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Korea Pool-Donga Daily via Getty Images)
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Corea: perché Seul ha spento gli altoparlanti della propaganda

Il ministero della Difesa sudcoreano sospende i messaggi contro il Nord per ridurre le tensioni alla vigilia del vertice con Pyongyang

In Corea del Sud gli altoparlanti si zittiscono. La propaganda contro la confinante Corea del Nord si ferma. Lungo la linea di demarcazione militare (Mdl) il governo di Seul rilancia da sempre, attraverso insistenti messaggi dai potenti altoparlanti, informazioni e musica che sottolineano la politica ostile che il Paese ha nei confronti del Nord.

Ma con il summit del 27 aprile tra il presidente Moon Jae-in e il leader nordcoreano Kim Jong-un le cose sembrano essere cambiate.

Da qualche tempo segnali di distensione e riconciliazione, annunciati dal Ministero della Difesa sudcoreano, sono stati intensificati con l'intento di "ridurre le tensioni militari" e iniziare gli incontri con "un clima di negoziati pacifici" con Pyongyang.

Dal 1963 la Corea del Sud ha disseminato il Paese con decine di ripetitori che, lungo il confine, diffondono messaggi udibili a chilometri di distanza. Dalla musica K-pop alle notizie politiche contro Kim Jong-un e il suo regime. Da 55 anni le truppe di Pyongyang dislocate lungo il confine, oltre che la popolazione che vive vicino al confine, ascolta questi messaggi.

Anche il Nord non è da meno: con un proprio sistema di altoparlanti trasmette dispacci molto critici su Seul, Tokyo e Washington.

Con una breve interruzione nel 2015, il Sud ha ripreso i suoi messaggi propagandistici a gennaio 2016 in risposta al quarto test nucleare sparato da Kim Jong-un. Ora con l'annuncio da parte della Corea del Nord di fermare i test nucleari e missilistici, lo scenario cambia e i toni si fanno più distesi tanto da azzerare il volume dei dispositivi.

L'incontro del 27 aprile, con cena e diretta tv, che avverrà nella località frontaliera sudcoreana di Panmunjom, ovvero nella House of Peace, è storico: l’attraversamento del confine da parte di Kim è il primo in assoluto che viene fatto dalla fine della guerra di Corea (1950-53) da un leader del Nord. Due summit si erano svolti a Pyongyang nel 2000 e nel 2007 ma senza successo. Grandi aspettative invece su quello del 2018, sopratutto dopo la decisione simbolica di spegnere gli altoparlanti della propaganda.

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Chiara Degl'Innocenti