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Early vote: Hillary in difficoltà tra i neri, recupera tra i latinos

In North Carolina e in Florida partecipazione ridotta tra gli afroamericani rispetto ai tempi di Obama

Molti elettori afroamericani starebbero disertando le urne, secondo il New York Times

Il cosiddetto early vote - il voto anticipato all'estero che sta riguardando molti Stati americani- segnalerebbe infatti un calo della partecipazione degli iscritti ai registri elettorali  di origine afroamericana nell'ordine del 16% in North Carolina rispetto al 2012, quando fu eletto per la seconda volta Barack Obama, a fronte di un +15% dell'elettorato bianco.

Un dato che, in concomitanza con il riemergere dell'inchiesta sull'email gate di Hillary Clinton, preoccupa e molto lo staff democratico.  A questo trend si aggiunge il dato sulla Florida, altro Stato in bilico, dove ha votato il 15% dell'elettorato afroamericano contro il 25% di quattro anni fa, quando il candidato era Obama. Anche l'Ohio - altro swinging State - conferma questa tendenza, specie nelle aree a forte insediamento democratico e nero, come Cleveland, Columbus e Toledo.

Per i sondaggi Clinton ancora favorita su Trump


La smobilitazione dell'elettorato afroamericano - accorso in massa alle urne quando il candidato era Obama - era largamente prevedibile, ma potrebbe ugualmente costituire un problema per lo staff dell'ex segretario di Stato, cui ancora oggi - nonostante il contraccolpo dell'inchiesta Fbi - Upshot del NyT assegna una probabilità di vittoria dell'88%. Per supplire alla perdita di voti presso l'elettorato di orgine afroamericana, l'ex First Lady ha in questi mesi rafforzato la propria campagna tra i rappresentanti delle comunità latinoamericane, molto forti in Stati come la Florida.

Eppure, in una condizione di incertezza - e di forte volatilità elettorale, anche a favore dell'astensione - ogni voto perduto costituisce un campanello d'allarme negli Stati considerati ancora in bilico. Non tutti però sono convinti che la (relativa) debolezza di Clinton tra i neri le impedisca di essere eletta. «La campagna di Hillary sta semplicemente radicandosi presso altre porzioni dell'elettorato» ha spiegato Marc Farinella, leader della campagna democratica nel 2008 in North Carolina.

Una considerazione che sembrerebbe confermata da alcuni dati reali forniti da Politico, secondo i quali i democratici sono avanti comunque - nonostante il calo dei voti afro - del 13.5 per cento nell'early vote  rispetto ai repubblicani in North Carolina dove durante il weekend - per cercare di recuperare il voto afro in extremis - sono arrivati lo stesso Obama, la sua (popolarissima) moglie Michelle e l'ex presidente Bill Clinton, storicamente molto amato dai leader della comunità nera. Secondo la media dei sondaggi realizzata da Realpolitics, in North Carolina Donald Trump sarebbe ora in vantaggio dello 0,7%.

A una settimana dal voto in America è comunque guerra a colpi di sondaggio con alcuni che danno ancora in netto vantaggio Hillary Clinton e altri che mostrano un sorpasso di Donald Trump. La rimonta del tycoon è certificata dal sito specializzato RealClearPolitics che fa la media delle principali rilevazioni. Clinton rimane in testa, ma solo di 2,2 punti col 47,2% delle preferenze, contro il 45,5% dell’avversario. Migliori per Clinton le medie di FiveThirtyEight e Upshot.

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