Unicredit e l’aumento di capitale, le cose da sapere
ANSA / MATTEO BAZZI
Economia

Unicredit e l’aumento di capitale, le cose da sapere

Definiti i dettagli del piano che porterà nelle casse della banca guidata da Jean Pierre Mustier ben 13 miliardi di euro di risorse

Il prezzo è fissato e l'offerta partirà lunedì 6 marzo. E' quasi tutto pronto per il mega-aumento di capitale di UniCredit, dopo che il consiglio di amministrazione della banca ha definito i dettagli dell'offerta di nuovi titoli. Sarà una operazione imponente da 13 miliardi di euro, accompagnata da una vendita di non performing loan (npl) cioè di crediti deteriorati per 17 miliardi di euro. Nei giorni scorsi, secondo quanto riporta il Sole24Ore, l'amministratore delegato del gruppo UniCredit Jean Pierre Mustier ha usato parole improntate all'ottimismo, dicendo che la Banca centrale europea (Bce) è contenta del piano di ricapitalizzazione. Anche dal mercato, a detta di Mustier, arrivano segnali incoraggianti grazie all'interesse raccolto dal roadshow che l'istituto di Piazza Gae Aulenti ha realizzato all'estero. Il valore a cui verranno collocati i nuovi titoli frutto della ricapitalizzazione è pari a 8,09 euro e incorpora uno sconto del 38% sul Terp, il prezzo teorico dopo lo stacco del diritto di opzione. Ma ecco, di seguito una panoramica su questa operazione (CLICCA SU AVANTI).

I tempi

L'offerta di nuovi titoli partirà lunedì 6 febbraio e si concluderà il 23 febbraio successivo, ma rimarrà aperto fino al 10 marzo per l'esercizio dei diritti inoptati.

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I conti del 2016

Per fare pulizia nei conti e prepararsi all’aumento di capitale, UniCredit ha effettuato rettifiche contabili legate a crediti sofferenti. Ciò provocherà perdite per quasi 12 miliardi di euro che verranno computate nel 2016 mentre il rafforzamento patrimoniale ci sarà soltanto nel 2017. Questo “sfasamento” temporale porterà temporaneamente gli indici di solidità patrimoniale (Cet-1) al di sotto dei livelli di guardia raccomandati dalla Bce.

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Tesoro da 20 miliardi

Oltre preparare l’aumento di capitale, UniCredit ha incassato nei mesi scorsi più di 6 miliardi di euro, prima vendendo gran parte della polacca Bank Pekao e poi liberandosi della propria società di gestione dei fondi, Pioneer, ceduta ai francesi di Amundi. Con tutte queste operazioni (compreso l'aumento di capitale), il rafforzamento patrimoniale della banca vale nel complesso 20 miliardi di euro.

La vendita degli npl

Il piano industriale di Mustier, oltre alla ricapitalizzazione, prevede la vendita ai gruppi finanziari internazionali Fortress e Pimco di non performing loan (npl), cioè di crediti deteriorati, per un totale lordo di oltre 17 miliardi di euro. Sulla cessione di npl, la Banca Centrale Europea (Bce) ha però chiesto un piano dettagliato entro il 28 febbraio prossimo. 

La ristrutturazione

Oltre a dotarsi di nuovi capitali UniCredit effettuerà una pesante ristrutturazione della sua rete. Entro il 2019 sono previsti 6.500 esuberi in tutto il gruppo (in aggiunta a quelli già programmati) con un risparmio sui costi del personale di 1,1 miliardi circa. La cura dimagrante ci sarà anche in Italia dove saranno chiusi quasi 900 sportelli, con un calo della forza-lavoro complessiva del 21%.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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