2012: le buone notizie dal mondo di cui non avete sentito parlare
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2012: le buone notizie dal mondo di cui non avete sentito parlare

Dall'Asia al Sud America, passando per Africa, Europa, Stati Uniti e Oceania

Guardando oltre confine, quest'anno abbiamo letto, ascoltato e discusso molto di elezioni negli Stati Uniti e di cambio della guardia a Pechino, di marò prigionieri in India e di primavera araba. Ma nel modo sono successe molte altre cose, su cui non si sono accesi i riflettori dei media, ma che sono segnali di grandi cambiamenti per il futuro di tutti. Ne abbiamo scelti sei, fra quelli più significativi.

Partiamo dal Sud America e dal Paese che più sta crescendo in quel continente. Come quando era la metà degli Italiani a partire sui transatlantici muniti solo di una valigia di cartone, il Brasile è tornato ad attirare immigrati. Ora arrivano dall'Asia e da altri Paesi del Sud America e persino dall'impoverito Portogallo, ma sono comunque in molti: le statistiche parlano di decine e decine di migliaia.

In Nord America, invece, registriamo come lo show-business sia la più grande passione dei cittadini statunitensi. Secondo le statistiche elaborate da Google, l'oggetto di ricerche on-line più popolare del 2012 è stato Whitney Houston. La sfortunata cantante supera persino le notizie sull'uragano Sandy e sulle elezioni alla Casa Bianca.

Passiamo all'Africa. Dal Continente Nero arriva una buona notizia: sembra ormai quasi debellato il flagello della dracunculiasi - meglio nota come malattia del verme di Guinea. Si è trattato di una vera piaga che ha afflitto la regione per secoli (ne parla addirittura Plutarco) e negli anni Ottanta ha colpito milioni di persone: oggi i casi registrati dal WHO sono poche centinaia. È l'effetto di misure preventive efficaci, segno di un progresso generale che in Africa c'è, anche se è difficile da vedere.

Dall'Asia e, più in particolare, dal sub-continente indiano arriva un'altra notizia positiva. Questa volta, si tratta di politica. Sembra che tra India e Pakistan ci siano importanti segnali di distensione. Lo prova la firma di una serie di importanti accordi commerciali a settembre, tali da dare un impulso decisivo al crescente commercio bilaterale. I governanti dei due Paesi sembrano finalmente aver compreso che la pluridecennale situazione di conflitto latente non giovava a nessuno.

Continuiamo il nostro giro del mondo con l'Australia e l'Oceania. In un continente composto soprattutto da acque, è stato creata la rete di parchi marini più grande del mondo e più estesa della storia. Merito del governo australiano, che, nonostante l'opposizione di vari settori economici interessati allo sfruttamento di risorse ittiche e minerarie, a giugno ha annunciato un progetto destinato a proteggere, fra l'altro, le grandi barriere coralline che circondano il Paese.

Per chiudere, una notizia dall'Europa. Le cronache sono piene di raporti sulla crisi economica, ma proprio dal Paese che per primo ne ha subito le conseguenza arriva la notizia che la meta più interessante per i viaggiatori nell'anno che si sta concludendo è stata l'Islanda. Grazie a una combinazione di meteorologia e coincidenze temporali, quest'anno non solo andare nella propaggine settentrionale del Vecchio Continente ha offerto un'esperienza inusuale, ma anche la miglior serie di aurore boreali mai vista.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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