"Vogliono sostituire Tsipras con un governo gradito alla Troika"
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"Vogliono sostituire Tsipras con un governo gradito alla Troika"

Parla Anna Filini, dirigente di Syriza: "I leader dei paesi europei vogliono una soluzione accettabile per Atene. Gli ostacoli sono Lagarde e Schäuble"

I militanti di Syriza ne sono convinti: è in atto un'operazione per far cadere il governo di Alexis Tsipras e per sostituirlo con un nuovo esecutivo di centro destra, più consono alle politica d'austerità europea. Ne abbiamo parlato con Anna Filini, per anni membro del comitato centrale di Syriza, ex deputata e assessore della municipalità di Atene.

Chi vuole la fine di Alexis Tsipras?
"Ci sono ambienti conservatori europei che vogliono umiliare e fare cadere Alexis Tsipras.  Il direttore del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde e il ministro delle finanze tedesco  Wolfgang Schäuble lsono i capofila di questa manovra. Si appoggiano ad alcuni esponenti greci, come l'ex primo ministro Antonis Samaras, il leader di Nea Demokratia. L'obiettivo è quello di far tornare al governo quel partito, o una coalizione di centrodestra che rimandi all'opposizione la sinistra. Per loro non si tratta di stringere o no un accordo con la Grecia, ma di "eliminiare" Tzipras".

Ma se mai questa manovra fosse in atto, avrebbe qualche possibilità di riuscita?
"Tsipras ha detto chiaramente che vuole raggiungere un accordo con i creditori, ma non a tutti i costi. Soprattutto non vuole che l'intesa per il pagamento del debito porti a ulteriori, drammatici sacrifici per il popolo greco.  Abbiamo già dato tanto. Non saremmo in grado di sopravvivere se dovessimo seguire ancora una volta la via dei tagli indiscriminati. Dobbiamo pensare al nostro futuro. Il governo di snistra ha il dovere di seguire una strada diversa rispetto a quella che ha portato tanto dolore al nostro popolo".

Quali conseguenze vede del braccio di ferro con l'Fmi?
"Il nostro primo ministro non può accettare l'umiliazione che la Lagarde vuole imporre. Cosa facciamo? Andiamo ancora a elezioni. Si sono svolte solo qualche mese fa e il risultato è stato indiscutibile. E se anche andassimo alle urne, secondo lei chi vincerebbe? I sondaggi danno il nostro partito al 42%. Nuova Democrazia non ha alcuna possibilità di vincere. Il governo quindi non cambierebbe.  Il popolo greco non vuole l'uscita dall'Europa. E non la vogliono neppure Tsipras e Syriza. Noi vogliamo rimanere nell'euro, ma senza dover pagare il prezzo doloroso, devastante che abbiamo pagato in questi anni".

Secondo lei cosa vuole adesso Angela Merkel?
"Penso che vorrebbe una soluzione. Il piano presentato da Alexis Tsipras è stato accettato da tutti. Poi, due giorni dopo, alla vigilia dell'ultimo summit, la Lagarde è uscita dicendo: no, non va bene. E ha chiesto di tornare al piano precedente, quell'umiliante piano che il nostro pirmo ministro non potrebbe mai accettare. Io ho l'impressione che buona parte dei leader europei vogliano una soluzione e che siano quei due, Lagarde e Schäuble a mettere degli ostacoli".

Qualche governo europeo vi è più vicino? Cosa ne pensa dell'atteggiamento di Matteo Renzi?
"Credo che molti dei leader socialisti europei vorrebbero dire: facciamo questo accordo. Ma poi,non hanno spazio di manovra per andare contro le posizioni dell'Fmi.  Anche Mario Draghi in un primo momento sembrava critico nei confronti del Fondo Monetario Internazionale, ma poi si è anche lui allineato. Però dovranno trovarlo. L'europa deve cambiare le proprie politiche di fronte a questa crisi. Se non lo farà, l'estrema destra guadagnerà posizioni su posizioni. e l'Europa sparirà. Non solo noi greci subiamo forti pressioni. E'l'intero continente a subirle".

Ma, alla fine perché Tsipras non interviene sulle pensioni come chiede Christine Lagarde?
"Perché non può farlo. I tagli alle pensioni sono stati già molto forti. E con il forte tasso di disoccupazione, le pensioni sono diventate fonti di reddito indiretto per chi non ha lavoro. I padri mantengoni i figli e i figli dei loro figli con le pensioni. Tsipras ha accettato di intervenire sui prepensionamenti, ma più di così non può fare."

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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