Quel misterioso "genero" di Putin
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Quel misterioso "genero" di Putin

L’abbattimento dell’aereo malese ha svelato l’esistenza del fidanzato olandese di Maria, figlia del presidente russo.

Fino a pochi giorni fa era un signor nessuno. Ma dopo l’abbattimento del Boeing 777 sui cieli dell’Ucraina orientale, il 17 luglio, il mondo si è accorto della sua esistenza. E i paparazzi hanno cominciato a dargli la caccia. La "colpa" del manager olandese Jorrit Joost Faassen, 34 anni, è quella di essere, secondo i media di Paesi Bassi e Russia, il fidanzato di Maria Putin, 29 anni, figlia del leader del Cremlino Vladimir. I due avrebbero un lussuoso appartamento vicino all’Aia. Nei giorni seguenti l’abbattimento del volo della Malaysia Airlines, che ha provocato 193 vittime olandesi, è circolato un appello via Twitter che chiamava la gente a raccolta sotto casa di Maria Putin, in segno di protesta per il sospetto coinvolgimento della Russia nella vicenda. Tuttavia il servizio stampa della presidenza russa ha sempre smentito il legame.

Il nome di Faassen era emerso a Mosca, in seguito a un pestaggio avvenuto il 14 novembre 2010 nei pressi del villaggio di Zhukovka. Faassen era stato selvaggiamente aggredito da uomini armati, che avevano infranto i vetri della sua Bmw e lo avevano colpito con un pugno alla testa. Tutto perché l’olandese non aveva dato la precedenza a una Mercedes guidata dal banchiere Matvej Urin e a una Volkswagen al seguito dell’oligarca.

Il magnate russo, caduto poi in disgrazia, aveva incaricato i suoi scagnozzi di beccare "il colpevole" dello sgarro. "Pensavo mi volessero ammazzare" ha dichiarato Faassen nella prima deposizione, durante la quale aveva anche detto di essere arrivato a Mosca nel 2006 e, a partire dal 2007, di avere lavorato allo sviluppo di business per Gazprom. Il "genero" di Putin aveva, però, memorizzato la targa, e Urin, fino ad allora considerato un intoccabile, era stato bloccato sul Nuovo Arbat, nel centro di Mosca, dalla polizia russa. Incriminato per teppismo, pestaggio, distruzione intenzionale o danni alle cose e abuso di autorità dei servizi di sicurezza privati, era stato condannato in secondo grado a quattro anni e mezzo di prigione, il massimo della pena.

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