Germania-Grecia: lo scontro ora è politico
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Germania-Grecia: lo scontro ora è politico

Il Bundestag, il parlamento federale tedesco, approva a larga maggioranza l’estensione del programma di sostegno di Atene. Ma aumenta l'intolleranza

541 si, 32 no, 13 astenuti. Il Bundestag, cioè il parlamento federale tedesco, ha votato in questo modo in merito all’estensione di quattro mesi del programma di salvataggio della Grecia. Un risultato netto, limpido, ma che non evidenzia quello che in Germania è un sentimento sempre più diffuso, ovvero la frustrazione per un’altra concessione ad Atene. Per ora il cancelliere tedesco Angela Merkel e il suo ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble hanno vinto una battaglia importante, ma la pazienza dei tedeschi pare arrivata al capolinea. 

Chi ha votato contro

La grande maggioranza dei contrari arriva dal partito di Merkel. L’Unione cristiano-democratica di Germania (CDU) e la consorella Unione cristiano-sociale in Baviera (CSU) ha prodotto 29 dei 32 voti negativi. Fra questi, quelli di personaggi influenti come Wolfgang Bosbach, che in più volte, una delle ultime alla vigilia dell’invio della lettera da parte di Atene in direzione Bruxelles, aveva ripetuto alla tv tedesca ZDF che non si poteva continuare a foraggiare il malcostume in Grecia sulle spalle dei contribuenti tedeschi. Oppure, il parlamentare Klaus-Peter Willsch, che ha usato dell’ironia nei confronti del primo ministro ellenico Alexis Tsipras e del suo ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. “Guardateli, guardateli bene. Comprereste un’auto usata da loro? Se la risposta è no, allora dovete votare no. Meglio una fine terrificante che un terrore senza fine”, ha detto Willsch.

Poi è venuto il turno di Hans-Peter Friedrich, sempre della CDU, che ha ricordato che sostenendo ancora una volta la Grecia si corre il rischio di minare alle fondamenta le regole su cui si basa l’Unione europea, che devono essere rispettate da tutti i membri, senza distinzioni. Senza giri di parole Peter Gauweiler, anch’esso della CDU, che ha ricordato come “la Grecia è fallita dal 2010, non ha alcun senso continuare ad aiutarla”. Duro anche il parlamentare dei social-democratici dello SPD, Carsten Schneider, che non ha usato mezzi termini: “Se il governo greco vuole finanziarie le loro promesse elettorali a spese dei contribuenti degli altri Paesi, allora mi pare ovvio che questo non potrà mai accadere”.

La Grecia è fallita dal 2010, non ha alcun senso continuare ad aiutarla

L’intolleranza

In ogni caso, mai nella storia dei voti del Bundestag sui meccanismi di prevenzione delle crisi, o dei piani di supporto finanziari ai Paesi in sofferenza, c’era stata una così ampia maggioranza. Questo significa che, almeno sotto il profilo parlamentare, la narrativa di Merkel e Schäuble è riuscita a essere quella prevalente. Del resto, rivolgendosi al Bundestag, il ministro delle Finanze aveva spiegato che non ci sarebbe stato alcun nuovo esborso di denaro, bensì di tempo. E aveva ricordato che “la solidarietà nell’euro area non significa essere soggetti a ricatti, ma che tutti devono fare la loro parte, anche la Grecia”. Ben diversa, invece, la situazione dei cittadini. 

Cosa dicono i giornali

La campagna mediatica che vede la Grecia come il buco nero dei soldi del contribuente tedesco medio non accenna a diminuire. L’ultimo episodio è quello del settimanale tedesco Bild, che ha una circolazione di circa 2.4 milioni di copie. Ieri ha pubblicato in copertina un secco “NEIN”, invitando i lettori a scattarsi una fotografia con il giornale in mano per manifestare il proprio dissenso al prolungamento del piano di aiuti ad Atene. Il risultato lo si può osservare sui social media, con centinaia di foto pubblicate. E perfino due giornali in genere duri, ma pur sempre equilibrati, come Die Zeit e Frankfurter Allgemeine Zeitung hanno sottolineato che “la pazienza sta per finire”. Anche loro non si fidano delle promesse di Tsipras e Varoufakis, considerate troppo vaghe e senza copertura finanziaria. Ci va giù pesante anche Die Welt, che in un articolo di Martin Greive scrive apertamente che “la miseria continuerà”. La Grecia, sottolinea il giornale tedesco, ha abusato della solidarietà degli altri Stati membri per alimentare un circolo vizioso fatto di corruzione e malaffare. E ipotizza che a già ad agosto arriverà un terzo pacchetto di salvataggio, dopo i due già approvati per un totale di circa 245 miliardi di euro.

La miseria continuerà

Il sondaggio

Cresce, quindi, il clima di intolleranza verso la Grecia. L’ultimo sondaggio condotto dall’istituto INSA, alla vigilia della votazione al Bundestag, ha evidenziato che solo il 21% degli intervistati ritiene corretto fornire un ulteriore supporto, anche solo temporale, ad Atene. Il timore prevalente è che i quattro mesi in più accordati al governo Tsipras per portare a compimento il programma di sostegno esistente servano solo a ritardare il momento della verità per la Grecia. In altre parole, quando dovrà arrivare il terzo salvataggio. 

La campagna della Bild contro la Grecia

Bild.de
L'iniziativa della Bild: un selfie dei lettori con la prima pagina del giornale con su scritto "NEIN" agli aiuti alla Grecia

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Fabrizio Goria

Nato a Torino nel 1984, Fabrizio Goria è direttore editoriale del sito di East, la rivista di geopolitica. Scrive anche su Il Corriere della Sera e Panorama. In passato, è stato a Il Riformista e Linkiesta e ha scritto anche per Die Zeit, El Mundo, Il Sole 24 Ore e Rivista Studio. È stato nominato, unico italiano, nella Twitterati List dei migliori account Twitter 2012 da Foreign Policy.

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