Nel mondo c'è voglia di Champagne (altro che crisi)
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Nel mondo c'è voglia di Champagne (altro che crisi)

Le bollicine francesi crescono dappertutto, malgrado il periodo (ed i prezzi in aumento)

Cosa unirà l'India e l'Italia, la Malaysia e la Russia, gli Stati Uniti ed in Sud Africa per le prossime feste di Natale? Lo Champagne. Si, perchè, malgrado il periodo di crisi i dati ci raccontano che il pregiato vino francese piace, sempre di più e soprattutto a sempre nuovi mercati.

Innanzitutto i numeri: secondo il Comiteè Champagne nel 2011 la Champagne ha spedito complessivamente 323 milioni di bottiglie, cioè l’1,1% in più rispetto all’anno precedente, pari a 3,5 milioni di bottiglie in più rispetto al 2010. Interessante la crescita del 10% circa a volume e del 16,3% circa a valore registrata dai mercati dei paesi terzi, che hanno assorbito 5,3 milioni di bottiglie in più, grazie agli Stati Uniti (+2,4 milioni di bottiglie) e all’Australia (+1,2 milioni) e sono soprattutto le Maison a beneficiare delle spedizioni nei Paesi Terzi, che assorbono il 90% a volume e il 92,4% a valore dei loro vini. Anche le spedizioni verso i paesi dell’Unione Europea hanno registrato una crescita del 2,1% pari a 1,7 milioni di bottiglie in più rispetto al 2010.

Una tendenza che si è registrata anche nel nostro paese; in Italia sono salite nel 2011 del 6,3%, per un totale di 7,6 milioni di bottiglie che ora sono pronte per essere stappate durante il brindisi di Natale e Capodanno. D'altra parte i numeri impressionanti del vino spumante francese in Italia (141,5 milioni di euro di giro d'affari e sesto mercato dell'export a volume) nonostante il prezzo in aumento (2,3% annuo) devono per forza voler dire un cambiamento nei  gusti degli abitanti del Bel Paese, evidentemente più raffinati e più  attenti al gusto dei vini d'Oltralpe.

Curioso quello che succede anche nel coseddetto "terzo mercato": le spedizioni verso i Paesi Terzi hanno visto una crescita del 9,8%, raggiungendo i 59milioni di bottiglie. Grazie a un aumento delle importazioni di 5,3 milioni di bottiglie in più rispetto al 2010, questi paesi  hanno contribuito in modo sensibile all’aumento delle spedizioni Emirati Arabi, Russia e Cina che hanno superato il milione di bottiglie nel 2010, confermano la loro crescita con 200mila bottiglie in più per ogni paese nel 2011. Bene anche il Brasile che con una crescita più moderata ma duratura del 7,1% nel 2011 ha sfiorato il milione di bottiglie.

I paesi emergenti confermano il trend promettente. La Russia cresce del 24%, il Brasile del 7%. Diversi paesi asiatici hanno conosciuto una forte crescita: Singapore (+20%), Hong Kong (+15%), Cina (+19%), Corea del Sud (+31%), India (+58%) e Malaysia (+44%).

Resta da capire quale sia il perchè capace di spiegare questo successo. Dal punto di vista economico o sociale viene da pensare che la crisi abbia reso i (pochi) ricchi sempre più forti, e così in grado di acquistare un prodotto come lo Campagne, in un periodo in cui i prezzi sono anche aumentati, sia alla produzione, che alla vendita.

Ma non si può fare a meno di credere che il successo dello Champagne sul mercato sia da collegare ad una ricerca della clientela di un prodotto di qualità certa, sicura ed affidabile. Come dire, poveri sì ma senza rinunciare al piacere del vino.

Di sicuro è sempre importante la capacità dello Champagne di proporre oltre a prodotti di prestigio, anche nuove case, gusti, colori:

  • In particolare, i  rosé hanno superato di circa il 10% a volume i valori del 2008,  periodo precedente alla crisi e nel 2011 le spedizioni sono  aumentate dell’11%. I primi sei mercati del rosé sono la Gran  Bretagna, gli Stati Uniti, la Germania, il Giappone, la Svizzera e  l’Italia che nel 2011 hanno assorbito il 70% delle spedizioni di  rosé, con un aumento del 10,8%. La quota di rosé spedita verso i  paesi terzi è cresciuta nel 2011 del 14,8%, con un aumento del  10,7% a volume e dell’11,8% della cifra d’affari.
  • Le cuvée di  prestigio rappresentano il 3,8% del volume e il 12,1% della  cifra di affari all’export. Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna,  Italia, Emirati Arabi Uniti e Germania assorbono il 69,8%  dell’export di questa categoria. Le spedizioni di cuvée di  prestigio aumentano in maniera significativa (28,7%): e a volume  rappresentano infatti solo il 5,8%, la percentuale arriva al 16,9% a  valore per un totale di crescita del 27% circa della cifra d’affari.

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Teobaldo Semoli