I primi giorni di scuola a Kabul
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I primi giorni di scuola a Kabul

Tra giudici delle corti popolari, imprenditori edili, rifugiati politici ed ex mujaheddin, parte The Qasa Academy, scuola per cantastorie nella capitale afghana

Tra classi di Inglese e teatro, mitigazione dei disastri naturali e salute pubblica, gli studenti si sono avvicinati per la prima volta a nozioni tecniche, modulazione della voce e verbi intransitivi.

Qualcuno ha rinunciato dopo il primo giorno, altri ne sono rimasti talmente entusiasti da portare anche i loro amici. E così, la classe cresce poco a poco: al momento abbiamo 13 studenti tra i 18 e i 25 anni, un terzo del quale ragazze. Fatto non da poco, per una scuola piccola e anticonformista come la nostra.

A The Qessa Academy infatti, non si insegnano materie tradizionali come Dari o matematica ma, mirando a formare giovani cantastorie che possano coniugare tradizione e innovazione, utilizzando storie vecchie e nuove per contribuire all’insegnamento dello sviluppo locale, andiamo un po’ aldilà di quanto si è abituati a studiare. Da noi le classi pomeridiane insegnano infatti scrittura creativa e storytelling tradizionale, salute materna e sicurezza alimentare passando per Inglese, studi ambientali e recitazione.

E la differenza – in un programma tanto ambizioso quanto bislacco, almeno in apparenza – la fanno loro, gli insegnanti, in un Paese dove chi insegna spesso lo fa a costo della propria vita. Trovarli, credetemi, è stato tutt’altro che facile. Convincerli a venire a insegnare, anche.

Inutile dire che trovare i giusti insegnanti ha richiesto tempo e pazienza, ma devo anche ammettere che mai avrei immaginato di incontrare personaggi veri e propri, al limite del romanzesco. Si sono infatti presentati giudici delle corti popolari, imprenditori edili, rifugiati politici, ex mujaheddin, membri del vecchio Partito Comunista Afgano e trafficanti di ogni tipo, tra gli altri.

Chi ha avuto il lavoro, non è però da meno: un colonnello dell’esercito in pensione, il tutor privato di un ministro, un attore di strada, un burattinaio, un’esperta di salute pubblica abituata a lavorare in villaggi montani e il più famoso poeta Afgano vivente. Un mosaico di gruppi etnici, età e vissuti tanto diversi quanto simili, simbolo di un Afghanistan che continua a fondere storia presente e passata in maniera unica e imprevedibile.

Averli trovati è stata davvero una grande fortuna per la scuola. Adesso, possiamo finalmente partire a vele spiegate.

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Selene Biffi

Imprenditrice sociale, ho lanciato la mia prima startup, Youth Action for Change, a 22 anni con soli 150 Euro. Già consulente ONU, mi occupo ora di Plain Ink, startup a vocazione sociale che produce fumetti e storie interattive in Italia e Paesi in Via di Sviluppo. Al momento scrivo da Kabul, dove ho creato The Qessa Academy, la prima scuola per cantastorie.

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