È incubo sequestro per le ragazze italiane scomparse ad Aleppo
Il Guardian rivela che due donne sarebbero nelle mani dei militanti dell'Isis di cui fa parte John, l'assassino di James Foley. E accende un faro sul business dei rapimenti in Siria
Sarebbero in 4, tra cui due donne italiane, un giapponese e un danese. I militanti dell'Isis li avrebbero recentemente sequestrati tra Aleppo e Idlib e a rivelarlo è il quotidiano Guardian nell'edizione americana del sito online senza però citare fonti. Torna dunque l'incubo per Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le volontarie scomparse alla fine di luglio nell'area di Aleppo e di cui non si hanno da allora notizie.
Secondo il Guardian, i sequestri porterebbero a oltre 20 il numero degli stranieri ostaggio dei militanti islamici. Sarebbero giornalisti, fotografi o operatori umanitari. Dopo il sequestro sarebbero stati trasferiti a Raqqa, la roccaforte Isis nel nord della Siria.
Il quotidiano britannico osserva che i rapimenti si sono dimostrati un buon business per i militanti islamici dal momento che negli ultimi sei mesi almeno dieci ostaggi tra cui un danese, tre francesi e due spagnoli sono stati liberati dopo lunghi negoziati con i rapitori che avevano chiesto in cambio un riscatto. A condurre le trattative potrebbe essere stato, in alcuni casi, il britannico che ha ucciso Foley decapitandolo e che, secondo il New York Times, avrebbe chiesto anche per Foley 100 milioni di dollari in cambio della sua libertà, denaro non pagato.
Ad accendere un faro sul business dei rapimenti è stato uno degli ex ostaggi, che nel volto del boia John ha riconosciuto una delle tre guardie (anche le altre due britanniche) che lo sorvegliavano a Raqqa. John sarebbe il capo di un'organizzazione che, all'inizio del 2014, liberò undici persone, compresa la fonte delle notizie, dopo intense trattative, undici ostaggi che furono poi consegnati alle autorità turche. Sempre secondo le informazioni ottenute dal Guardian da altre fonti siriane, il gruppo opererebbe a Raqqa e sarebbe composto da "persone intelligenti, ben istruite e devote agli insegnamenti radicali islamici".
La fonte ha anche rivelato al Guardian come il gruppo dei terroristi britannici venga chiamato "il gruppo dei Beatles" dagli ostaggi, proprio per la nazionalità dei jihadisti. Intanto prosegue nel Regno Unito la corsa all'identificazione dell'uomo che, in un video, ha decapitato il giornalista scomparso nel 2012. Secondo gli esperti dell'antiterrorismo britannico, che si sono avvalsi anche dell'ausilio di esperti di linguistica e di accenti, l'uomo identificato come John proverrebbe dall'est di Londra, l'area più multietnica della capitale. "Si tratta di lingua inglese multiculturale, una nuova forma di dialetto cockney (tipico dell'est londinese, ndr) con basi di lingue straniere", ha detto al Guardian Paul Kerswill, esperto di linguistica e professore all'Università di York. Anche esperti forensi sono in queste ore al lavoro, in quanto la voce dell'assassino di Foley potrebbe essere stata registrata in precedenti processi. Secondo le ultime stime, in Siria e in Iraq al momento sarebbero presenti 500 jihadisti britannici, 700 francesi e 500 belgi.