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EPA/KCNA South Korea Out/ ANSA
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Corea del Nord: il mistero della zia di Kim Jong Un

Secondo la CNN il leader nordcoreano avrebbe ordinato di avvelenare sua zia, moglie dell'ex numero due di Pyongyang

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A pochi giorni dalla mancata partecipazione alla parata militare di Mosca per il 70esimo anniversario della vittoria sul nazismo, Kim Jong Un torna a far parlare di sé. A far emergere nuove verità su quanto sta accadendo a Pyongyang è un alto funzionario del regime nordcoreano, riuscito a fuggire dal Paese. In un’intervista rilasciata alla CNN Mr. Park – questo il nome utilizzato dall’emittente americana per coprire la sua vera identità – afferma che il Kim Jong Un ha ordinato di avvelenare sua zia Kim Kyong Hui, moglie di Jang Song Thaek, ex numero due del regime giustiziato nel dicembre 2013 con l’accusa di aver tramato contro lo Stato.

 Nel suo racconto, Mr. Park descrive Kim come un dittatore brutale che si serve di una ristrettissima cerchia di uomini fidati per eliminare chiunque provi a contraddirlo, tanto ai vertici dello Stato quanto all’interno della sua stessa famiglia.

Jang Song Thaek e Kim Kyong Hui sono solo due delle vittime di queste epurazioni. Gli zii, incaricati di seguire Kim Jong UN nei suoi primi anni alla guida del Paese dopo la scomparsa nel 2011 di suo padre, Kim Jong-il, hanno però commesso l’errore di esprimere un parere diverso da quello del giovane leader. “Dopo un anno e mezzo al potere – racconta Mr. Park alla CNNKim Jong Un voleva costruire due grandi strutture, l’impianto sciistico Masikryong Ski Resort e il parco acquatico Munsu Water Park, prendendo spunto da ciò che aveva visto nella sua permanenza in Svizzera. Jang Song Thaek ha suggerito al leader di pensare però prima a risollevare l’economia del Paese. Per lui è stato l’inizio della fine”.

 

Jang Song Thaek è stato fucilato nel dicembre del 2013, mentre sulla sorte della moglie ad oggi continuano ad aversi notizie contrastanti. Scomparsa dalla scena pubblica nel settembre dello stesso anno, pochi mesi prima dell’uccisione dell’uccisione del marito, di lei si sono dette molte cose. Per alcuni sarebbe morta per infarto. Altri dicono che si è suicidata, mentre c’è chi sostiene che sarebbe in stato vegetativo dopo aver subito un intervento chirurgico per fermare un tumore al cervello.

 Secondo Mr. Park, invece, Kim Kyong Hui è stata fatta avvelenare da tra il 5 e il 6 maggio del 2014 in una stanza segreta sotterranea. Dopo di lei, circa 30 delle sue aiutanti sono state mitragliate in pubblico.

 Sulla sorte della zia del leader nordcoreano è intervenuto anche il parlamento della Corea del Sud. I servizi di intelligence di Seoul, secondo i quali sarebbero almeno 15 gli alti funzionari nordcoreani fatti uccidere solo quest’anno dal regime, Kim Kyong Hui sarebbe ancora viva.

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Rocco Bellantone