Attentato di Sousse: omaggio alle vittime
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Allerta terrorismo: i Paesi più a rischio

La Farnesina consiglia massima prudenza per i viaggi in Tunisia, Egitto, Marocco, Kenya e Thailandia. Il Regno Unito lancia l’alert anche per la Spagna

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A seguito della strage del 26 giugno nella spiaggia tunisina di Sousa, dove un uomo armato di kalashnikov ha ucciso 39 persone prima di venire eliminato dalla polizia, è stata elevata l’allerta sicurezza in tutti i Paesi del Nord Africa. L’allarme vale però non solo per quest’area del Mediterraneo, ma anche per altre località turistiche molto frequentate da occidentali in questo periodo dell’anno.

 Sul sito www.viaggiaresicuri.it il ministero degli Affari Esteri italiano riporta in tempo reale gli avvisi di criticità, contrassegnando in una mappa interattiva i Paesi considerati a rischio con un bollino blu. Per mete molto visitate in particolare dai cittadini italiani, come Egitto, Marocco, Thailandia e Kenya, il consiglio in generale è di limitarsi a soggiornare nei posti più sicuri e vigilati e affidarsi sempre a tour operator professionali.

 

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In Egitto, dove dopo la chiusura del Consolato d’Italia ad Alessandria nel 2013 l’unico punto di riferimento per gli italiani è la sede della nostra ambasciata al Cairo, viene consigliato di evitare viaggi non indispensabili in località diverse dai resort situati a Sharm el-Sheik, sulla costa continentale del Mar Rosso, nelle aree turistiche dell’Alto Egitto e di quelle del Mar Mediterraneo. In questo Paese, scrive la Farnesina, “si continua a registrare un clima di instabilità e turbolenza che spesso sfocia in turbative per la sicurezza e in azioni ostili anche di stampo terroristico. Si raccomanda la massima prudenza nei luoghi pubblici come le stazioni ferroviarie e dei bus, la metropolitana, i mercati, nonché nelle vicinanze di edifici governativi, stazioni di polizia, installazioni militari, musei e nei tratti stradali che collegano gli aeroporti alle località turistiche”.

 Anche in Marocco, considerato in linea di massima il Paese più sicuro di tutta la regione del Maghreb, è bene prestare la massima attenzione. La Farnesina raccomanda “di evitare i luoghi affollati e di osservare estrema cautela nelle grandi città a elevata presenza turistica come, tra le altre, Rabat, Marrakech, Casablanca e Salé”, così come nella regione del Sahara Occidentale e lungo la catena montuosa del Rif.

 Bollino blu anche per il Kenya. Le criticità maggiori potrebbero registrarsi a Mombasa (dove viene suggerito di limitare la presenza al transito aeroportuale ed evitare di prendere il servizio traghetto Likoni Ferry), a Malindi, Ijara, Garsen, Garissa, Wajir e Mandera. Per quanto riguarda la capitale Nairobi, invece, “è sconsigliato recarsi nei quartieri a nord est della città (Eastleigh, Pangani, etc.) e, in generale, nei quartieri marginali”. In quest’area dell’Africa la minaccia del gruppo jihadista somalo Al Shabaab è sempre viva, come dimostra l’offensiva del 26 giugno contro una base militare della missione dell’Unione Africana in Somalia (AMISOM) in cui sono stati uccisi 50 soldati del Burundi.

 In Thailandia, infine, nonostante il controllo del Paese sia saldamente nelle mani dei militari dopo il colpo di Stato del maggio 2014, viene consigliato di evitare viaggi nelle province di Si Sa Ket (distretto di Kantharalak), in prossimità del confine con la Cambogia (dove è ancora in corso una disputa di confine tra i due Paesi), nelle province del sud di Yala, Narathiwat e Pattani e nei distretti di Jana, Nathawee, Thepha e Sabayoi (nella provincia di Songkhla). A sud, in particolare, le tensioni tra i musulmani e le comunità buddiste potrebbero causare nuove agitazioni.

 

Gli alert del Regno Unito

Anche nel Regno Unito, il Paese che ha pagato il prezzo più caro della strage di Susa con 15 morti, l’allerta è massima per i cittadini che hanno in programma viaggi o vacanze all’estero. Riportando le informazioni fornite negli ultimi giorni dal ministero degli Esteri britannico, il giornale Sunday Express assegna il bollino rosso oltre che a Tunisia, Egitto, Algeria e Libia, anche a Turchia (a causa dei combattimenti tra curdi e Stato Islamico al confine con la Siria) e Francia (il Paese europeo in cui finora si è registrato il maggior numero di attacchi di matrice jihadista, ultimo quello del 26 giugno nel complesso industriale dell’Isere, alle porte di Lione, dove è stato ucciso un uomo).

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I riflettori sono puntati anche sulla Spagna. Già all’inizio del mese di giugno il governo di Londra aveva aumentato il livello di rischio per i viaggi in questo Paese, dove ogni anno si recano circa 12 milioni di britannici per soggiorni soprattutto a Barcellona, Ibizia, Maiorca e lungo la Costa del Sol. L’11 giugno le forze di sicurezza spagnole hanno fermato una serie di elementi che stavano reclutando persone da inviare a combattere in Siria e Iraq al servizio di gruppi jihadisti. Secondo il governo di Madrid la cellula stava anche organizzando attentati in Europa.

 Il Sunday Express assegna invece il bollino arancione (minaccia generica) a Marocco, Italia (principalmente a Roma per la presenza del Vaticano) e Grecia (dove la crisi ha portato a un aumento degli episodi di microcriminalità). Mentre restano luoghi sicuri per le vacanze dei britannici Croazia, Bulgaria e Portogallo.

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