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Il futuro dell'Europa con Macron e Merkel

Nel primo vertice franco-tedesco del neoeletto presidente, le basi per il rilancio della Ue: investimenti, politica fiscale unica, riforma dei Trattati

Emmanuel Macron e Angela Merkel si piacciono. Eccome.

Il neoeletto presidente francese ha incontrato il 15 maggio il cancelliere tedesco nel suo primo vertice da Capo di Stato. "L'asse franco-tedesco va rafforzato" ha detto Macron, e serve una "nuova dinamica per i due Paesi e per l'Europa".

Nel loro incontro a Berlino, tra sorrisi, lunghi sguardi di intesa e un clima di amitié, è emerso un nuovo feeling tra i due Stati che si stanno nuovamente candidando a essere motori della nuova idea di Europa che i due Paesi hanno intenzione di portare avanti insieme, a partire da luglio (dopo le legislative francesi) ma soprattutto con maggior forza da settembre (Angela Merkel è vicina al suo quarto mandato alla guida della Germania dopo le elezioni che la danno come favorita)


Al centro il grande tema: riformare l'Unione a partire dai Trattati. Dare un nuovo slancio, superare il tema dell'integrazione e lavorare sull'irrobustimento e il consolidamento della Ue.

Se è vero da una parte che l'asse franco-tedesco oggi è più forte e dunque può diventare il motore di un cambiamento (se a vantaggio di tutti o a svantaggio di qualcuno si vedrà) è pur vero che non tutto quello che piace alla Francia, tuttavia, piace alla Germania. Ma le aperture non mancano.


I punti del loro piano

  • Investimenti - Secondo Emmanuel Macron, l'Europa deve avere un Parlamento, un Ministro delle Finanze e un Ministro del Bilancio propri. Deve poter realizzare investimenti privati e pubblici e rafforzarli (non con gli Eurobond, ha sottolineato Macron perchè non gli piace l'idea di "condividere i debiti in Europa) con "soldi freschi" che il piano Junker non prevede. Questo comporta convergenze, regole, riforme strutturali vere. E la Germania fa capire che è disposta a un'apertura in questa direzione.
  • Le Imprese - Macron pensa a un sistema fiscale che privilegi le imprese dell'Unione negli investimenti nell'Unione con un'armonizzazione del regime fiscale delle imprese. Dunque una vera e propria unione fiscale e finanziaria.
  • I Trattati - Tutto questo necessita di rimettere mano ai Trattati Europei "se necessario". E questa volta è la Francia ad aprire. Se per la Germania, capita bene la direzione in cui si vuole andare, "è possibile cambiare i trattati se serve", per la Francia (rimasta sempre ostile a questa ipotesi), la modifica "non è più un tabù".


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Ilaria Molinari

Sono nata a Roma, ma Milano mi ha adottata ormai da tempo. Sono web content manager di Panorama.it e di Iconmagazine.it. Ma niente mi rilassa di più che cantare, leggere e viaggiare. Dunque canto, leggo, viaggio. "Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi" (Marcel Proust)

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