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Charles Manson: perché fu ossessionato dal White Album dei Beatles

I titoli di alcuni brani del doppio album del 1968 furono trovati scritte col sangue sulla scena dei delitti del killer

In quell'estate di sangue del 1969 le note del White Album dei Beatles risuonavanoossessivamente nella mente malata di Charles Manson, il killer morto a 83 anni il 19 novembre 2017 proprio nei giorni in cui 48 anni fa veniva presentato il disco della band più famosa del mondo.

Le sue tracce, accomunate da sonorità spesso grottesche, rappresentarono per Manson e i suoi adepti una chiamata all'azione, che porterà agli efferati omicidi dell'estate del 1969, il più famoso dei quali quello dell'attrice e moglie del regista Roman Polanski Sharon Tate, incinta all'ottavo mese.

Fu proprio la macabra scena dei delitti a collegare le azioni della setta di Manson al disco bianco dei Beatles. Nello specifico, con il sangue delle vittime furono scritti sulle pareti i titoli di due delle tracce presenti nel disco doppio uscito nel 1968: "Helter Skelter" e "Piggies". Sul corpo di una delle vittime, l'imprenditore italo-americano Leno LaBianca, la parola "Pig" fu incisa con un coltello.

L'origine dell'ossessione che Manson e la sua "famiglia" di adepti ebbero per il White Album affonda le sue radici proprio nell'ultimo anno prima dei massacri.

Diversi ex membri della setta degli hippy omicidi hanno affermato che Manson acquistò il disco poco dopo la sua uscita, nel tardo autunno del 1968. Il vinile doppio sarà più volte ascoltato ed oggetto di discussione nelle riunioni del gruppo. Lo stesso Manson dichiarò durante le sedute con suoi adepti che l'opera dei Beatles "gli stesse parlando", indicandogli profeticamente una prossima apocalissi in cui la popolazione nera si sarebbe a breve sollevata con la violenza. La Manson Family, dopo essersi ritirata in un luogo segreto, sarebbe diventata l'élite bianca che avrebbe guidato la nazione lasciata nel caos dai neri incapaci di governare per natura.

Oltre ai neri, i nemici della setta erano anche quei rappresentanti della nomenclatura borghese ed intellettuale alleata con gli afro americani, contro la quale Manson e soci si sarebbero scagliati con furia omicida.

Se inquadriamo storicamente il White Album, l'opera fu effettivamente concepita e pubblicata in un anno di particolari tensioni razziali negli Stati Uniti, divulgate dai media di tutto il mondo che assisteva contemporaneamente allo scoppio della contestazione nelle università, frequentate proprio da quella "borghesia intellettuale bianca" che Manson odiava fin dalla sua misera infanzia da figlio (non voluto) di una giovane prostituta.

Ad accentuare l'attrazione di Manson per il disco bianco contribuì certamente la sua fissazione per l'occultismo ed il mistero. E proprio nel 1968 i Beatles lasciarono Londra per un periodo di meditazione a Risikesh con il guru Maharishi Mashesh Yogi. Un altro segno del distacco profetico dei Beatles dal mondo occidentale, che avrebbe suggerito alla mente schizoide di Manson l'imminenza della grandeguerra tra i neri e i bianchi.

Le stesse atmosfere del White Album, e le parole di diversi brani contenuti nel doppio LP dalla copertina candida, parvero ricalcare il caos folle che si era impadronito della setta di Manson: il disco bianco (il nono in studio dei Beatles)  veniva subito dopo il concept-album "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band", rappresentandone una sorta di contrario: alla copertina riempita di figure e di oggetti di Sgt. Pepper's rispondeva con una cover tutta bianca, dove il logo dei Beatles era appena percepibile per la stampa in rilievo essendo i caratteri bianchi come il resto della copertina.

Il contenuto musicale era molto distante dal disco precedente, che era orchestrale e organizzato con un continuum tra i brani. Il White Album era convulso, nervoso: i brani erano slegati tra loro, i generi musicali eterogenei, i suoni degli strumenti erano non convenzionali così come la composizione e la sequenza di alcuni accordi, spesso cupi o sinistri. 

E'storia nota che la band più famosa del mondo consumò la propria crisi artistica durante le sessioni irregolari e cariche di tensione tra la primavera e l'autunno del 1968, abbandonate per un periodo anche dal direttore artistico George Martin a causa dello stato di particolare tensione durante le registrazioni. Giusto per rendere l'idea dell'ambiente respirato durante le incisioni del disco, il responsabile dei tecnici del suono Ken Scott dichiarò in un'intervista postuma che "l'aria che si respirava si poteva tagliare con il coltello".

Incise quasi tutte in presa diretta, le canzoni subirono molte modifiche con altrettanto numerose sovraincisioni, che contribuirono a rendere ancora più marcato il senso del caos presente tra le tracce.  Per quanto riguarda i testi, in molte delle canzoni del lungo LP sono presenti rimandi alla violenza, alle armi, a incidenti ed a personaggi che in qualche modo possono aver rappresentato una serie di metafore macinate ed elaborate morbosamente da Manson e i suoi adepti nei mesi precedenti gli omicidi del 1969.

Nel dettaglio alcuni dei brani con rimandi o citazioni esplicite.

DEAR PRUDENCE:

Secondo brano, introdotto da arpeggio acustico, è una sorta di cabala, per gli avvenimenti che legano Polanski, Mia Farrow, John Lennon e Charles Manson.

Prudence Farrow, alla quale è dedicata la canzone, era la sorella di Mia Farrow: nel 1968 era coi Beatles in India, la più fervente del gruppo di seguaci del Maharishi Yogi. La sorella di Prudence Mia era in quel periodo impegnata nelle riprese di Rosemary's Baby, film dove l'attrice interpretava una donna incinta di un bambino demoniaco. Il regista era proprio Roman Polanski, marito di Sharon Tate uccisa giusto al termine della gravidanza da Manson. Il film fu girato al Dakota Palace di New York, lo stesso palazzo art déco dove l'8 dicembre 1980 sarà ucciso l'autore del brano, John Lennon.

GLASS ONION

Esercizio di nonsense tipico dello stile di Lennon, la terza traccia dell'album contiene all'inizio  del testo un'implicito richiamo agli "altri", all'altra metà dei privilegiati odiati dal killer:

Well Here's another place you can go/ where everything flows

Looking through the bent-backed tulips/

To see how the other half live yeah/

looking through a glass onion.

C'è un altro posto dove puoi andare/dove tutto scorre

Guardando attraverso i tulipani dal fusto piegato/

per vedere come vive l'altra metà/

guardando attraverso una cipolla di vetro.


THE CONTINUING STORY OF BUNGALOW BILL

Il testo racconta di uno strampalato cacciatore di tigri accompagnato nei safari dalla vecchia madre (la cui voce stridula fu sovraincisa da Yoko Ono). Il rimando alla violenza è nella strofa del refrain:

"Hey Bungalow Bill/ what did you kill? (Ehi Bungalow Bill/ chi hai ucciso?)

HAPPINESS IS A WARM GUN

"La felicità è una pistola calda": il titolo già contiene il rimando all'uso delle armi, oltre a riferimenti all'uso di eroina (i need a fix 'cause i'm gong down- Ho bisogno di una dose, perché mi sento giù). Per il richiamo a droga e violenza, il brano fu inizialmente bandito dalla BBC.

I'M SO TIRED

Scritto durante il particolare periodo di stress psicofisico della band, il pezzo termina con una "backtrack" che, se ascoltata al contrario, rimanda alla leggenda della presunta morte di Paul McCartney:

Paul is a dead man, miss him, miss him... (Paul è un uomo morto, mi manca, mi manca…)

PIGGIES

E'uno dei due brani il cui titolo è stato trovato scritto con il sangue delle vittime della setta. Il senso del testo originale di GeorgeHarrison è un attacco esplicito al materialismo della società contemporanea. Accompagnato dal sinistro suono di un clavicembalo, le parole descrivono la scena di un porcile umanizzato in cui i maiali vestono candide camicie inamidate, ignari della loro imminente fine violenta (secondo la mente del killer)

They don't care what goes on around

In their eyes there's something lacking

What they need's a darn good whacking

Non gli importa (ai maiali) cosa accade intorno

Nei loro sguardi c'è qualcosa di assente

Quello di cui hanno bisogno è di una gran bella fustigata

e nella strofa successiva:

Everywhere there's lots of piggies

Living piggy lives

You can see them out for dinner

With their piggy wives

Clutching forks and knives

To eat their bacon

Ci sono un sacco di maiali dappertutto

che vivono le loro vite da suini

Li puoi vedere a cena fuori

con le loro porche mogli

Stringere tra le mani coltello e forchetta

Per mangiarsi la loro stessa pancetta

Rimandi espliciti alla canzone furono trovati in tutte le scene dei crimini commessi dalla setta nell'agosto 1969, nelle varianti "Pigs" o  "Death to Pigs". Sul corpo di Leno LaBianca fu incisa sull'addome la parola "pig", mentre una forchetta come quella citata dal brano dei Beatles fu trovata conficcata nel corpo senza vita dell'imprenditore italo-americano.

ROCKY RACCOON

il pastiche country-western rimanda ancora una volta ad una scena violenta. Si tratta di un regolamento di conti nel Far West a causa di una donna. La vendetta di Rocky sarà vanificata dall'azione fulminea dell'avversario, che spara prima di lui. Curato sommariamente da un dottore ubriaco di gin, Rocky morirà nella sua stanza dopo aver trovato il destino in una copia della Bibbia nel comodino.

HELTER SKELTER

E' la canzone che maggiormente simboleggia il legame tra i giorni della follia di Charles Manson e il disco bianco dei Beatles: apparentemente, il testo non rimanderebbe a violenza esplicita. Piuttosto la parte musicale è particolarmente martellante, tanto che la canzone è considerata di frequente uno dei brani fondanti del genere heavy metal. Pare che l'ossessione di Manson derivasse dal fatto che Helter Skelter volesse simboleggiare l'inizio del caos generato dallo scoppio della lotta tra bianchi e neri, una sorta di richiamo superiore all'azione omicida. Il titolo della canzone fu trovato sulle pareti a poca distanza dal corpo di Sharon Tate e del bimbo che portava in grembo. Molti sono stati gli artisti che hanno ripreso il pezzo dell'album bianco tra cui Aerosmith e Motley Crue.

BLACKBIRD

Melodica ballata acustica, dalla struttura ispirata alla Suite per Liuto n.1 di Bach, rimanda alla stagione della sollevazione degli afro-americani del 1968, per ammissione postuma dello stesso McCartney. La strofa che cita la ribellione dell'"nero uccello" è esplicita:

Take this broken wings and learn to fly/

all your life/

You we're only waiting' for this moment to arise.

Prendi queste ali rotte e impara a volare/

per tutta la vita/

hai atteso questo momento per sollevarti.

Fu così che aspettando la profetizzatasollevazione dei neri americani, ossessionato dalle note e dai messaggi contenuti nel disco dei Beatles, Charlie Manson tinse di rosso la bianca copertina di uno dei dischi più famosi (e discussi) della carriera dei quattro di Liverpool.

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Harry Benson/Daily Express/Getty Images
Prudence Farrow, sorella dell'attrice MIa durante le sessioni di meditazione con il Maharishi Yogi e i Beatles nella primavera del 1968

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Edoardo Frittoli