sul governo giordano dimostra la difficoltà dei jihadisti nell'ottenere qualcosa di concreto con il rapimento dei "nemici" da tenere in ostaggio, visto quello che è successo con gli altri prigionieri.
In sostanza, sostiene Katz, l'Isis ha capito che uccidere Jogo non porterebbe nessun beneficio. Vale più vivo. La direttrice di Site individua dunque una specie di cambio di strategia da parte dell'Isis.

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Luigi Gavazzi