Cuba-Usa, 55 anni di gelo
ANSA/LUCIANO DEL CASTILLO
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Cuba-Usa, 55 anni di gelo

Dalla vittoria dei barbudos nel 1959 all'apertura di Obama: la storia e le foto di un rapporto difficile

Un 'odio' durato 55 anni, ma che, con la svolta storica di tra Usa e Cuba, forse può finalmente essere messo alle spalle. Con la liberazione del contractor Alan Gross, detenuto a Cuba per cinque anni e di un altro 'misterioso' americano, e il rilascio parallelo di tre agenti cubani da una prigione del North Carolina, Washington e L'Avana hanno raggiunto un'intesa che allenta l'embargo e apre la porta al ristabilimento dei rapporti diplomatici.

Rapporti che iniziarono a deteriorarsi con il trionfo della Rivoluzione cubana, nel 1959, e poi con il catastrofico blitz Usa della Baia dei Porci, fino ad arrivare alla cosiddetta 'Crisi dei Missili', nel 1962, con la costruzione di una postazione missilistica Urss a Cuba e la minaccia americana di una guerra atomica. Quindi la decisione degli Usa di interrompere qualsiasi rapporto con L'Avana. Tutto parte con il tentativo fallito degli Usa di rovesciare il regime di Fidel Castro. Il 17 aprile 1961, con l'appoggio dei servizi segreti americani, circa 1.500 esuli cubani sbarcano nella 'Bahia de Cochinos', a sud dell'Avana. Ma l'operazione della cosiddetta Brigata 2056 si rivela un fiasco, perché i 'barbudos', esperti di guerriglia, li stanno aspettando in questa baia isolata in mezzo alle paludi. Il bilancio della spedizione è di un centinaio di morti tra gli anti-castristi e 1.200 prigionieri. Ma le conseguenze diplomatiche sono forse ancora più disastrose per gli Usa, spingendo Castro tra le braccia dell'Unione Sovietica e offrendo a Mosca un alleato (e basi militari) a poche decine di chilometri da Miami.


Cuba, i repubblicani non ci stanno

Un anno dopo la crisi della Baia dei Porci si giunge addirittura ad un passo dalla terza guerra mondiale, con la crisi dei missili installati segretamente dai sovietici a Cuba, secondo alcuni storici come risposta ai missili Usa puntati contro Mosca in Turchia. Appena scoperta la cosa, Kennedy proclamò in tv che qualsiasi attacco da Cuba sarebbe stato considerato un attacco sovietico, annunciando un blocco navale (ufficialmente una quarantena) di Cuba per evitare la consegna di nuovo materiale bellico da Mosca. La crisi rientrò dopo alcuni giorni di tensione altissima - durante i quali anche papa Giovanni XXIII mise a disposizione i suoi buoni uffici per riavvicinare le due superpotenze - quando Kennedy accettò l'offerta di Nikita Krusciov che impegnava l'Urss a ritirare i missili in cambio di una garanzia di non aggressione all'isola.

Ma lo scontro fra i due Paesi sarebbe rimasto rovente e, poco tempo dopo la 'Crisi dei Missili' Kennedy dichiarò il blocco totale dell'interscambio, dando il via di fatto al cosiddetto 'Bloqueo': l'embargo economico, commerciale e finanziario che per decenni avrebbe messo in ginocchio l'economia cubana. Il dibattito sulla reale efficacia di quel blocco, che andava a colpire soprattutto la popolazione piu' povera dell'isola, non è  tuttavia mai cessato. Mentre il potere dei Castro non è caduto.

Nel 1991 l'Urss ormai in disfacimento ritira personale e militari e toglie il sostegno economico garantito a Cuba per circa 30 anni. L'anno dopo il Congresso Usa rafforza l'embargo. Nel 1995 l'Onu approva una risoluzione con cui chiede agli Stati Uniti di interrompere le sanzioni. Nel 1996 Castro viene ricevuto dal papa Giovanni Paolo II in Vaticano che andràin visita a Cuba nel 1998. Nel 1999 scoppia nuovamente la tensione con Washington, dopo la fuga del piccolo Elian Gonzales, ripescato al largo della Florida dove la barca con cui aveva lasciato l'isola insieme alla madre e alcuni parenti è  naufragata. La mamma è morta e l'anno dopo viene consentito a Elian di raggiungere il padre, nonostante la protesta della comunita' cubana di Miami.

Nel 2001 gli Usa inviano per la prima volta aiuti umanitari a Cuba in ginocchio dopo l'uragano Michelle. Nel 2002 chiude a Lourdes l'ultima base militare russa a Cuba. Lo stesso anno un emendamento alla Costituzione rende intangibile il sistema socialista. Nel 2003, dopo diversi casi di persecuzione dei dissidenti, l'Ue interrompe le visite di alto livello sull'isola. Nel 2004 la commissione Onu per i diritti umani censura Cuba. Nel 2005 riprendono le relazioni tra Cuba e l'Ue. Nel luglio 2006 Fidel Castro è sottoposto a intervento e cede il potere al fratello Raul che chiede agli Stati Uniti di aprire un tavolo negoziale per risolvere le decennali controversie tra i due Paesi. Nel 2009, la prima svolta: Obama revoca una serie di restrizioni, agevolando per esempio i viaggi degli americani che hanno famiglia sull'isola caraibica e l'invio delle rimesse. Poi, a segnalare il desiderio di un disgelo, la 'storica' stretta di mano con Raul Castro ai funerali di Nelson Mandela, un anno fa. Qualcosa stava cambiando.



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L'Avana, novembre 1974. Yasser Arafat abbraccia il leader cubano Fidel Castro

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