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ANSA/ PRESS OFFICE/ PALAZZO CHIGI
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Enrico Letta vuole Angela Merkel alla presidenza dell'Europa

La proposta shock fatta ad un convegno a Roma, alla faccia del cambiamento e della "nuova Ue"

«C’è bisogno di un presidente del Consiglio Europeo come Angela Merkel. C'è bisogno di una personalità che, come prima priorità, faccia paura a Trump, che faccia paura a Putin, che sia a livello di Xi. Angela Merkel è una personalità in grado di assumere questa leadership, ma è in grado soprattutto di impersonificare l’Europa potenza. Credo che il tema sia come sviluppare un discorso sull'Europa potenza». Parola di Enrico Letta ad un convegno sull'Europa tenutosi a Roma.

La proposta shock è di quelle che impone una riflessione, anzi, più di una. La prima riguarda le colpe di tutta la politica attuale che in questi mesi di campagna elettorale di tutto ha parlato tranne che di Europa.

Si è parlato del caso Siri, di migranti, di crescita, di polemiche nostrane che di europeo non hanno nulla, ma meno di nulla. Insomma, una campagna elettorale senza senso. Anche perché, agli inizi, i vari schieramenti e partiti erano d'accordo su una cosa importante: questa Europa non va bene e va cambiata.

Da Salvini a Berlusconi, da Zingaretti alla Bonino tutti concordi: a Bruxelles serve aria nuova. Poi però nessuno ci ha spiegato nel dettaglio il come, il perché ed il chi di questo cambiamento. Una bella dichiarazione d'intenti senza nulla di concreto. Fino alla proposta di Enrico Letta.

L'ex Presidente del Consiglio, ora ai margini del Pd ma che gode per il suo stile e per il fatto di essere stato "trombato da Renzi" quando era a Palazzo Chigi, di un discreto credito in una parte del paese e del partito, lancia una proposta concreta ed un nome: Angela Merkel. Sissignori, avete capito bene. Il nuovo che avanza, il nome che dovrebbe incarnare il cambiamento di una istituzione fino ad oggi fallimentare sarebbe l'ex cancelliera. In pratica colei che, nemmeno troppo da lontano, per anni ed anni ha controllato Bruxelles e Strasburgo a suo piacimento (e a favore della Germania).

La proposta si commenta da se. Quello che spaventa di più è che, nel silenzio colpevole sul tema anche della nostra politica, rischiamo davvero di ritrovarcela a capo dell'Europa, forse anche più potente di prima.

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