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Charleston: il gruppo del killer razzista Dylann Roof finanziò i repubblicani

Polemica per le donazioni che l'ideologo dell'assassino nella chiesa metodista ha versato a Ted Cruz, Rick Santorum e Rand Paul, tre candidati GOP



Il punto - Nella notte tra il 17 e il 18 giugno Dylann Roof, giovane bianco di 21 anni, ha sparato a 9 afroamericani in preghiera a Charleston in Sud Carolina uccidendoli. Un nuovo crimine di odio razziale sconvolge l'America. Gli aggiornamenti:


22 GIUGNO
Ted Cruz, Rick Santorum and Rand Paul: sono tre dei candidati repubblicani alla Casa Bianca che secondo il New York Times avrebbero ricevuto migliaia di dollari da un gruppo razzista legato all'assalitore della chiesa di Charleston. Le donazioni ai candidati repubblicani da parte di Earl Holt III, che si presentava come il presidente del Concilio dei cittadini conservatori, stanno mettendo in serio imbarazzo i candidati coinvolti che, in un solo caso, quello del texano Ted Cruz, hanno già annunciato che provvederanno a restituire i soldi ricevuti. Earl Holt III ha negato di aver mai approvato gli attacchi violenti compiuti da qualcuno dei suoi seguaci come lo stesso Roof.

21 GIUGNO
Dopo la strage razzista di Charleston, in Carolina del Sud,sono molti coloro che chiedono che sia ammainata dagli uffici pubblici la bandiera secessionista con le 13 stelle degli Stati confederati del Sud che combattevano contro quelli del Nord per mantenere la schiavitù. Per la comunità nera, mantenere quella bandiera (con cui fu lo stesso Roof a riprendersi prima di compiere la strage) è un insulto alle sue vittime e una legittimazione al razzismo strisciante in Carolina del sud.

19 GIUGNO

14:38 -  Dylann Roof ha confessato di essere il responsabile della sparatoria avvenuta nella chiesa metodista afroamericana di Charleston, in South Carolina. Lo riporta la Cnn, citando due fonti ufficiali coperte dall'anonimato. Secondo una delle fonti il giovane, bianco, avrebbe detto agli investigatori che voleva avviare una guerra di razza.

14:35 - Per Dylann Roof "vorremo assolutamente la pena di morte" ha detto la governatrice del South Carolina, Nikki Haley, in un'intervista al "Today show" su Nbc a proposito della sparatoria di Charlestone. Haley ha aggiunto che vuole che Roof venga processato a livello statale e non federale.

7:30 - La famiglia di Dylann Roof era preoccupata. Un mese fa aveva scoperto che il ragazzo, 21 anni, era attratto da certe teorie razziste. E aveva confessato ad alcune persone che era coinvolto con alcuni gruppi che del razzismo fanno una filosofia di vita. Eppure il giovane killer - che in una chiesa di Charleston, nel South Carolina, ha ucciso nove afroamericani riuniti insieme ad altra gente in preghiera - a sentire i parenti e i conoscenti è stato un ragazzino tranquillo, gentile. "Andava bene a scuola e amava gli animali", raccontano.

Strage di Charleston: gli Hate groups negli Stati Uniti


Vita violenta

Poi, improvvisamente, negli ultimi due anni la sua vita è cambiata: nel 2010 ha abbandonato il liceo di Lexington che frequentava e ha cominciato a condurre una vita sbandata. Trasformandosi sempre più in un solitario. Lo scorso febbraio fu arrestato per possesso di stupefacenti in un mall di Columbia: il rapporto della polizia lo descrive vestito tutto di nero e con un atteggiamento aggressivo verso alcuni dipendenti del centro commerciale. Interrogato, disse che era nervoso perché i suoi genitori lo pressavano per trovarsi un lavoro. Fu rilasciato due giorni dopo dal carcere di Lexington grazie al pagamento di una cauzione di 5 mila dollari. Nell'aprile fu di nuovo arrestato nel parcheggio di un mall, dopo che gli era stato intimato dalla polizia di restare lontano dall'area dopo che i dipendenti avevano più volte denunciato la sua presenza con domande sul centro commerciale, su quante persone lo frequentavano, e su quante rimanevano all'interno dopo la chiusura. Anche in questo caso fu rilasciato su cauzione. Sulle pagine del suo profilo Facebook spicca la foto che lo ritrae con una felpa con sopra la bandiera del Sudafrica dell''Aparthied e quella della Rhodesia bianca.

Il ragazzo, accusato dell'omicidio di nove persone, tra cui il 41enne reverendo Clementa Pinckney, che era anche senatore democratico dello Stato, in aprile aveva ricevuto in regalo una pistola calibro 45 per il suo compleanno.

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18 Giugno

Nella notte tra il 17 e il 18 giugno Dylann Roof ha sparato a 9 afroamericani in preghiera a Charleston in Sud Carolina. La chiesa dove è avvenuta la sparatoria, la African Emanuel Methodist Episcopal Church, è sede di una delle più vaste congregazioni di afroamericani metodisti dello Stato e una delle più antiche del suo genere nel Sud degli Stati Uniti, e per questo è anche iscritta nel registro nazionale dei luoghi storici. 

In un recente passato la zona di Charleston è stata teatro di forti tensioni razziali dopo che un poliziotto bianco, di nome Michael Slager, è stato incriminato per aver ucciso a colpi di pistola unnero, Walter Scott, con l'intera scena ripresa con un telefonino e postata in Internet. 

"È una tragedia incomprensibile", ha detto il sindaco Joe Riley. "Posso assicurare che stiamo facendo tutto quanto in nostro potere per trovare la persona che ha aperto il fuoco, un bianco con i capelli biondi estremamente pericoloso", ha invece affermato il capo della polizia di Charleston, Greg Mullen, secondo il quale si tratta di "un crimine d'odio razziale". 

Le reazioni della politica
"Io e la mia famiglia preghiamo per le vittime della tragedia di questa notte", ha affermato il governatore dello Stato, la repubblicana Nikki Haley. "I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per le persone e le famiglie colpite dai tragici eventi di Charleston", ha scritto invece sul suo profilo twitter il candidato repubblicano alle primarie per le presidenziali del 2016, Jeb Bush, che in seguito all'attentato ha annullato alcuni appuntamenti previsti proprio nella zona di Charleston nell'ambito della sua appena iniziata campagna elettorale.

"Notizie devastanti da Charleston, i miei pensieri e le mie preghiere sono con voi tutti", il tweet del candidato democratico Hillary Clinton. Mentre il presidente Obama, in una conferenza-stampa seguita all'arresto di Dylann Storm Roof, ha espresso "profonda tristezza" e "indignazione" per il fatto di sangue di Charleston, risollevando anche il problema dell'estrema facilità con cui è possibile procurarsi un'arma negli Stati Uniti, tema su cui il n°1 della Casa Bianca si è già espresso in passato.

Kena Betancur/Getty Images
La veglia a New York contro il razzismo, avvenuta il 21 giugno dopo i fatti di Charleston

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Redazione