Emma: un materasso contro lo stupro alla Columbia
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Emma: un materasso contro lo stupro alla Columbia

Il caso della ragazza che ha denunciato la violenza subita alle autorità del campus (inascoltata): continuerà a portare con sé il materasso finché non avranno cacciato quell’uomo

Emma Sulkowicz continuerà a portare con sé il suo materasso ovunque vada fino al giorno in cui lo studente che l’ha stuprata non sarà espulso dall’università. Emma è una studentessa della Columbia specializzata in arti visive e il suo girovagare con il materasso combina il gesto di denuncia alla performance artistica: lo ha ribattezzato “Carry That Weight”, portare quel peso, ovvero il peso fisco del materasso che la segue ovunque e il peso immateriale della violenza subita quand’era al secondo anno di università.

Violenza aggravata dall’ingiustizia di non vedere il suo stupratore punito, nonostante la denuncia e il processo delle autorità del campus, nonostante altre due studentesse abbiano a loro volta denunciato la stessa persona. L’atto di portare quel peso diventerà l’oggetto della sua tesi di laurea. Il materasso è il simbolo dello spazio più privato e inviolabile, rifugio in cui nessun altro se non il suo proprietario può introdursi senza essere invitato. Emma dice che quell’uomo nel materasso del suo dormitorio non era stato invitato affatto. Sette mesi dopo aver trovato il coraggio di denunciarlo, il board dell’università ha detto che il giovane non era colpevole di nessuno dei tre atti di violenza, classificati come consensuali. Emma non si è data per vinta e ha presentato un esposto contro le autorità universitarie, uno dei ventitré atti legali depositati da ragazze che sostengono di aver subito una violenza che non è stata sanzionata. Durante un trasloco è rimasta folgorata dall’immagine di una ragazza che se ne va in giro con il suo materasso, strano abbraccio ricco di riferimento simbolici. Altri significati si sono aggiunti quando gli studenti nel campus hanno iniziato ad aiutarla, diventando in qualche modo compartecipi del suo dolore e compagni nel portare il suo peso nella vita quotidiana. Continuerà a portarlo con sé finché non avranno cacciato quell’uomo, oppure fino al giorno della laurea. Visto l’andazzo, più probabilmente arriverà prima la laurea.

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Mattia Ferraresi