Migranti, l'Austria blinda le frontiere. Ma l'Europa non ci sta
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Migranti, l'Austria blinda le frontiere. Ma l'Europa non ci sta

Dure reazioni alla decisione di Vienna di ripristinare i controlli sugli ingressi: secondo la Commissione Ue è "incompatibile" con il diritto dell'Unione

Alla Commissione europea non piace la decisione dell'Austria di ripristinare i controlli alle frontiere nazionali. Lo ha chiarito il presidente dell'esecutivo comunitario, Jean-Claude Jucker, in conferenza stampa a Bruxelles a poche ore dal vertice dei capi di Stato e di governo dei Paesi Ue, che discuterà anche di immigrazione. "In quanto Commissione europea non ci piacciono i controlli nazionali alle frontiere, ma se questo accade è perché manca un approccio europeo" alla crisi dei migranti. Nello specifico, ha continuato, "non mi piacciono le decisioni dell'Austria, ma sono in linea con le regole dell'Ue".

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La decisione dell'Austria "è chiaramente incompatibile" con il diritto europeo, si legge in una lettera della Commissione Europea. "L'Austria ha l'obbligo legale di accettare tutte le domande di asilo fatte sul suo territorio o alla frontiera", scrive il commissario responsabile per la Migrazione, Dimitris Avramopoulos, in una lettera indirizzata al ministro dell'Interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner.

"Mi rendo conto che la situazione in Austria è comprensibilmente molto difficile. C'è un problema. Ma non possiamo pensare di chiudere il Brennero che è uno dei passaggi simbolici dell'Europa" ha detto il premier Matteo Renzi, appena arrivato al Consiglio europeo.

L'Austria infatti ha fissato l'annunciata una quota giornaliera di 3.200 profughi, e non accetterà più di 80 domande d'asilo al giorno. Lo ha comunicato nei giorni scorsi il ministro dell'Interno austriaco Johanna Mikl-Leitner. Questo doppio tetto avrà validità "fino a nuovo ordine" e suddiviso a ore nel corso della giornata. Nel caso uno dei due limiti venisse superato, prosegue l'Apa, gli ingressi verranno temporaneamente sospesi. Per Mikl-Leitner "è importante che ciascun Paese sulla rotta balcanica agisca in maniera restrittiva alle frontiere".

La decisione presa dall'Austria riguarda "il confine del Tirolo ma anche della Carinzia, della Stiria e addirittura del Burgenland, perché grazie a esperienze che abbiamo fatto nella zona orientale del Paese, dove in passato è avvenuto un ingresso non controllato e ordinato, vogliamo adesso garantire per il futuro, qualora ci dovesse essere uno spostamento dei flussi migratori, la programmazione delle misure da prendere al fine di un un ingresso ordinato dei profughi e la loro registrazione": lo ha detto ieri l'ambasciatore d'Austria in Italia, Renè Pollitzer, nel corso di un'audizione al Comitato Schengen, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell'area Schengen.


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Redazione