Zuckerberg non è più tra i Paperoni dell'hi-tech
Economia

Zuckerberg non è più tra i Paperoni dell'hi-tech

Nonostante i 61,6 miliardi di dollari di patrimonio, Mister Facebook è stato escluso dalla top ten dei più ricchi al mondo dopo il flop in Borsa del titolo del social network. A vincere è sempre Bill Gates

Tempi duri per Mark Zuckerberg, che continua a scontare il flop in Borsa della sua creatura, Facebook. Il miliardario papà del social network èstato infatti escluso dalla top ten dei "Paperoni" dell'hi-tech. Secondo i dati aggiornati del Bloomberg Billionaire Index, Mark Zuckergberg è infatti scivolato al 76esimo posto dei super milionari tecnologici, guidati invece sempre da Bill Gates.

Mentre il fondatore di Microsoft puo' contare su un patrimonio netto di 61,6 miliardi di dollari, il 28enne arricchitosi con Facebook, dopo la quotazione del social network e il successivo crollo, si deve accontentare - si fa per dire - di una fortuna stimata in 10,2 miliardi di dollari, costituiti da 503,6 milioni di azioni Facebook. Di questi fanno parte i 60 milioni di titoli in opzione e più di 150 milioni di dollari in contanti, oltre ad altre attività che gli fruttano molto, ma non abbastanza, per rimanere nei primi 10 al mondo.

Colpa proprio delle conseguenze del debutto in Borsa di Facebook, lo scorso maggio, dove il titolo continua a macinare pessimi risultati. Solo la scorsa settimana, i rialzi delle borse mondiali hanno fruttato a tutti notevoli guadagni, fatta eccezione proprio per il titolo Facebook. Basti pensare che in un solo giorno, venerdì 3 agosto, i 40 uomini più ricchi al mondo sono riusciti ad aumentare i propri patrimoni di 19,4 miliardi di dollari. Le azioni del social network, invece, hanno perso in un colpo solo il 4%, tradottisi in 423 milioni di dollari svaniti nel giro di poche ore.

In circa tre mesi, ovvero dall'offerta iniziale di azioni, il loro valore è sceso del 47%. E dal momento che i guai non viaggiano mai da soli, nelle scorse settimane si sono seguite notizie negative relative proprio al social network, che ne hanno offuscato l'immagine. L'ultima risale a pochi giorni fa, quando sono stati scoperti ben 83 milioni di profili Facebook falsi.

Come rivelato nel primo report trimestrale del gruppo, presentato agli organismi regolatori finanziari statunitensi, l'8,7% dei profili Facebook è risultato indattendibile, utilizzato al solo scopo di spam o per comunicazioni indesiderate rivolte ad altri utenti del social network, persino riconducubili ad animali come cani o gatti. Una pratica, quella dei falsi account, che sembra fosse consolidata e dovuta al fatto di conservare profili vecchi di navigatori che ne aprono di nuovi.

La scoperta ha avuto un effetto negativo sugli investitori pubblicitari, perchè i volumi di traffico della rete sociale sono risultati falsati e "gonfiati". Da qui la sempre più diffusa diffidenza, nonostante il continuo aumento di utenti di Facebook su dispositivi mobili, da parte gli esperti di marketing sul brand Facebook.

Insomma, "piove sul bagnato" in casa Zuckerberg. Anche perchè nella sua relazione trimestrale il marchio del social network quotato in Borsa ha presentato una falla da 157 milioni di dollari nei bilanci. Il giovane imprenditore, per ora, deve quindi rassegnarsi a osservare da lontano i miliardari del pianeta, guidati da Bill Gates, in buona compagnia del finanziere Warren Buffet (45,9 milioni di dollari) e di Amancio Ortega, lo spagnolo patron di Zara, primo europeo in classifica con 45,1 miliardi.

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Eleonora Lorusso