Trump presidente: cosa aspettarsi sui mercati

Alla fine, il risultato che i mercati temevano di più si è trasformato in realtà. Donald Trump, candidato repubblicano insolitamente sgradito alla comunità finanziaria statunitense per le sue posizioni populiste, è diventato il 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America, spiazzando tutti: i sondaggi, i commentatori politici più navigati e gli osservatori della stessa businesscommunity statunitense. Cosa accadrà adesso sulle borse americane e internazionali?

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Da questa mattina (ieri notte per chi abita Oltreoceano), gli analisti e i gestori delle case d'investimento si cimentano nel disegnare i nuovi scenari che si profilano all'orizzonte sui listini americani e internazionali. Su una cosa, tutti sembrano d'accordo: nel breve periodo, in borsa ci sarà un bel po' di volatilità, con i prezzi che si muoveranno sull'altalena prima di capire quali sono le reali intenzioni del nuovo inquilino della Casa Bianca.

Volatilità senza panico

Tuttavia, alcuni osservatori invitano a non esagerare troppo con gli allarmismi. “Anche se Trump avrà la maggioranza sia alla Camera che al Senato, ciò non vuol dire che egli avrà un potere illimitato”, dice per esempio David Lafferty, che cura le strategie della casa di gestione Natixis Global Asset Management . “Non va dimenticato che i mercati reagiscono e digeriscono questo tipo di notizie in modo veloce”, aggiunge Lafferty che sottolinea un particolare importante: dopo il referendum sulla Brexit, che dai mercati era considerato uno spauracchio non da poco, molte borse hanno riguadagnato le proprie posizioni nel giro di 2-3 giorni.

Meglio dunque non stracciarsi le vesti visto che, bene o male, l'economia americana sta attraversando ancora un ciclo virtuoso. “Vi sono buoni motivi per credere che il pil statunitense continui ad avere buone possibilità di crescere del 2% senza rischi eccessivi”, dice John Bailer, gestore senior di The Boston Company Asset management (gruppo Bny Mellon). Ottimista sulle prospettive della congiuntura d'Oltreoceano è anche Angel Agudo, gestore di FF America Fund di Fidelity International che invita però a essere selettivi quando si investe sulla borsa di Wall Street, visto che alcune categorie di azioni sembrano oggi meglio impostate, dopo il cambio di rotta nella politica economica della Casa Bianca. Per il team di gestione di Pharus Sicav , ad avvantaggiarsi del dopo-voto potrebbero essere alcuni settori come le industrie del petrolio, del carbone e del gas naturale che beneficeranno delle politiche non troppo ambientaliste di Trump.

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Anche il comparto dei servizi finanziari potrà avvantaggiarsi di una regolamentazione meno stringente proposta dai repubblicani in Parlamento. “Ribadiamo inoltre la nostra positività sul settore delle biotecnologie, vero vincitore delle elezioni americane” scrivono in una nota gli esperti di Pharus Sicav, facendo riferimento alle battaglie per abbassare il costo dei medicinali portate avanti (ormai senza successo) dalla candidata democratica. Un po' meno ottimista sugli scenari futuri sembra invece James Butterfill, che dirige la ricerca e le strategie della casa di investimenti britannica Etf Securities.

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Butterfill, nei giorni scorsi, ha pronosticato una potenziale salita del 12% per le quotazioni di un bene-rifugio come l'oro (che di solito cresce quando c'è incertezza sui mercati). L'esperto di Etf Securities prevede anche un brusco calo del dollaro americano, sempre a causa delle incognite sulle politiche commerciali americane. Crolli in vista, secondo Butterfill, ci sono invece per il peso messicano, data l'ostilità di Trump per il paese latino confinante con gli Stati Uniti. Le monete-rifugio come lo yen giapponese e il franco svizzero, invece, per l'esperto di Etf Securities saranno i grandi vincitori sotto la presidenza repubblicana, data la loro limitata correlazione con quel che avviene a Washington.