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Elezioni presidenziali in Serbia: vince l'europeismo

Il presidente Aleksandar Vucic trionfa sui populisti. La sua campagna centrata su stabilità e integrazione in Europa

"Una vittoria pulita, 2 milioni di serbi sono con me". Non nasconde l'entusiasmo per il trionfo alle presidenziali serbe il premier Aleksandar Vucic.

Un successo annunciato nei sondaggi della vigilia e confermato fin dai dati preliminari in possesso dell'agenzia Ipsos al primo turno, con una percentuale oscillante fra il 57% e il 58%, e poi sancito dai primi dati preliminari della commissione elettorale con il 59,8% dei voti. "Sono molto orgoglioso di aver conseguito una vittoria pulita e incontestabile", ha detto Vucic in tarda serata nelle sue prime dichiarazioni sul dopo voto. "I serbi si sono detti per la continuazione delle riforme e per andare avanti sulla strada dell'integrazione europea".

Al secondo posto, ma molto distanziato e con una percentuale di circa il 14%-15% di consensi si piazza l'ex ombudsman Sasha Jankovic, seguito dal giovane e eccentrico campione dell'anti-politica e anti-establishment Luka Maksimovic, alias Ljubisa Preletacevic Beli, con poco piu' del 9%, mentre al quarto posto figura l'ex ministro degli esteri Vuk Jeremic che avrebbe ottenuto il 5,5%. Percentuali minori sono andate all'ultranazionalista Vojislav Seselj e agli altri sei candidai in lizza.

Le ragioni della vittoria
Una mancata vittoria al primo turno sarebbe stata una mezza sconfitta per il premier, che al seggio si era augurato un esito elettorale a favore della stabilità della Serbia e della continuità delle riforme.

Vucic, che è premier dal 2014, votando stamane al suo seggio di Belgrado, si era detto fiducioso che le elezioni potranno garantire alla Serbia ulteriore stabilità e il prosieguo delle riforme economiche, importanti per il cammino europeo del Paese. L'integrazione europea è stato infatti finora uno degli obiettivi prioritari di Aleksandar Vucic, un ex ultranazionalista e ministro dell'informzione di Slobodan Milosevic, convertitosi una decina di anni fa a posizioni molto più moderate e apertamente filoeuropeiste.

Cosa questa che gli ha guadagnato i favori delle cancellerie europee, a cominciare dalla cancelliera Angela Merkel. Ma Vucic ha detto chiaramente che non intende rinunciare ai buoni rapporti con la Russia di Vladimir Putin, con il quale mantiene relazioni molto strette e amichevoli. Gli osservatori ritengono che, con il successo nelle presidenziali, Vucic darà maggiore visibilità e peso politico alla carica di capo dello stato, che in Serbia è prettamente simbolica e cerimoniale (ANSA/AGI)

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