L'Agenda Ue sull'immigrazione
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L'Agenda Ue sull'immigrazione

Fra i provvedimenti, un programma di reinsediamento dei rifugiati in Europa: 20mia posti distribuiti su tutti gli Stati membri, per l'Italia circa 2000. Il no alle quote di Londra, Repubblica ceca e Slovacchia

La Commissione Ue ha approvato l’agenda per una nuova politica dell’immigrazione.

L'ha annunciato la vice presidente dell’esecutivo Ue e rappresentante per gli Affari esteri, Federica Mogherini con un tweet dove ha ringraziato il presidente Jean-Claude Juncker, il vicepresidente Frans Timmermans e il commissario agli Affari interni e all’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos per «l’eccellente lavoro di squadra» su un tema molto delicato sul quale alcuni paesi tra cui la Repubblica Ceca, Slovacchia e Inghilterra hanno già espresso il loro punto di vista, contrario all'accoglienza e alle quote stabilite a livello europeo. 

Per il ministro britannico dell'interno, Theresa May, che ha scritto stamane un editoriale sul Times, i migranti che attraversano il Mediterraneo per raggiungere l'Europa dovrebbero essere respinti e l'Ue dovrebbe lavorare per stabilire dei siti di accoglienza sicuri in Africa del Nord. 



In Europa 20mila profughi
Ma vediamo cosa prevede l'agenda immigrazione Ue:

La Commissione Ue proporrà entro fine maggio un programma di reinsediamento nella Ue per offrire ai rifugiati con evidente bisogno di protezione internazionale in Europa, ventimila posti distribuiti su tutti gli Stati membri (per l'Italia si tratta di duemila 'posti'), grazie a un finanziamento supplementare di 50 milioni di euro per il 2015 e il 2016.

Entro fine anno la Commissione presenterà una proposta per un meccanismo obbligatorio che sarà automaticamente operativo, per una rilocalizzazione delle persone alle quali è stato riconosciuto il diritto ad avere protezione internazionale "quando emerge un afflusso massiccio".
Il meccanismo "terrà conto degli sforzi già fatti su base volontaria dagli Stati membri".

La Commissione propone anche di triplicare le capacità e i mezzi delle operazioni congiunte di Frontex, Triton e Poseidon, nel 2015 e nel 2016. E ha adottato un bilancio rettificativo per il 2015 che assicura i fondi necessari: un totale di 89 milioni, comprensivo di 57 milioni per il Fondo asilo, migrazione e integrazione e 5 milioni per il Fondo Sicurezza interna in finanziamenti di emergenza destinati agli Stati membri in prima linea, mentre entro fine maggio sarà presentato il nuovo piano operativo Triton.

Per la prima volta Bruxelles propone di attivare il sistema di emergenza previsto per aiutare gli Stati membri interessati da un afflusso improvviso di migranti. Il meccanismo, i cui dettagli saranno definiti entro la fine di maggio, è temporaneo.

A questo seguirà la proposta di un sistema permanente di ricollocazione in situazioni emergenziali di afflusso massiccio.

Infine la Commissione prepara l'operazione di politica di sicurezza e di difesa comune nel Mediterraneo volta a smantellare le reti di trafficanti e contrastare il traffico di migranti, nel rispetto del diritto internazionale.

La distribuzione dei profughi CORRIERE.IT

L'Agenda Ue per l'immigrazione approvata oggi dalla Commissione europea agisce in due direzioni: da una parte sulle radici del problema, il che prevede fra le altre cose di "aumentare l'impegno per la gestione delle crisi e la prevenzione dei conflitti", e dall'altra parte su misure mirate a rispondere alle "tragedie immediate", il che prevede per esempio l'avvio di "unità diverse ma complementari a Poseidon con obiettivo di smantellare le reti di trafficanti".

A spiegarlo in conferenza stampa a Bruxelles è stata l'Alta rappresentante per la politica estera dell'Ue, Federica Mogherini. A proposito degli elementi esterni su cui l'Unione europea ha deciso di lavorare, Mogherini ha citato: l'aumento dell'impegno a proposito di Medioriente, Siria e Libia, l'aumento dell'impegno con l'Unione africana e con i partner mondiali per lo sviluppo economico e il lavoro sul cambiamento climatico, "perché questo porta molte persone a fuggire". L'Ue intende inoltre collaborare con i Paesi di transito, cioè quelli da dove i migranti passano prima di raggiungere la Libia, ed è in quest'ottica che va letta la decisione di rafforzare la missione civile Ue in Niger.

Quanto alle azioni adottate per rispondere alle tragedie immediate, Mogherini ha spiegato che saranno attivate unità diverse ma complementari a Poseidon per smantellare le reti di trafficanti. Dopo il Consiglio straordinario dei ministri degli Esteri e della Difesa sull'immigrazione del 23 aprile si è lavorato su questo perché "mi era stato chiesto di preparare delle opzioni, che ora sono sul tavolo dei ministri della Difesa e degli Esteri dei diversi Paesi", ha detto Mogherini. "Spero che si possano prendere decisioni concrete lunedì", ha aggiunto, sottolineando che "stiamo lavorando anche con il Consiglio di sicurezza dell'Onu e con i Paesi membri che vi siedono per garantire che il lavoro di Ue e Onu vadano di pari passo".

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