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Birmania, Aung San Suu Kyi vince le elezioni

La "Lega nazionale per la democrazia" ha conquistato il 70% dei voti e 44 seggi su 45 della camera bassa del Parlamento

IL PUNTO - Si sono chiuse ieri le elezioni in Birmania, le prime dopo 25 anni di dittatura. La "Lega nazionale per la democrazia" di Aung San Suu Kyi aveva tutte le chance per vincere contro il partito di governo Usdp. E lo ha fatto. Nell'ex capitale Rangoon, avrebbe conquistato tutti e 12 i seggi in palio per la camera alta e 44 di 45 seggi della Camera bassa del Parlamento. Ecco, come sta andando nel nostro live blogging.

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15:02 - Il partito di Aung San Suu Kyi annuncia di aver vinto 44 dei 45 seggi per la camera bassa birmana assegnati a Rangoon.

12:15 - "Una vita spesa per la libertà del proprio Paese, perchè prevalesse la pace, il dialogo, la non violenza. Libera o in carcere, tra la sua gente o ai domiciliari Aung San Suu Kyi non ha mai tradito se stessa, la sua moralità, e oggi il suo popolo l'ha premiata con la vittoria ormai certa della Lega nazionale per la democrazia". Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni commenta le notizie dal Myanmar.

"La leader dell'opposizione birmana sta invitando, in queste ore, i suoi sostenitori alla prudenza - continua -  perchè è difficile prevedere come reagiranno i militari e se e come sarà possibile coinvolgere nella svolta democratica il partito Usdp, sostenuto dall'ex giunta militare, e le minoranze etniche".

"Nel 1990, Aung San Suu Kyi, fu arrestata e rimase in carcere 15 anni. Myanmar e i militari oggi non sono quelli della Birmania di allora, e lo dimostra anche l'affluenza alle urne
che ha sfiorato l'80%, ma la prudenza è necessaria e lo sguardo della comunità internazionale verso questa svolta è essenziale. La forza di questa donna apparentemente  gracilissima - conclude - possono ora regalare al popolo birmano e alla regione una stagione del tutto nuova di pace e democrazia".

10:50 - Una "donna dalla disciplina ferrea, figlia di un generale ma dedita alla non violenza nonostante tutto quello che ha dovuto subire: un gigante dei nostri tempi". Così, intervistata dal Corriere della Sera, l'ex ministro Emma Bonino descrive la leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi. "Aung San Suu Kyi ha scelto di dedicarsi alla libertà del suo Paese", sottolinea Bonino. "Certo, a fronte di questa volontà c'è stato un prezzo da pagare. E lei non ha avuto sconti. Tuttavia, questa volontà ferrea, la sua moralità, la sua dedizione sono i tratti che l'hanno sostenuta in tutti questi anni. Il traguardo che si sta materializzando in queste ore: per questo ha retto fino a oggi".

10:20 - Nell'ex capitale Rangoon, la "Lega nazionale per la democrazia" di Aung San Suu Kyi ha conquistato tutti i 12 seggi della Camera bassa del Parlamento, mentre il partito di governo Usdp ("Partito di unione, solidarietà e sviluppo") non ne ha vinto nessuno.

Lo ha annunciato la Commissione elettorale, iniziando a diffondere i primi dati ufficiali sulle elezioni in Birmania, le prime dopo 25 anni di dittatura.

9:30 - Il partito all'opposizione in Birmania (Nld) guidato da Aung San Suu Kyi si è aggiudicato finora circa il 70% dei voti alle elezioni di ieri: lo ha detto il portavoce Win Htein spiegando che, secondo i voti contati fino adesso, alla Lega nazionale per la democrazia è andato tra il 50% e l'80% delle preferenze su base nazionale.

Il partito al governo della Birmania (Usdp), intanto, ha ammesso la sconfitta alle elezioni nei confronti del partito all'opposizione Ndl guidato da Aung San Suu Kyi: lo scrive in un tweet l'emittente nazionale cinese Cctv. In un'intervista a "Democratic Voice of Burma", il capo del partito di governo Htay Oo ammette di "aver collezionato più' sconfitte che vittorie". La sua dichiarazione lascia qualche margine di ambiguità, dato che non è chiaro se vada riferita al risultato a livello nazionale o ad alcune realtà locali da lui menzionate precedentemente. Htay Oo ha comunque detto che il suo partito accetterà qualunque risultato. Anche se il partito di governo Usdp avesse preso meno voti della "Lega nazionale per la democrazia" di Aung San Suu Kyi, un quarto delle due Camere del Parlamento è comunque riservato all'esercito, di fatto alleato con l'Usdp.  

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EPA/LYNN BO BO
Aung San Suu Kyi leader della Lega nazionale per la democrazia - 9 novembre 2015

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