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SAUL LOEB/AFP/Getty Images
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Così Trump vuole tagliare le tasse negli Usa

Regali ai ricchi senza benefici per classe media e poveri, dicono i democratici. Ridotti gli scaglioni di imposta individuali e la tassazione delle aziende

Il Tax Plan di Donald Trump e del Partito repubblicano, vorrebbe tagliare le tasse: ai ricchi. Non ha dubbi su questo il Brookings, think-thank noto per essere “non partisan”.

Siamo di fronte a un documento di nove pagine che, come dice il Financial Times, racchiude più che altro le “aspirazioni” dei repubblicani e non è ancora un progetto di legge sul quale chiedere il voto del Congresso.
Un segnale del tono del documento lo ha dato Tom Donohue, capo delle Camere di Commercio Usa (Il Financial Times lo definisce il “biggest corporate lobby group”): “Buone notizie”.

Trump ha detto che "i vincitori dopo questa riforma saranno i lavoratori americani: i posti di lavoro cominceranno a crescere nel nostro paese perché le aziende vorranno assumere lavoratori americani e i salari saliranno a livelli mai visti negli ultimi anni".

COSA PREVEDE IL TAX PLAN (PER QUEL CHE SE NE SA)

INDIVIDUI

Per i contribuenti individuali la riduzione degli scaglioni di imposta da sette a tre: da 35% (il più alto), da 25% e al 12%. Anche se ancora non sono state definite le finestre di reddito alle quale applicare i diversi tassi. Viene proposto un sistema nuovo di deduzioni: dovrebbero essere raddoppiate quelle standard; cancellate quelle per spese particolari, eccetto quelle degli interessi sui mutui per la casa e per le donazioni. Sono previsti sgravi alle famiglie con figli, pari a mille dollari a figlio. Ci dovrebbe anche essere una "no tax area" per famiglie con reddito annuo fino a 24mila dollari e individui con reddito fino a 12mila.

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La simulazione del New York Times sulla tassazione individuale prevista dal nuovo piano di Trump, 27 settembre 2017

IMPRESE

Per le imprese, il livello di imposte dovrebbe aggirarsi attorno al 20%, sotto quindi la media mondiale che è del 22,5%. Un bel salto verso il basso rispetto all'attuale 35% negli Stati Uniti, ma decisamente più alto di quel che aveva promesso in campagna elettorale Trump: 15%.

TRUMP, IN VERITÀ, È INDECISO

Secondo Axios, Trump sta già prendendo le distanze dalla proposta repubblicana. Mercoledì, a Indianapolis, ha sì detto che si tratta del più grande taglio di tasse della storia degli Stati Uniti, ma pare che con i suoi collaboratori alla Casa Bianca si sia scagliato contro il piano, confezionato dai leader repubblicani del Congresso (Paul Ryan della Camera, e Mitch McConnell del Senato) dal consigliere economico Gary Cohn e dal Segretario al Tesoro, Steve Mnuchin.

Un atteggiamento simile a quello tenuto con i ripetuti (falliti) tentativi di cancellare e sostituire Obamacare: sostegno ma non troppo, sostegno e poi critica; atteggiamento che gli permetterebbe di tenere la stessa linea nel caso al Congresso il piano dovesse essere bocciato: dando la colpa ai leader della maggioranza repubblicana e in generale a deputati e senatori.

Per Ryan e McConnell una fallimento sulle tasse, dopo quello che sembra inevitabile sulla sostituzione dell'Obamacare, potrebbe avere conseguenze molto pesanti nelle elezioni di midterm.

Intanto, gli osservatori cominciano ad analizzare le implicazioni e le conseguenze di quanto previsto dal piano. Oltre a Brookings, anche il New York Times dice che il piano è potenzialmente una manna per gli americani più benestanti e non avrà nessun effetto positivo per il terzo più povero della popolazione; e per la classe media i benefici sembrano essere modesti. Il Los Angeles Times sottolinea che avrebbe un effetto negativo per i californiani, cancellando dei benefici fiscali importanti per gli abitanti dello stato. (In uno degli articoli dedicati all'argomento, il New York Times spiega il punto di vista del giornale sugli effetti potenziali del piano di Trump usando sei grafici).

Il leader democratico al Senato Chuck Schumer, ha detto invece che con la proposta di revisione delle tasse dei repubblicani, gli americani più ricchi e le grandi aziende trarranno enormi vantaggi mentre la classe media si impoverirà.

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Luigi Gavazzi