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Il cacciatore di Cecil: "Se avessi saputo che aveva un nome, non l'avrei colpito"

Walter Palmer, il desntisa Usa responsabile della morte dell'animale simbolo dello Zimbabwe, nega di aver agito in maniera illegale

"Se avessi saputo che questo leone aveva un nome ed era importante per il Paese o per uno studio, naturalmente non l'avrei ucciso". Walter Palmer, il dentista americano con la passione per la caccia grossa che ha ucciso il leone Cecil in Zimbabwe, ha risposto alle domande di un'intervista dell'agenzia Ap e del Minneapolis Star Tribune.

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Palmer ha annunciato che tornerà al lavoro domani, dopo un'assenza di oltre un mese dovuta alle dure critiche seguite al suo safari in Africa. "Lo Zimbabwe è sempre stato per me un Paese meraviglioso in cui andare a caccia ed io ho sempre rispettato le leggi", ha detto Palmer. Il dentista ha poi aggiunto che "nessuno nel nostro gruppo di caccia sapeva, prima o dopo, il nome di questo leone". Il leone Cecil - ucciso con arco e freccia - era molto conosciuto nel Parco Nazionale Hwange ed aveva un collare con un gps poiché faceva parte di uno studio dell'Università di Oxford sui leoni. Palmer ha negato inoltre che Cecil, dopo essere stato raggiunto da una prima freccia abbia vagato ferito per 40 ore nel parco prima di essere finito con un colpo di fucile: il leone, ha detto il dentista, è stato trovato il giorno dopo ed è stato ucciso con un altro colpo di freccia.

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Il dentista Walter Palmer.

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Redazione