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Douma, Siria: voci dei sopravvissuti all'attacco chimico

Scene mai viste, padri disperati, medici allo stremo. Parlano i civili nella città siriana al centro di una nuova ondata di violenze

"I vostri figli hanno dormito stanotte? Sì? Questa è una buona notizia. L’altra notizia, pessima, è che anche i nostri figli hanno dormito, ma non si sono risvegliati a causa dell’ennesimo attacco chimico".  Sono le testimonianze durissime raccolte da Nour Adam, un attivista siriano all’indomani del nuovo bombardamento a Douma, in Siria, a pochi chilometri da Damasco.

“Dopo l’attacco chimico decine di persone sono state portate negli ospedali, ma la zona è stata colpita da un secondo attacco in cui sono state sganciate barrel bombs, provocando ulteriori vittime e ostacolando l’intervento delle ambulanze e dei soccorsi”, denuncia in un comunicato la Syrian American Medical Society, sottolineando che molte delle vittime sono donne e bambini.

"Siamo entrati a prestare soccorso in un palazzo dove abbiamo trovato i corpi di trentacinque persone, molti bambini, rimasti soffocati dai gas", ha dichiarato Alaa Abu Yasser, un attivista di Douma. "Ci siamo trovati davanti una scena raccapricciante, nemmeno nei film avevo mai visto niente del genere. Ho osservato un padre arrivare a casa e gridare disperato, scuotere i suoi bambini ormai senza vita, poi baciarli e continuare a chiamarli, come se stessero dormendo".

Soffocamento e poi le bombe

"Neanche gli staff medici che operano a Douma possono ancora dare un bilancio finale delle vittime", si legge in un tweet della Union of Syrian Medical Care and Relief Organizations (Uossm), "molte persone sono morte per soffocamento, altre sono state uccise dai successivi bombardamenti che non hanno risparmiato neanche i rifugi". Molti degli ospedali nella zona sono stati distrutti da tempo e, denunciano i medici, "non ci sono i mezzi necessari per soccorrere le centinaia di persone rimaste intossicate". Nei pazienti si riscontrano bradicardia, dispnea e forti rumori respiratori, denunciano i medici che hanno assistito le vittime. “Si riscontrano cianosi, convulsioni, schiuma dalla bocca, ustioni alle cornee. Tutti i pazienti hanno un forte odore simile al cloro".

Altre voci parlano di Sarin. In una nota della Syria Civil Defence si legge che dopo l’attacco chimico e i bombardamenti con le barrel bombs le incursioni aeree non si sono fermate. “Almeno otto velivoli militari avrebbero sferrato più di cinquanta attacchi che hanno preso di mira solo obiettivi civili”.

Dopo un accordo siglato tra il regime di al Assad e i miliziani di Jaish al Islam sono giunti a Douma diversi autobus per evacuare verso il nord della Siria i miliziani stessi e le loro famiglie. “Dalla finestra di casa mia vedo la colonna di bus fermi. Potranno salirci i miliziani e i loro familiari, ma so che molti civili stremati tenteranno di fuggire da qui e coglieranno l’occasione, nonostante i rischi”, ha dichiarato Bushra Oyoun, medico di Douma, che ha prestato soccorso alle vittime dell’attacco chimico. “Mi sento in una condizione psicologica tragica, siamo sfiniti, costernati. Non è umano tutto questo. Restare qui o fuggire significa in ogni caso correre dei rischi, morire o essere arrestati”.

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Asmae Dachan