Assemblea generale delle Nazioni Unite
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Gerusalemme capitale, cosa dice la risoluzione Onu

128 Paesi, tra cui l'Italia, bocciano la mossa di Trump di spostare l'ambasciata nella Città santa. Ecco il contenuto del testo e le reazioni

La decisione spiazzante di Trump di spostare l'ambasciata americana a Gerusalemme, riconoscendola capitale di Israele, ha strascichi di fuoco. Come prevedibile, l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato a larghissima maggioranza la risoluzione presentata da Yemen e Turchia che condanna la mossa statunitense

Con reazione dura degli Stati Uniti (che tuonano: "ricorderemo questo voto") e di Israele ("questo voto finirà nel secchio della spazzatura della storia"). 

Ecco cosa dice la risoluzione dell'Onu contro Gerusalemme capitale di Israele.

Chi ha votato pro e contro la risoluzione

Sono stati 128 i voti favorevoli alla risoluzione che rifiuta la decisione statunitense di riconoscere Gerusalemme come capitale d'Israele. Tra questi anche il voto dell'Italia, al fianco dei 25 Paesi dell'Unione europea, tra cui Francia, Germania e Regno Unito. Non manca ovviamente il sì della Turchia, con Erdogan postosi a paladino della causa palestinese.

Sono 9 i contrari (Israele, Usa, Guatemala, Honduras, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Palau, Togo), 35 gli astenuti (tra cui Argentina, Australia, Benin, Butan, Bosnia-Erzegovina, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Messico, Paraguay, Polonia, Romania, Sud Sudan). 21 nazioni erano assenti.

Cosa dice la risoluzione Onu

La risoluzione Onu sprona l'amministrazione Trump a ritornare sui suoi passi e chiede "che tutti gli Stati rispettino le risoluzioni del Consiglio di sicurezza a proposito della Città santa di Gerusalemme e non riconoscano alcuna azione o misura contraria a esse".

Specifica che lo status della città "deve essere risolto con negoziati" tra israeliani e palestinesi e che qualsiasi decisione che miri ad alterarlo "non ha effetto legale, è nulla e deve essere annullata".

Lo status di Gerusalemme è uno dei nodi cruciali che mina da sempre l'accordo di pace tra israeliani e palestinesi. La comunità internazionale non riconosce la sovranità di Israele su tutta la città. 

Cosa minacciono gli Usa e cosa replicano i palestinesi

Gli Stati Uniti ruggiscono contro la risoluzione Onu. Nikki Haley, l'ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, ha definito "irresponsabile" il voto. In un tweet ha ringraziato i Paesi che hanno votato contro, che sono in quantità maggiore del previsto. Evidentemente hanno avuto effetto le minacce statunitensi. Proprio la Haley nel dibattito pre-voto aveva tuonato: "Questo voto renderà diverso il modo in cui gli Stati Uniti guarderanno alle Nazioni unite e guarderemo ai Paesi che ci mancheranno di rispetto".

Con lo stesso piglio, ovviamente, il premier israeliano Benjamin Netanyahu: "Israele rigetta del tutto questa risoluzione assurda. Gerusalemme è la nostra capitale e sempre lo sarà". Ringrazia inoltre Trump e "l'alto numero di Paesi che non hanno votato a favore".

Sul fronte opposto scoppia la gioia palestinese: "È una vittoria per la Palestina", dice Nabil Abu Rdainah, portavoce del presidente Mahmoud Abbas. "Continueremo il nostro sforzo alle Nazioni unite e in tutti i forum internazionali per mettere fine a quest'occupazione e per creare il nostro Stato palestinese con Gerusalemme Est come sua capitale".


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Simona Santoni

Giornalista marchigiana, da oltre un decennio a Milano, dal 2005 collaboro per Panorama.it, oltre che per altri siti di testate Mondadori. Appassionata di cinema, il mio ordine del giorno sono recensioni, trailer, anteprime e festival cinematografici.

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