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Come il Giappone si prepara ad affrontare la bomba demografica

Nel Paese nipponico si vendono più pannolini per anziani che per bambini. Si tratta di un'emergenza che il governo affronta così

Lo scorso anno in Giappone sono nati solo 946.060 bambini (Il dato peggiore dal 1899, anno in cui è iniziato il censimento della popolazione), mentre gli ultracentenari sono saliti 67.824 con un giapponese su 4 che ha più di 65 anni. Tra nascite e morti il Giappone hanno chiuso il 2017 con un - 394.373 persone rispetto all'anno precedente.

Se non bastasse il tasso di fertilità è ai minimi storici, le donne non fanno più figli (30 anni fa la media era di 2,1 bambini a testa; oggi è di 1,4); cresce il numero dei single e cala quello dei matrimoni. Se il Governo giapponese non metterà in atto un'efficace strategia demografica nel giro di 1750 anni in Paese di estinguerà.

La bomba demografica

Secondo uno studio dell'Università di Tohoku, infatti, il 16 agosto 3766 non esisterà più un giapponese sulla faccia della Terra.

 "Il fattore che potrebbe portare a tale situazione - spiegano gli esperti - è la crisi del sesso che ormai da 25 anni caratterizza il paese e che, secondo gli esperti, ha raggiunto un livello critico tale da poter essere definita una bomba demografica a orologeria".

Stress, vita frenetica e asticella delle aspettative professionali sempre al rialzo portano i giovani in età fertile a preferire la vita da single a quella di famiglia, ma in questo modo in futuro non ci saranno sufficienti giovani a occuparsi degli anziani.

Le conseguenze economiche

I lavoratori, per questo, non saranno in grado di coprire le pensioni; crescerà la spesa per la sanità che unita alla riduzione della forza lavoro e della base imponibile porterà il Paese a una grave stagnazione economica. "Una popolazione anziana comporterà costi più elevati per il governo, una carenza di fondi pensionistici e previdenziali, una mancanzadi persone che si prendano cura degli anziani, una crescita economica lenta e una carenza di giovani lavoratori" ha dichiatato la sociologo dell'Università di Harvard Mary Brinton

Quello su cui il governo nipponico sta lavorando è aumentare entro il 2025 il tasso di natalità a 1,8 figli per donna mantenendo una popolazione di almeno 100 milioni di persone nel 2060. 

Gli incentivi governativi

Per farlo l'esecutivo sta promuovendo una serie di incentivi e trucchi che stimolino nei giovani il desiderio di fare figli. Negli ultimi due anni, ad esempio, ha sponsorizzato eventi di speed dating. Si tratta di incontri multipli tra ragazzi nella speranza che si possa trovare un partner con cui mettere su famiglia. 

E' stato poi pubblicizzato e promosso un gioco virtuale in cui è possibile creare un ologramma di un eventuale figlio con le fattezze dei due partner e provare l'ebbrezza di occuparsi di un bebé da nutrire e cambiare in 3 D. 

Sono stati poi promossi dei workshop per uomini soli dove viene insegnato loro a cambiare i pannolini e, tramite nuove tecnologie, vengono messi nelle condizioni fisiche di sentire sulla propria pelle cosa significhi aspettare un bambino. 

Il problema anziani in Giappone

Del resto si parla di un Paese dove vengono venduti più pannolini per adulti che per bebé e dove le prigioni si stanno trasformando in case di cura per anziani visto che molti over 70 soli al mondo compiono piccoli furtarelli o truffe per finire in galera dove vengono accuditi e nutriti.

I secondini cambiano pannoloni e aiutano i detenuti a lavarsi e il tasso di recidive è altissimo visto che appena escono gli intraprendenti vecchietti fanno di tutto per tornare dietro le sbarre.

Una situazione che, se non viene fermata con una giusta politica demografica, rischia di far sparire l'antica sapienza, cultura e storia nipponica dall'umanità.

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Barbara Massaro