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Corea del Nord-Usa: perché la guerra nucleare è possibile

Dialogare con Kim Jong-Un è impossibile, e un piccolo passo falso può portare al conflitto. A meno che il regime non venga isolato finanziariamente

"È assurdo che la Corea del Nord attiri tutta questa attenzione", afferma The Economist, "non è una superpotenza, ha un'economia che è pari a un quindicesimo di quella della Corea del Sud, eppure Kim Jong-Un è stato capace di tenere per mesi la comunità internazionale in stato d'allerta".

Eppure è possibile. Non solo. Ora la minaccia di un attacco nucleare verso gli stati Uniti si da più credibile.

Nuove sanzioni contro la Corea del Nord

A fine luglio Pyongyang ha testato con successo un missile balistico intercontinentale (ICBM), il primo missile in grado di raggiungere anche l'America, e a inizio agosto il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha imposto all'unanimità nuove sanzionicontro il dittatore asiatico. Il fatto che l'Onu sia riuscita ad approvare queste misure all'unanimità, è bene sottolinearlo, significa che Cina e Russia, per una volta, hanno preferito appoggiare l'Occidente anziché Pyongyang.

Del resto, la minaccia nordcoreana, come ricorda The Economist, si fa sempre più seria. Una manciata di giorni fa il regime ha dichiarato di essere pronto a "sopprimere" chiunque ne "minacci la dignità", anche ricorrendo al nucleare se necessario.

Il rischio di una guerra nucleare

Cosa sta succedendo? E' vero che una guerra nella penisola coreana è inevitabile, o quanto meno possibile? Quel che è certo è che abbiamo un problema di comunicazione. La Corea del Nord continua a testare missili e la comunità internazionale teme che, prima o poi, attaccherà davvero. Per evitarlo, visto che dialogare con Kim Jong-Un è impossibile, si potrebbe pensare di intervenire in maniera preventiva. Ma in questo modo la probabilità di una guerra si trasformerebbe in certezza, nonostante, in fin dei conti, questo rappresenterebbe l'esito peggiore per tutti.

Del resto, come ben evidenzia il settimanale britannico, una guerra distruggerebbe la Corea del Nord e buona parte di quella del Sud, potrebbe mettere gli Stati Uniti faccia a faccia con un attacco atomico, e addirittura costringerli a confrontarsi con la Cina per ridefinire i confini in Oriente. Peggio di così!

Come corrompere Kim

Anche l'ipotesi di distruggere l'arsenale nordcoreano talmente in fretta da non lasciare a Kim Jong-Un un margine di tempo sufficiente per rispondere è assurda perché impraticabile. Tuttavia, suggerisce The Economist, potrebbe valere la pena provare a corromperlo. Gli Stati Uniti hanno provato ad offrire aiuti in cambio del congelamento delle centrali nel 1994 e nel 2005, ma l'accordo è durato pochissimo. Forse, stima The Economist, si potrebbe tentare di corrompere il giovane dittatore in maniera più diretta, non proponendo i soliti "aiuti allo sviluppo". Ma come?

Detto questo, Kim Jong-Un ha inserito il diritto della Corea del Nord a trasformarsi in una potenza nucleare all'interno della Costituzione, e di certo non è disposto a fare passi indietro su questo punto.

L'ipotesi del contenimento

E così, si ritorna a parlare di contenimento. Ma contenimento di chi, visto che il coraggio di Kim Jong-Un sembra non essere stato minimamente scalfito dalle provocazioni e dalle minacce arrivate dall'estero? Non solo, secondo The Economist anche il contenimento dovrebbe essere "contenuto", perché non si può rischiare che una provocazione venga percepita come una minaccia di guerra. Ma questo non significa mantenere la calma lasciando che sia Kim Jong-Un a gestire il gioco?

Il problema della comunicazione

Purtroppo, quando si cerca di capire meglio in cosa consiste la nuova crisi coreana si arriva sempre alla stessa conclusione: in questo braccio di ferro non solo i contendenti non si parlano, ma non si capiscono nemmeno se provano ad osservare il rispettivo linguaggio non-verbale. Un passo falso potrebbe far precipitare la situazione in ogni momento. E a quel punto tornare indietro sarebbe impossibile. In che vuol dire che tutti dovrebbero fare i conti con le conseguenze di una guerra nucleare.

La soluzione possibile

Eppure, chissà perché si continua a parlare così poco di come l'isolamento finanziario potrebbe strozzare il regime. Come tutte le dittature di questo mondo, anche la Corea del Nord, poverissima, va avanti grazie a finanziamenti più o meno leciti ricevuti dall'estero. Se questi rubinetti venissero definitivamente chiusi, Kim Jong-Un sarebbe costretto quanto meno a riprendere il dialogo per rimanere a galla.

Certo, per riuscire a colpire Kim Jong-Un si farebbe soffrire l'intero paese, che già non se la passa così bene. Eppure, se l'alternativa è la guerra nucleare, forse varrebbe la pena provare. Per lasciare sul lastrico la Corea del Nord è necessario assicurarsi la collaborazione di Cina e Russia. Speriamo che le ultime sanzioni approvate in sede Onu segnino l'inizio di una nuova collaborazione sul fronte anti-coreano. Del resto, oltre ad aver compiuto enormi passi avanti sul fronte delle tecnologie nucleari, Kim Jong-Un è stato molto bravo negli ultimi tempi a inimicarsi anche i suoi alleati storici. E questo potrebbe essere positivo per chi è ancora convinto che la guerra nucleare sia l'esito peggiore possibile. 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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