Cuba e la diplomazia di Ebola
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Cuba e la diplomazia di Ebola

L'impegno dell'isola per fronteggiare l'emergenza in Africa potrebbe segnare la ripresa dei rapporti diplomatici con gli Usa. E forse la fine dell'embargo

Stati Uniti, Gran Bretagna e tutti i paesi che stanno inviando aiuti per l'emergenza Ebola in Africa Occidentale, stanno semplicemente seguendo l'esempio di Cuba. Lo ricorda un articolo sul New Yorker che racconta come il 12 settembre il ministro della salute cubano  ha annunciato che il paese avrebbe inviato quasi cinquecento operatori sanitari in Africa occidentale. Da allora, 165 cubani sono arrivati in Sierra Leone e un secondo gruppo in Liberia e Guinea. E ne saranno inviati altri 200. Nessun altro paese, ricorda l'articolo, ha contribuito con un così alto numero di operatori sanitari addestrati ad affrontare la crisi Ebola come ha fatto Cuba. Solo Medici Senza Frontiere, spiega l'articolo, ha fatto uno sforzo paragonabile, con più di 250 medici nella regione.


Con i suoi 11 milioni di abitanti Cuba ha 83 mila medici, uno dei rapporti pro capite più alti al mondo, e da molti anni dimostra un'ottima reattività in caso di emergenze internazionali. Cuba ha inviato personale medico in Pakistan dopo il terremoto del 2005 e ad Haitine 2010. In ogni momento, ci sono circa 50mila medici cubani che lavorano negli slum e nelle zone rurali in 30 nazioni in via di sviluppo in tutto il mondo. Nel solo Venezuela ci sono 30 mila, grazie a un accordo bilaterale avviato dal compianto presidente Hugo Chávez.

I medici come risorsa economica

Questo è il risultato di una strategia che il governo cubano ha seguito fin dalla presa del potere dei castristi nel 1959. Gli operatori sanitari sono una ottima risorsa esportabile per un piccolo paese senza tante risorse naturali da produrre su larga scala. L'internazionalismo medico di Castro è stato un enorme vantaggio finanziario per l'isola, con un valore stimato di otto miliardi di dollari l'anno.

Ma l'attenzione per la formazione medica ha anche contribuito al persistere del fascino di Cuba nel mondo in via di sviluppo, quasi un quarto di secolo dopo il crollo del comunismo in quasi tutti gli altri paesi. Centinaia di migliaia di studenti provenienti da Africa, Asia, America Latina e a a volte anche dagli Stati Uniti, hanno studiato a L'Avana.

La partecipazione alle spedizioni sanitarie internazionali garantisce un reddito supplementare ai medici e agli infermieri sottopagati dell'isola; ed è anche un motivo di orgoglio. All'appello lanciato ai sanitari per la missione Ebola, il governo ha ricevuto la risposta di oltre 15mila volontari. 

Le aperture di Washington

La straordinaria disponibilità di Cuba in Africa occidentale, secondo il New Yorker stavolta non è passata inosservata, e può aprire la strada per alcuni passi importanti della diplomazia tra L'Avana e Washington. Il 19 ottobre il Segretario di Stato John Kerry ha parlato di Cuba come di una nazione che aveva fatto uno sforzo "impressionante" nella campagna anti-Ebola. Dieci giorni dopo una conferenza a L'Avana sul problema Ebola ha visto la partecipazione di due funzionari americani. un caso straordinario per due nazioni che non hanno normali relazioni diplomatiche. "Cuba è disposta a lavorare fianco a fianco di tutte le nazioni, compresi gli Stati Uniti, nella lotta contro Ebola" ha dichiarato Raul Castro.

La diplomazia dell'Ebola è il seguito della stretta di mano amichevole che Raul Castro e il presidente Obama si scambiarono ai funerale di Nelson Mandela, e scrive il New Yorker, accende la speranza che l'amministrazione Obama possa eliminare l'embargo commerciale degli Stati Uniti contro Cuba, in vigore da 43 anni. La rimozione dell'embargo aprirebbe la strada a una piena ripresa delle relazioni diplomatiche.

Il Times il mese scorso ha chiesto per due volte nei suoi editoriali una revoca dell'embargo, citando proprio le iniziative di Cuba nella lotta a Ebola. Martedì scorso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha di nuovo votato in massa contro l'embargo. 

Che il disastro dell'Ebola possa almeno portare questo risultato?

L'arrivo dei medici cubani in Sierra Leone

L'arrivo in Sierra Leone del personale sanitario cubano (FLORIAN PLAUCHEUR/AFP/Getty Images)

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Redazione