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Fermo immagine di un video diffuso dall'Isis
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Jihadi John è morto, "abbiamo la ragionevole certezza" - Foto

Annuncio del Pentagono che però aggiunge: per la conferma serve ancora tempo. Colpita vicino a Raqqa, in Siria, l'auto sulla quale viaggiava

Ore 17:45 - "Abbiamo la ragionevole certezza che Jihadi John sia stato ucciso". Lo ha detto il portavoce del Pentagono, Steve Warren, spiegando però che "ci vorrà tempo per confermarlo".

Fonti dell'Intelligence "ci hanno rassicurato che questo individuo era Jihadi John", ha aggiunto il colonnello Warren.

"Lo seguivamo da tempo e quando si è presentata l'opportunità di colpire senza provocare vittime civili, siamo entrati in azione", ha detto Warren.

- LEGGI ANCHE: CHI È JIHADI JOHN

Ore 7:45 - Un drone targato Usa per uccidere il famigerato boia dell'Isis, "Jihadi John" vicino a Raqqa, in Siria.

A darne la notizia, questa notte, è stata la Cnn, poi sono arrivate le conferme del Pentagono.

Ancora però non viene confermato che Mohammed Emwazi, conosciuto come Jihadi John, il londinese di origine kuwaitiana diventato molto noto come il decapitatore ufficiale di ostaggi dello Stato islamico, sia morto.

La Bbc, citando, fonti militari britanniche, scrive che c'è un "elevato grado di certezza" che sia stato ucciso.


"Stiamo valutando i risultati dell'operazione di questa notte e daremo informazioni più precise non appena potremo", ha detto il portavoce del Pentagono, Peter Cook.

Un drone sull'auto dei "Beatles"
Un alto funzionario ha aggiunto che il drone avrebbe colpito un'auto sulla quale viaggiavano il boia e altri membri del gruppo di assassini che si fa chiamare i 'Beatles' per via dell'origine britannica, ma non ha voluto fornire altri dettagli.

La notizia dell'uccisione di Jihadi John, "non può essere assolutamente confermata ufficialmente perché non ci sono né truppe né personale di intelligence a Raqqa, in Siria, dove è stato effettuato il raid", precisa la Cnn.

Tagliatore di teste occidentali
Jihadi John - Mohamed Emwazi, è nato in Kuwait nel 1988 ma si è trasferito con la famiglia a Londra all'età di 6 anni dove cresce con un fratello e due sorelle e si laurea in informatica.

È diventato uno degli uomini più ricercati al mondo dopo il video della decapitazione del giornalista americano, James Foley, nell'agosto dello scorso anno.

Poi ci fu quello del reporter Usa, Steven Sotloff, dell'operatore americano Abdul-Rahman Kassig, dei britannici David Haines e Alan Henning e del giornalista giapponese Kenji Goto. Nei video dove annunciava le macabre esecuzioni degli ostaggi stranieri è sempre comparso con il volto coperto da un passamontagna, completamente vestito di nero e con un coltello in mano.

Un anno dopo l'esecuzione di James Foley, il boia viene identificato; mesi dopo i giornali britannici pubblicano una foto con il suo vero volto. E i dettagli sul suo passato. Oggi forse l'epilogo.

Vittime e carnefice

Ansa

Un'immagine del video dell'esecuzione di Steven Sotloff

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Redazione